Se dicessimo: “candele, soffici plaid, tazze di cioccolata calda, morbidi cuscini e camini accesi” molto probabilmente la vostra risposta sarebbe:” hygge, lo stile danese!”, ed avreste indovinato.
Se invece dicessimo: “ una giornata in spiaggia con gli amici, relax al tiepido sole e panini imbottiti”? Forse potrebbe stupirvi sapere che anche questo sarebbe hygge!
Molte cose possono essere hygge
Già, perché i danesi utilizzano il termine “hygge”, combinato all’occorrenza con altre parole che definiscono oggetti o situazioni, per descrivere uno stato di felicità e benessere che può avere connotazioni estremamente inclusive, come per le situazioni di piacevole convivialità, oppure ben più intime, come per i momenti di relax, lettura in solitudine o tete a tete a due.
Dunque un bagno caldo può essere hygge, ma anche una vivace scampagnata in compagnia, un dolce consumato nella tranquillità di un parco cittadino o un chiassoso pranzo della domenica, purché segua il mantra del benessere hygge: accantonare problemi, criticità, dissapori e negatività, donando la propria compagnia in modo affettuoso e costruttivo per il benessere proprio e altrui, lasciando magari la tecnologia in disparte per qualche ora.
Hygge, un alleato per affrontare l’inverno
Gli inverni danesi sono lunghi e rigidi. Un periodo invernale così severo può essere impegnativo da affrontare anche sul piano psicologico. Nonostante questo i danesi sono spesso nella classifica delle popolazioni più felici del mondo.
Seppur non della stessa intensità, anche gli inverni nel Nord Italia sono alquanto antipatici. Le ore di luce diminuiscono drasticamente, le temperature precipitano e alle 5 del pomeriggio abbiamo la sensazione che sia già ora di andare a dormire, mentre d’estate alla stessa ora la giornata ci sembra solo a metà.
Il gap con la bella stagione può essere piuttosto traumatico per l’organismo, al punto che in alcuni paesi europei particolarmente soggetti a queste variazioni vengono utilizzate le SAD Lights, per colmare in parte il bisogno di luce solare.
È quindi più che comprensibile che in Europa la filosofia hygge abbia spopolato per l’idea di comfort che è capace di evocare nei periodi invernali.
Noi italiani, avendo il privilegio di godere dei paesaggi alpini all’interno dei nostri confini, non siano del tutto estranei a questo concetto.
Fosse anche solo per la tradizionale settimana bianca (o quel che ne resta), abbiamo un po’ tutti potuto assaporare il benessere di una serata in montagna, cenando con del buon cibo, degustando quei comfort food tanto amati, nel tepore di un salotto, o di una zona relax riscaldata da un camino o da una suggestiva grossa stufa in maiolica.
Essere hygge però significa qualcosa di più: approcciare il periodo invernale con positività, coglierne l’intrinseca bellezza (magari la neve ci renderà tutto più semplice…fino a quando non si trasformerà in pantano, sebbene scrivere queste lagne piccate non sia molto hygge) e fare in modo che quella hygge non resti solo un’ispirazione per una serata a tema, ma diventi una vera e propria modalità, way of life, ma prima ancora state of mind, che ci permetta di affrontare le serate invernali a colpi di “benessere”: stando in compagnia con le persone che amiamo, prendendoci del tempo per curare noi stessi, preparando del buon cibo, e dedicandoci a qualunque cosa favorisca il nostro stato di serenità.
La casa hygge
Nel concetto danese di hygge sono racchiuse molte cose. Un pic-nic nei Giardini Rosenborg, o sorseggiare una buona birra lungo uno dei canali, concedersi una deliziosa pasta frolla danese o fare un giro della città in bicicletta, sono tutte attività potenzialmente hygge.
Tuttavia nella composizione di immagini che il termine hygge evoca in un danese, la propria casa ha un posto di primo piano.
Come si può trasporre un concetto così ampio ed astratto in un concept di arredo/decorazione?
In un modo molto semplice: privilegiate tutto ciò che vi fa stare bene e dona armonia, comfort e praticità al vostro ambiente, ed eliminate tutto ciò che vi trasmette sensazioni sgradevoli, proprio rompe l’armonia della decorazioni degli interni, o ha un utilizzo difficoltoso e snervante perché poco pratico.
Senza dubbio l’uso di materiali e tessuti naturali, l’abbondanza di candele profumate, un’illuminazione funzionale ma non prepotente, le sedute abbondanti, soffici, i giacigli di cuscini e coperte calde, o una cucina accogliente e conviviale sono tutti elementi d’arredo molto hygge.
Non dimenticate però che hygge è un mood interiore ben prima che essere un mood creativo.
Non resta che accingersi a passare un italico inverno, imparando dai danesi a renderlo un po’ meno antipatico.