Il desiderio di molti abitanti italiani è una stanza da bagno ampia e spaziosa: walk in bathroom è la risposta!
La casa diventa sempre più centrale per gli italiani, così anche il bagno deve rispondere alle esigenze dei suoi abitanti. Progettare una stanza da bagno presuppone, banalmente, un’ampia metratura a disposizione. Spesso nell’edilizia preesistente veniva dedicato poco spazio al bagno, visto per lo più come luogo di servizio: il suo scopo era meramente funzionale all’igiene degli abitanti.
Walk in bathroom è il nuovo modo di concepire il bagno
Oggi è più semplice parlare di “stanza da bagno”, intesa come un ambiente che pretende la sua dignità per tutti i servizi che può offrire: luogo di relax, benessere e intimità.
La domotica inoltre ci consente di vivere in modo più semplice anche le azioni quotidiane in questo spazio della casa.
Dunque, grandi luci caratterizzano il bagno spogliatoio, ma non solo. Walk-in bathroom unisce il bagno con spogliatoio, salottino e zona notte, separando o meno gli ambienti in base alle funzioni: wc e bidet nascosti, lavabo nelle zone in-between, docce e vasche da bagno a vista.
Trovano spazio i famosi e affascinanti dressing table, che si integrano con lavabo free-standing, specchi con illuminazione perimetrale calda e omogenea. Non mancano inoltre chaise longue e panche per il bagno in cristallo e legno con tessili resistenti all’umidità.
Walk in bathroom è ibridazione con zona notte e giorno
Il bagno, dopo secoli di chiusura e di focus sulla funzionalità, quindi torna ad aprirsi verso la camera da letto. Questo è conseguenza di un processo di ibridazione che ne cambia completamente l’aspetto e le modalità d’uso, con arredi e accessori che provengono da altri ambienti della casa. Da stanza piccola e funzionale, non particolarmente interessante da mostrare e utilizzata solo nel tempo indispensabile per l’igiene personale, diventa un nuovo focus della casa, dove sentirsi a proprio agio e trascorrere più tempo, aprendosi inoltre alla socialità e a momenti insieme agli altri.
Nascono quindi molti esempi di Interior Design in cui camera da letto, cabina armadio e stanza da bagno si fondono, separando solo wc e bidet, ma lasciando a vista gli altri ambienti. Processo simile si è riscontrato in passato, quando l’ambiente cucina si è aperta verso il salotto: il classico soggiorno diventava “zona living con cucina a vista”. Allo stesso modo iniziano a prendere forma i primi walk in bathroom.
Come nasce il walk in bathroom
L’idea nasce nel settore dell’hotelling e residenziale di lusso, ma sta gradualmente ampliandosi a tutti i livelli. Infatti, nelle case iniziano a comparire vasche da bagno vicine al letto, racchiuse tra divisori che, all’occorrenza, possono garantire la giusta privacy. Un atteggiamento progettuale che sembra così contemporaneo e innovativo, ma che affonda le sue origini nelle sale da bagno di una volta, dove si trascorreva molto tempo, intrattenendosi con numerose attività che esulavano dalla semplice cura dell’igiene personale, spesso legate anche alla sfera sessuale.
Grazie all’introduzione di ampie ante basculanti e leggeri setti divisori, la zona lavaggio con vasca e lavabo può essere completamente aperta e comunicare con lo spazio esterno al volume. Nascono nuove forme del vivere la stanza da bagno: una zona di contenimento per vestiti e accessori, possibilmente che scompaiono alla vista grazie ad ante scorrevoli, mentre il wc in genere è interamente separato dalla zona notte per garantire privacy, isolando da odori e suoni sgradevoli.
Walk in bathroom e i moduli bagno ibridi
Questa apertura del bagno alle nuove funzionalità costituisce una ibridazione verso componenti più sociali che portano a interessanti sperimentazioni. La tendenza attuale è sempre più orientata all’integrazione di stanze ibride, blocchi e sistemi di arredo multifunzionali. Il ritorno del dressing table e l’esigenza di rilassarsi su chaise longue da bagno, ci guiderà sempre più verso nuovi arredi originali del product design.
Immagine in copertina: shutterstock, Design Vis.
Fonte: “Il bagno da vivere” di Gianni Bientinesi e Penelope Vaglini.
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Un esempio d’autore di un walk in bathroom è quello di Le Corbusier che, nel 1928 ha scomposto il bagno di Ville Savoy in aree funzionali diverse, contaminando di fatto la camera da letto.
- Un esempio dei primi walk in bathroom erano i boudoir, presenti nelle stanze da notte delle nobil donne nella Francia di Luigi XVI. Strutturate come delle vere e proprie suite, queste camere da letto private erano molto ampie e contenevano ambienti ibridi composti da spogliatoio e sala da bagno con salottino annesso
- Per il bagno non devono mancare alcuni must-have. Scoprili qui
Serena Giuditta
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