Voler cambiare completamente vita è il sogno di molti; ma poche persone hanno le possibilità e il coraggio di farlo davvero. Soprattutto se la destinazione non è solo un cambio di città o Nazione. Si parla proprio di un nuovo stile di vita; scegliere di abbandonare la frenesia del centro abitato e il lavoro in ufficio per catapultarsi a vivere isolati in montagna. Voi lo fareste?
Perché arrivare ad una scelta così drastica?
Innanzitutto, alla base, c’è sempre la noia. Nel senso di abitudine. Vivere nello stesso luogo e vedere sempre le stesse persone e vie, alla lunga, potrebbe stancare. Secondariamente e quasi parallelamente, è la mancanza di tempo: per sé stessi, per il/la compagno/a, per i figli. Inizia a crescere un’insoddisfazione interiore e a mancare uno scopo. Andare a lavorare e tornare a casa, passando poco tempo con la propria famiglia, non basta più. Un’altra ipotesi potrebbe essere semplicemente la voglia di vivere una vita a contatto con la natura. Ed ecco l’idea e la necessità del cambiamento.
Ma quali sono i vantaggi di vivere in montagna?
Dimenticate l’idea della montagna di una volta: case sperdute ed isolate, collegate con strade non asfaltate e buie. Anche i luoghi di montagna hanno progredito; c’è la connessione internet, i negozi e dove è aumentata anche la produzione interna. Principalmente, il vantaggio è la qualità della vita:
- aria pulita, priva di smog;
- paesaggi suggestivi e bellissimi;
- cibo genuino e sano;
- contatto con la natura;
- microcriminalità (quasi) assente;
- meno traffico;
- vita eco-sostenibile.
E gli svantaggi?
C’è sempre l’altra faccia della medaglia, quindi, come in tutte le cose, esistono anche dei lati negativi. Scopriamo quali:
- pericoli ambientali: a differenza delle città, qui le piogge possono causare delle frane o dei cedimenti nella rete stradale; i fiumi che possono arrivare a straripare, causando l’isolamento dell’intera comunità. Stessa cosa per le nevicate: il rischio di valanghe è elevato;
- minori servizi: anche se, come già detto, gli ambienti montani si sono ‘evoluti’, i servizi di svago (cinema, teatro, negozi) sono limitati e a causa della morfologia del territorio, gli spostamenti prevedono l’utilizzo dell’automobile per spostarsi.
Quali sono i migliori posti per vivere in montagna?
I posti montani dove trasferirsi sono numerosi e ognuno è molto bello. Di seguito una piccola lista di 5 luoghi (italiani e non) che potrebbero piacervi:
- Étroubles: situato in Valle d’Aosta, a lato della Svizzera, è un paese che è stato inserito fra i borghi più belli d’Italia; Si trova nella Valle del Gran S. Bernardo ed è composto da soli 493 abitanti;
- Barga: in provincia di Lucca, si situa a 410 metri d’altezza nell’Appennino Tosco-Emiliano;
- Funes: posizionato nella Valle omonima, è un paesino di 2 mila abitanti ed è una delle “Perle delle Alpi”. Qui si può ammirare il Gruppo delle Odle, considerato uno dei paesaggi più belli di tutto il massiccio dolomitico;
- Cibiana di Cadore: a 1000 metri di altezza lo si ritrova nella vallata del torrente Rite, cuore delle Dolomiti, nel paese di Belluno in Veneto;
- Stanz bei Landeck: fuori dal territorio italiano, citiamo l’Austria per segnalare uno dei posti più belli del Tirolo. A poco più di 1000 metri, questo paese è famoso per le sue distillerie (più di 50) e per le sue viste mozzafiato.
E per chi vuole vivere da eremita?
Scegliere di andare a vivere in montagna, completamente isolato dal resto del mondo, come un vero e proprio eremita è una scelta difficile e, soprattutto, estrema. Ovviamente è un’opzione che va ponderata bene e che necessita di molta preparazione e conoscenza. In questi casi bisogna essere preparati a tutto e saper affrontare qualsiasi difficoltà contando solo su sé stessi. In particolare:
- la pianificazione: atto primario è quello di fare una serie di provviste: cibo, medicinali, coperte, arnesi, ecc…Questo perché la natura potrebbe diventare anche il vostro peggior nemico e dovrete cavarvela con le risorse che vi siete portati;
- la posizione: fondamentale è sapere dove si andrà ad abitare: se è vicino a un corso d’acqua, se piove spesso o se nevica; insomma i rischi che quell’area potrebbe celare. Ed è vitale saperlo prima di arrivare;
- la praticità: una dote importante è la manualità: saper costruire un rifugio e anche sapersi procurare il cibo, crearsi degli indumenti da quel che si ha, accontentarsi per lavarsi e non avere comfort. Fondamentale, poi, sapersi soccorrere e medicarsi all’occorrenza.
Attuare questo passo è un cambiamento ed un’esperienza radicale. Soprattutto a livello mentale. Ricordiamoci che l’uomo è un animale sociale che ha bisogno di socializzare e del contatto umano. La solitudine è anche terapeutica, ma solo per brevi periodi.
Pillole di Curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Per chi decide di aprire un’attività in montagna nei comuni con meno di 1000 abitanti o in centri abitati con meno di 500 abitanti, può usufruire delle agevolazioni fiscali promulgate dalla legge n. 97 sulle nuove disposizioni per le zone montane;
- secondo il Censis, in montagna si produce il 16,3% della ricchezza totale italiana;
- nei comuni montani i laureati sono l’8,3%, mentre in pianura raggiungono il 10,8%.
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