Avete mai pensato all’importanza di isolare termicamente la nostra casa? Solo un efficiente isolamento termico può migliorare il clima della nostra casa, nonché portare un utile risparmio energetico.
Isolare termicamente il nostro edificio è buona pratica per innalzare il livello della qualità della vita. Scopriamo come è possibile ridurre il consumo energetico evitando le dispersioni termiche.
Dal punto di vista progettuale quando abbiamo a che fare con un edificio ex-novo è sempre più semplice predisporlo ad accogliere accorgimenti utili per migliorare il microclima interno e far risparmiare i costi delle bollette ai suoi abitanti. Ma come possiamo fare se abbiamo un edificio esistente la cui tenuta termica disperde la maggior parte dell’energia che paghiamo sulla bolletta?
Come isolare termicamente la nostra casa
Per isolare termicamente esistono in commercio materiali appositamente studiati da utilizzare in fase di costruzione o per migliorare la tenuta termica di un edificio esistente. La legge concede la possibilità di avere pareti più spesse, sia per immobili nuovi che ristrutturati, e prevede sgravi fiscali per questo tipo di adeguamento energetico.
Affinchè non ci sia scambio termico tra ambiente interno ed esterno occorre quindi isolare bene termicamente: per mantenere costante la temperatura degli ambienti interni è necessario che quella delle pareti sia più simile possibile a quella della superficie esterna. Dunque occorre la presenza di uno strato protettivo che non lascia passare il flusso termico.
Lo stato protettivo in questione va posato senza interruzioni proprio perché ha la funzione di eliminare i punti di discontinuità tra i vari materiali da costruzione, definiti ponti termici, e garantendo quindi una barriera costante e uniforme.
Come l’isolamento termico aiuta durante l’inverno?
Nelle stagioni più fredde si verifica chiaramente una maggiore differenza di temperatura tra interno ed esterno, dunque uno spontaneo scambio termico attraverso le pareti della nostra casa. Infatti gran parte dell’energia che usiamo per riscaldare gli ambienti a 20-22°C (secondo legge) e di quella usata invece per raffrescare a circa 26°C va dispersa principalmente attraverso tetto, pareti, pavimento e finestre.
Negli edifici preesistenti tali consumi possono essere ridotti dal 20 al 40% se viene praticato un buon isolamento termico della casa, cosi da risparmiare sulle bollette del riscaldamento.
A questo va aggiunta anche un’idonea coibentazione, utilizzando i materiali più adeguati: è possibile infatti abbattere il rumore, ridurre l’umidità o l’eccessiva “aria secca” che avvertiamo, migliorando in tal modo il benessere indoor.
Ridurre i consumi è possibile e facile grazie all’isolamento
Quando parliamo di comfort termico di un’abitazione facciamo riferimento a tanti fattori oltre alla temperatura interna: parliamo innanzitutto di temperatura di irraggiamento vincolata alle superfici che delimitano la casa (musi, pavimenti, soffitto e superfici vetrate).
Ovviamente più queste struttura sono fredde e maggiore risulterà la loro tendenza ad assorbire il calore. Dunque si può constatare che si prova una sensazione di comfort se la temperatura complessiva delle pareti e dell’aria sono vicine a quella corporea.
Per contrastare il disagio che si avverte quando c’è molta differenza tra queste temperature, non c’è bisogno di aumentare il riscaldamento a 22 o 24°C, che implica quindi un maggiore consumo energetico. E’ necessario mantenere sempre a 20°C l’aria e a 19°C le pareti, così che l’effetto benessere interno sarà garantito.
Da questo capiamo quanto sia intelligente operare una buona coibentazione: si vivono meglio gli ambienti e si risparmia sui consumi energetici, nonché economici.
La coibentazione in pochi step: tetto, muri e solai.
Se decidiamo di migliorare la coibentazione della casa grazie all’isolamento termico, va innanzitutto fatta una valutazione tecnica per stabilire lo stato di fatto e un’eventuale piano di lavorazione. In tal modo sarà più semplice individuare le opere più urgenti da attuare, nonché dilazionando nel tempo le lavorazioni meno indispensabili.
Come già detto le opere di ristrutturazione e adeguamento relative al miglioramento dell’isolamento termico dell’edificio possono godere degli sconti fiscali previsti dalla legge.
Durante la stagione invernale la maggior parte del calore dell’edificio si disperde attraverso il tetto (fino al 40% dell’energia prodotta dall’impianto di riscaldamento). E’ invece d’estate che il tetto contribuisce all’accumulo eccessivo di calore, facendo aumentare il surriscaldamento degli ambienti sottostanti.
Come intervenire con un sottotetto non praticabile
Se il sottotetto non è praticabile o viene utilizzato come ambiente di deposito, non è conveniente coibentare il tetto. Però è possibile isolare il solaio, intervenendo con una barriera che separi gli ambienti sottostanti dal punto di vista termico. Se invece il sottotetto è abitabile, va assolutamente isolato lungo le falde inclinate e va fatta una coibentazione all’intradosso e talvolta all’estradosso rimuovendo il manto di copertura. Chiaramente queste valutazioni variano da caso a caso.
Se invece abbiamo necessità di isolare i muri, lo strato isolante può essere aggiunto con il “cappotto” oppure inserito nell’intercapedine. Il cappotto esterno viene generalmente realizzato con specifici pannelli che vengono sovrapposti alla struttura e posizionati o all’interno o all’esterno. E’ un tipo di intervento consigliato per strutture già esistenti poichè non comporta demolizioni o interventi invasivi.
Invece l’applicazione all’interno è più complicata poichè incide la presenza degli impianti presenti sulle pareti. In questo caso ci si limita a eliminare o ridurre i ponti termici presenti. Chiaramente si tratta poi si un miglioramento solo relativo.
Parete ventilata per l’isolamento termico
Un altro modo è quello di creare una parete ventilata distanziando il rivestimento esterno dall’isolante di circa 2.4 cm, aperto alla base e alla sommità, che favorisce l’aerazione del materiale coibente e lo smaltimento del vapore acqueo proveniente dagli ambienti interni. I benefici che comporta questo intervento sono sia invernali che estivi, quando l’intercapedine ventilata va ad allontanare il calore in eccesso derivante dall’irraggiamento solare.
Per le nuove costruzioni, le norme prevedono di coibentare nell’intercapedine inserendo materiali coibenti di natura e composizione diverse a seconda del tipo di muratura e del problema presente.
Ma gli elementi strutturali che più necessitano una coibentazione risultano i solai, quindi i pavimenti e i soffitti, e in particolare i pavimenti sovrastanti uno spazio non riscaldato, come porticati, cantine e garage; oppure i soffitti di abitazioni poste all’ultimo livello o in prossimità ai sottotetti non abitati.
In questo caso lo strato isolante che viene applicato sul pavimento può essere composto da pannelli o altro prodotto simile all’argilla espansa. Per coibentare invece i soffitti in genere si ribassa il plafone con un controsoffitto e nell’intercapedine creato si aggiunge l’isolante.
Per ottenere quindi il benessere termico e quindi il comfort interno alla nostra abitazione occorre fare un’attenta valutazione e con un piccolo investimento iniziale riusciamo a isolare i nostri spazi e a consumare meno.
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Serena Giuditta