Con le misure adottate dal Governo per il contenimento e la gestione dell’emergenza da Covid-19, si è potuto conoscere meglio lo smart working per lavorare a distanza. Questa soluzione di lavoro agile agevola diverse categorie che sono state tutelate maggiormente grazie a questa attività.
Smart working per lavorare a distanza e in sicurezza
Il lavoro agile (o smart working), nella sua vera definizione, è una modalità di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali. Permette quindi di organizzarsi per fasi, cicli e obiettivi, tramite accordo tra dipendente e datore di lavoro. Questa modalità aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e favorisce la crescita della sua produttività.
La definizione di smart working, è contenuta nella Legge n. 81/2017, e si sofferma sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto, come computer, tablet e smartphone.
Ai lavoratori agili viene garantita la stessa parità di trattamento a livello economico e normativo dei colleghi che eseguono la prestazione con modalità ordinarie. È quindi prevista la loro tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall’INAIL nella Circolare n. 48/2017.
https://www.habitante.it/habitare/coworking-e-smart-working-nuove-tendenze-nel-mondo-del-lavoro-2/
Smart working, cosa dicono i decreti
Con i DPCM del 01 marzo 2020 e del 26 aprile 2020 è stato raccomandato il massimo utilizzo della modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza.
In particolare, con il Decreto legge del 17 marzo 2020, n. 18, convertito in legge n. 27 del 24 aprile 2020, sino alla fine dello stato di emergenza, i lavoratori dipendenti disabili o che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità, hanno diritto di svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile, a condizione essa sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Inoltre, ai lavoratori del settore privato con ridotta capacità lavorativa è riconosciuta la priorità nell’accoglimento delle istanze di svolgimento delle prestazioni lavorative in modalità agile.
Ai sensi del Decreto legge del 19 maggio 2020, n. 34 invece, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato, con almeno un figlio a carico minore di 14 anni, hanno diritto al lavoro agile a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione e che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito, nei casi di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa, o che non vi sia un genitore non lavoratore.
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Dal 15 novembre 2017 le aziende con accordi individuali di smart working possono procedere al loro invio attraverso l’apposita piattaforma informatica messa a disposizione sul portale dei servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Per tutti i soggetti già in possesso delle credenziali di accesso al portale dei servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si potrà utilizzare l’applicativo anche senza SPID. Nell’invio dell’accordo individuale dovranno essere indicati i dati del datore di lavoro, del lavoratore, della tipologia di lavoro agile (tempo determinato o indeterminato) e della sua durata.
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