Come dovrebbe essere oggi una casa da abitare non è facile dirlo, perché ognuno ha il suo modo di intendere e vivere il concetto di casa.
La casa da abitare è lo spazio che viviamo tutti i giorni, dove trascorriamo la quotidianità, costruiamo relazioni e ricordi. Sebbene la pandemia abbia in qualche modo aperto gli occhi sul nostro rapporto con lo spazio domestico resta comunque il fatto che, ogni persona vive la casa in modo personale.
Oggi farsi interprete di questi spazi, progettarli e raccontarli può essere una sfida. Ne abbiano parlato con Serena Durante e Simone Valsecchi coppia nella vita e nel lavoro, i fondatori dello studio di di Architettura e Design di Interni ginger.tall.
Come avete iniziato il vostro percorso di comunicatori nel campo del design e dell’interior design?
È stato un processo molto spontaneo considerate le nostre attitudini e il percorso di studi. Simone è Architetto e Interior Designer, laureato al Politecnico di Milano con un percorso professionale in studi di Archistar. Dove ha rafforzato, tra le altre cose, un’accurata attenzione ai dettagli e ai loro linguaggi.
Serena invece è laureata in Marketing, da sempre appassionata di comunicazione e interior design. Abbiamo quindi messo a fattor comune le nostre competenze, con l’obiettivo di condividere i nostri progetti e far conoscere ginger tall attraverso i social e il digitale.
Esiste secondo voi uno stile nell’interior design che potrebbe calzare bene a tutti?
No, non esiste. Sarebbe come affermare che esiste un concetto di bellezza universale. Secondo noi la bellezza ha diverse forme. Noi come ginger tall ne “inseguiamo” una tipologia che ha determinati connotati e principi.
Secondo il vostro modo di progettare quali sono gli elementi che rendono caldo, domestico e accogliente uno spazio?
La caratterizzazione e la personalizzazione degli spazi sono le fondamenta in grado di creare atmosfere intime e conviviali. Se vogliamo invece parlare di elementi concreti ne dobbiamo citare almeno tre: lo studio dell’illuminazione (naturale e non), l’armonia delle forme in relazione al contesto e l’utilizzo di materiali (prevalentemente) naturali.
La pandemia ha influenzato il concetto di casa. Tutto questo ha modificato come persona e progettista il vostro concetto di spazio domestico? Come dovrebbe essere la casa ideale oggi?
Il Coronavirus ha cambiato profondamente il nostro modo di vivere e intendere gli spazi abitativi, di conseguenza le scelte progettuali non possono che andare incontro a questa nuova dimensione. Oggi la casa diventa un luogo ibrido, fortemente personalizzato e ottimizzato in relazione alle reali esigenze di chi ci abita: la decentralizzazione del lavoro e delle attività ludiche/sportive ci ha spinto a ripensare agli spazi in maniera flessibile e al tempo stesso concreto.
Lo spazio domestico ideale non esiste, se non in relazione a bisogni e abitudini delle persone che lo vivono quotidianamente. È questa la vera sfida del progettista: comprendere a fondo le necessità delle persone.
Quanto sono importanti i social network nel vostro lavoro?
I social sono fondamentali. Da sempre sono stati per noi veicolo di grandi opportunità: ci hanno permesso di collaborare con brand e professionisti del settore, oltre ad entrare in contatto con la maggior parte dei nostri clienti.
Soprattutto negli ultimi due anni i social ci hanno permesso di rafforzare la brand awareness del nostro studio in modo geolocalizzato sui territori in cui operiamo: Milano, Arese e Bormio.
Abbiamo ancora molto da imparare, ma stiamo proprio lavorando ad alcuni progetti digitali in ottica di continuo miglioramento.
Quanti sono in Italia gli utilizzatori attivi di social media nella popolazione generale?
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo Digital 2022, il report annuale di We are social, la popolazione di internauti italiani conta 51 milioni di persone con un trend in aumento del +1,7% rispetto al 2021. Allo stesso tempo ad essere attivi sui social network sono 43 milioni ed anche qui si registra un +5,4% rispetto al 2021.
- Sempre secondo Digital 2022, il report annuale di We are social gli attivi sui social hanno una media giornaliera di attività social di circa 107 minuti.
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