Quando si dice che per arredare un ambiente ci vuole gusto… In parte è vero ma, soprattutto, ci vuole occhio.
Occhio per le proporzioni e qualche conoscenza base della percezione visiva. L’occhio infatti riceve continuamente stimoli provenienti dalla realtà e raggiungono il cervello. La nostra mente mette in moto un’associazione di informazioni e sensazioni, le quali vengono analizzate e poi confrontate con altre immagini presenti nell’archivio della nostra memoria per cercare di comprendere ciò che stiamo guardando. È da qui che, inconsapevolmente, si crea il gusto per un certo ambiente, perché siamo abituati a preferire immagini a noi familiari e chiaramente leggibili.
La casa potrebbe sembrarci in continuo disordine e darci la sensazione che sia un ambiente troppo caotico. Quindi che fare?
Le 8 parole d’ordine per migliorare l’aspetto della tua casa.
Semplicità: il nostro occhio preferisce forme semplici, ordinate e simmetriche perché sono maggiormente comprensibili.
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In zona living, ad esempio, possiamo creare una linea immaginaria che divida la stanza in modo da posizionare specularmente gli elementi d’arredo creando così un ambiente ordinato.
Vicinanza: disponendo più elementi vicini, non vedremo forme isolate ed eviteremo quindi la sensazione di avere troppi oggetti sparsi per la casa senza senso, percepiremo piuttosto dei gruppi costituiti da diversi elementi d’arredo.
Somiglianza: tutti quegli oggetti simili tra loro per colore, dimensione, forma, direzione ecc.. verranno accomunati dalla nostra mente.
La somiglianza aumenta il senso di ordine in uno spazio compositivo. E possiede una propria gerarchia: prima si notano gli oggetti con lo stesso colore, poi gli oggetti con dimensione simile e solo per ultimi gli oggetti con la stessa forma.
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Possiamo per esempio usare lo stesso colore nei dettagli, su cuscini, quadri e tende oppure posizionare dei soprammobili che si assomigliano per forma o per materiale.
Un trucco percettivo che può tornate utile sia se vogliamo raggruppare visivamente gli elementi d’arredo, sia per ottenere l’effetto opposto. Possiamo quindi giocare con forme, colori e materiali se vogliamo dividere otticamente la stanza in più ambienti.
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Soluzione ideale per monolocali ed open space.
Contrasto: i colori sono fondamentali in arredamento. Immaginiamo di guardare un quadro, se non esistesse un contrasto tra colori, luci/ombre, texture ecc.
Le figure e lo sfondo risulterebbero incomprensibili. Così, parlando di una stanza, sarebbe difficile distinguere gli elementi d’arredo sia tra loro che dalle pareti.
Scegliamo quindi, tra la vasta gamma di colori che esistono, quelli giusti per creare equilibrio all’interno di un ambiente.
Continuità di direzione: cerchiamo di allineare gli oggetti. Allineando tutti gli elementi orizzontali, prolungando i “fili ottici” già presenti nell’ambiente, come boiserie, librerie, infissi, quadri ecc. Oppure verticali (tende, lampade, infissi verticali). In questo modo aumentiamo percettivamente l’ordine.
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Oggetti troppo grandi verranno percepiti come incombenti su di noi e difficili da controllare. Per dissimulare l’incombenza di armadi o librerie di grandi dimensioni, si possono inserire a tutta altezza. In questo modo vengono visti come sfondo più che come oggetti.
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Percorsi: a nessuno piacerebbe fare zig-zag da una stanza all’altra. possiamo decidere percorsi di passaggio agevoli creando delle linee immaginarie orizzontali e verticali che ci guidino all’interno della casa.
Oltre a pareti, pavimenti e soffitti, ci aiutano a determinare i punti di passaggio anche le porte e le finestre. Partendo da qui, già sappiamo che in prossimità di queste aperture non possiamo mettere nessun componente d’arredo.
Un’altra accortezza è considerare di lasciare libero il passaggio per le funzioni principali da svolgere in casa come mangiare, dormire, cucinare ecc.. dove dobbiamo svolgere un’azione dobbiamo anche avere lo spazio necessario.
Illuminazione: luci e ombre sono fondamentali per percepire la tridimensionalità degli oggetti e ci suggeriscono la loro collocazione nello spazio. È sbagliato quindi avere zone con troppa luce o troppo buie perché senza i chiaroscuri gli elementi perdono di profondità.
Asimmetria: se volessimo avere un ambiente più dinamico, dovremmo dimenticarci del concetto di simmetria. Certo non a caso, ma applicando la sezione aurea.
La Sezione Aurea.
È una delle costanti matematiche più antiche conosciute. Chiamata anche rapporto aureo, in architettura, grafica e design sembra avere proporzioni esteticamente attraenti e si indica con Φ (dalla prima lettera del nome greco dello scultore Fidia, celebre episkopos, supervisore del Partenone). La si ritrova anche nelle proporzioni di accrescimento cellulare in botanica, fisica, zoologia e poi in pittura e nella musica. Come possiamo ammirare in questo splendido filmato in computer grafica di Cristóbal Vila “Nature By Numbers” ispirato alle geometrie della natura.
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La sezione aurea – chiamata anche “Divina Proporzione” dal monaco-matematico Fra’ Luca Pacioli in uno dei primi trattati sull’argomento, fu studiata inizialmente dai pitagorici e poi applicata da numerosi artisti e architetti nel corso dei secoli, per la sua capacità di armonizzare e proporzionare gli elementi di un tutto.
Ispirata dalla natura e ripresa da altre forme artistiche, la sezione aurea può essere usata anche in fotografia. Vediamo almeno tre modi diversi di usarla in questo video tutorial pubblicato sul canale youtube l’Occhio Del Fotografo.
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Nell’Interior design si può applicare come linee guida per posizionare gli elementi e avere uno spazio esteticamente bilanciato.
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Anche la Walt Disney ha trattato il tema delle proporzioni auree nell’architettura. Il filmato “Paperino Nel Mondo Della Matemagica” è del 1959 e contiene molti ricchi riferimenti agli studi dei pitagorici.
- Questo articolo è stato realizzato nell’ambito del corso di Interior Design dell’Accademia Telematica Europea che trovate nella sezione Hdemy di Habitante.
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