Incorniciato nel magnifico scenario offerto dal paesaggio campano, così unico nella sua semplicità, Quaglietta rappresenta il luogo perfetto per conciliare in un’unica esperienza la possibilità di fare escursioni naturalistiche e culturali.
Questo piccolo borgo, situato nel cuore della Campania, negli anni è diventato meta turistica grazie al progetto di valorizzazione dell’albergo diffuso. Il borgo costituisce oggi l’unica frazione di Calabritto in provincia di Avellino nell’Alta Valle del Sele. Nel 1927 il comune autonomo di Quaglietta fu accorpato a quello di Calabritto, diventandone una sua frazione.
Il borgo di Quaglietta e il suo castello longobardo
Il borgo di Quaglietta è dominato da una rocca su cui si erge un poderoso fortilizio. Costruito dai Longobardi, insieme ai bastioni difensivi di Senerchia e Valva, il Castello aveva una funzione di controllo delle importanti arterie di comunicazione che si aprivano a valle. Attualmente il bastione di Quaglietta, che si erge imponente e minaccioso, presenta ancora una torre quadrata, il cosiddetto mastio, che si eleva al centro di questa costruzione.
Il Castello era stato ampliato verso la fine del XVII secolo dal Barone de’ Rossi, che provvide soprattutto a restaurare ed innalzare la torre centrale. Attigua al Castello è la chiesa di San Rocco. Consacrata in origine a San Nicola, fu successivamente dedicata a Santa Maria della Ripa, quando, alla fine del Seicento, divenne chiesa baronale. Ebbe anticamente una veste tardo-romanica, di cui conserva la pianta a croce greca.
Edificato durante la dominazione normanna nella frazione omonima il maniero è attualmente allo stato di rudere. Il castello, arroccato su di uno sperone roccioso, ha forma quadrangolare, anche se il quarto lato si presenta alquanto irregolare. Danneggiato dal sisma del 1980, del forte sono oggi ancora visibili un’alta torre a pianta quadrata e gran parte delle cortine murarie con finestre, feritoie e brevi tratti di coronamento, con merlatura guelfa.
Il borgo di Quaglietta: un borgo fantasma
In seguito al sisma del 1980 che ha colpito l’intera Irpinia, questo posto è stato abbandonato per la maggior parte delle abitazioni e risulta oggi quasi disabitato, con circa 500 abitanti. Nell’agosto 2018 è stato inaugurato, dopo circa 10 anni di progettualità, attesa di finanziamenti e lavori, l’albergo diffuso di Quaglietta. Un progetto importante per non far scomparire la memoria storica di questo borgo martoriato dal tempo e dal sisma, ma così speciale. Franco, Alessandro e Giacomo, sono i tre giovani e coraggiosi imprenditori che hanno ingaggiato la sfida contro l’assuefazione al nulla che spesso segna i territori più interni della nostra Penisola.
Il borgo di Quaglietta: meta ideale per un weekend
Natura, storia ed enogastronomia sono i punti forte di questo piccolo borgo immerso nella verde Irpinia. Un luogo dove poter trascorrere un weekend totalmente rilassante: il panorama incantevole del borgo permette di godere della vista di tanta natura accompagnati da un buon vino locale.
La provincia di Avellino presenta molti punti forti dal punto di vista enogastronomico, scoprili tutti nel nostro approfondimento.
Gli appassionati di trekking saranno accontentati: diversi percorsi di varia difficoltà attraversano la Valle del Sele e passano per Quaglietta. Il fascino dei ruderi del castello immersi in questa macchia verde aiuterà a rigenerarvi totalmente in questo soggiorno.
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Nel borgo di Quaglietta la presenza di corsi d’acqua (fiume Sele e torrente Senerchiella, un tempo “dovizioso di trote ricercate”) consente la produzione di squisita frutta, cereali, olio, vino di ottima qualità e legumi, un tempo oggetto di esportazione.
- Nei pressi del borgo di Quaglietta sono presenti anche cascate: Cascata del Tuorno, Cascate Bardnatore, Cascate della Valle del Diavolo.
- Il borgo di Quaglietta si è classificato 1229° alla campagna Luoghi del Cuore del FAI – Fondo Ambiente Italiano.
- Craco è soprannominato “borgo fantasma”. La denominazione è da attribuire al fatto che attualmente il paese è disabitato a causa di un movimento franoso verificatosi nel 1963 e che, proseguito nel corso degli anni, ha costretto gli abitanti a trasferirsi nelle frazioni di Craco-Peschiera e Craco-Sant’Angelo.
Credits immagine in evidenza: Albergo diffuso Quaglietta
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