Alla scoperta del Molise, tradizioni e numeri della regione piccolo scrigno tra borghi e natura

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L’Appuntamento con l’Abitante Viaggiatore oggi vi accompagna in un viaggio alla scoperta del Molise: scopriamo insieme i numeri sugli abitanti, le città e le tradizioni più affascinanti di questa regione spesso dimenticata, ma che nasconde bellezze ed eccellenze uniche. Un piccolo scrigno tra borghi e natura, dove dedicarsi a lunghe passeggiate seguendo i cammini del Molise, visitare i suoi borghi o praticare sport in montagna.

 

 

Gli abitanti e le imprese del Molise

Il Molise è al diciannovesimo posto per superficie tra le regioni italiane, la sua densità abitativa è di 69 abitanti per km² ed è composta da 136 comuni distribuiti in quattro province.

Una regione piccola ma che ha sul suo territorio aziende storiche come la Pontificia fonderia di campane Marinelli, la più antica fonderia Italiana e fra le più antiche del mondo, specializzata nella costruzione di campane. Unica sopravvissuta tra le dinastie dei numerosi fonditori di campane di Agnone che tramanda questa preziosa arte di padre in figlio da otto secoli. Le campane prodotte da questa azienda sono visibili anche presso il Museo Marinelli, ma soprattutto si può ascoltare il loro suono provenire da molti campanili. E il pastificio La Molisana, nato nel 1912, proprio in queste terre. Ma anche aziende, come la casa automobilistica DR, nata nel 2006 dalla fusione di due esperienze distinte nel settore dell’automobile.

Civitacampomarano, Campobasso shutterstock_Cenz07

Campobasso

Capoluogo della regione, Campobasso, si trova sul pendio di un colle, a 700 metri dal livello del mare. È una città poco conosciuta, che non rientra tra le mete turistiche gettonate, eppure ha un suo fascino. Una mescolanza tra architetture antiche e moderne, con la parte medievale posta nella zona più alta, e gli edifici del XIX secolo ai suoi piedi.

Domina il castello Monforte, costruito sui resti di un insediamento sannitico nel 1100. Il terremoto del 1348 distrusse parte dell’edificio che fu ricostruita ed assunse la conformazione attuale nella metà del 1400. Un edificio massiccio, con poche piccole finestre, con visibili tracce del ponte levatoio e delle torri laterali poste a difesa. Oggi ospita il Sacrario dei Caduti della grande guerra e sulla torre la stazione di meteorologia del Ministero dell’Aeronautica. Da qui la vista si apre sul panorama circostante, fatto di monti, boschi e campi coltivati. Il centro storico è caratterizzato da viottoli tortuosi, scalinate in pietra, archi, passaggi e palazzi signorili con i portali decorati dagli stemmi delle diverse famiglie. Le case tipiche sono in pietra ed hanno i cortili interni. In città ci sono anche diversi parchi e giardini per trascorrere piacevoli ore di relax, come la villa comunale De Capoa. Molti anche gli edifici religiosi da poter visitare, tra questi la Cattedrale della Santissima Trinità, al suo interno è possibile ammirare gli affreschi del pittore campobassano Amedeo Trivisonno. Mentre nella Chiesa di Sant’Antonio Abate da visitare i quattro altari barocchi che inquadrano importanti tele del Seicento napoletano. Da vedere anche le chiese di Santa Maria della Croce, sede dell’antica confraternita dei Crociati, e di San Leonardo. Per conoscere la cultura del Sannio bisogna visitare il Museo provinciale sannitico, ospitato a Palazzo Mazzarotta. Qui è possibile vedere statue, marmi, bronzi e ceramiche ed anche alcuni dei prodotti dei primi artigiani del bronzo, le armi e i gioielli dei primi guerrieri e delle loro dame. Tutti reperti ritrovati nella zona del Sannio, che corrispondeva all’attuale Molise, a parte della Campania e dell’Abruzzo. A Palazzo Pistilli invece è possibile vedere le collezioni di Michele Praitano e Giuseppe Ottavio Eliseo, importanti collezionisti che hanno raccolto soprattutto dipinti del sedicesimo secolo, maioliche napoletane e ceramiche dipinte di diciottesimo secolo. Ma anche arte molisana e napoletana e opere di pittori settecenteschi e ottocenteschi. Un appuntamento importante per la città è la Sagra dei Misteri, una manifestazione molto sentita dal punto di vista religioso ma anche spettacolare. I figuranti che partecipano alla rappresentazione delle scene dei misteri cristiani e dei miracoli di Santi appaiono sospesi in aria. Questo grazie alle macchine costruite da Paolo di Zinno nel 1740 che prevedono speciali congegni di ferro che creano questa illusione. A questa tradizione e alle sue macchine è dedicato il Museo dei Misteri. Non solo storia e cultura antica, a Campobasso ha anche sede l’Università degli studi del Molise e la Fondazione di Ricerca e Cura  “Giovanni Paolo II” eccellenza italiana in ambito oncologico e cardiovascolare.

Il territorio che circonda la città offre scenari molto interessanti. Borghi come Ferrazzano, con i suoi vicoli tortuosi, i saliscendi e i panorami mozzafiato. Qui la chiesa di Santa Maria Assunta, di impronta romanica ed il Castello baronale Carafa, di origine normanna è tra i castelli più importanti della regione. Ed anche il borgo di Sepino, Pietracupa, con la sua chiesa nella roccia, Trivento con la scalinata di San Nicola che ha 365 gradini, uno per ogni giorno dell’anno, e Oratino, inserito nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia. Grazie alla presenza delle montagne questa provincia è un luogo perfetto per chi ama lo sci, il trekking e le escursioni. Campitello Matese è la meta più conosciuta per lo sci. Un piccolo borgo ma che ospita un numero elevato di turisti, con strutture ricettive e piste. Poi c’è il mare, i pochi chilometri di costa offrono la possibilità di nuotare in un mare limpido usufruendo anche dei servizi offerti dalle strutture balneari. A Termoli poi, il paesaggio costiero è costellato dai tipici trabucchi per la pesca. Per chi ama immergersi nella natura una tappa da non mancare è l’Oasi WWF a Guardiaregia- Campomarino. Qui si possono percorrere i sentieri che conducevano i pastori e le loro greggi fino alle pianure pugliesi durante l’estate.

Santuario di Castel Petroso
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Isernia

Isernia si trova sull’appennino molisano, tra i fiumi Sordo e Carpino, posizione che la rende perfetta per gli appassionati del trekking e della natura. Da qui è possibile organizzare molte escursioni sull’appennino. Ma non solo, la sua storia è molto lunga, parte dal paleolitico e passa per i Sanniti, fino ad essere capitale della Lega Italica. Il suo centro storico merita una visita per ammirare i molti edifici religiosi, palazzi storici e musei. Qui si può ammirare ancora l’antico aspetto della città, circondata da mura e fatta di stretti vicoli, nonostante subì gravi danni subiti in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Simbolo della città è la Fontana Fraterna, considerata una tra le più belle fontane d’Italia. Interamente costruita in blocchi di pietra calcarea prelevati da antichi edifici presenti in città al tempo della sua costruzione. A renderla speciale i suoi sette getti d’acqua ornati da colonne circolari, archi e decori che rappresentano fiori e delfini. Sotto la città scorre anche l’acqua incanalata dall’antico Acquedotto Romano, ancora in uso. Invece per conoscere la storia più antica di queste terre bisogna visitare il Museo nazionale del Paleolitico di Isernia, un moderno museo dove poter approfondire la preistoria. Ed anche il Museo archeologico Santa Maria delle Monache che ha sede nel cuore del centro storico all’interno di un ex convento benedettino di epoca longobarda. Tra gli edifici religiosi la Cattedrale di San Pietro Apostolo con l’Arco di San Pietro, la sua torre campanaria. Strutture che hanno subito diverse fasi di ricostruzione a seguito dei terremoti che hanno investito la città. Oggi si presenta come una torre quadrata in stile gotico, con archi a sesto acuto. Un orologio nella parte alta e quattro statue togate romane provenienti dall’area dell’antico foro romano. Da visitare anche l’Eremo dei Santi Cosma e Damiano, con all’interno numerosi affreschi che raffigurano la vita quotidiana dei due santi medici Cosma e Damiano, e un magnifico soffitto in legno a cassettoni. E la chiesa di Santa Chiara che custodisce la statua della Madonna Addolorata che viene portata in processione durante le celebrazioni del venerdì Santo.

Nella provincia di Isernia diversi i luoghi da visitare, come il borgo di Frosolone un intreccio di vicoli circondato da prati dove pascolano cavalli e mucche, e da enormi speroni di roccia, chiamati in gergo Morge. Luoghi molto apprezzati da chi pratica free-climbing, parapendio e deltaplano. Mentre per chi preferisce un po’ di relax, nel suo centro si può visitare la chiesa di Santa Maria Assunta e le botteghe artigiane dove si producono forbici e coltelli.  Oppure si può scegliere di passeggiare in località Colle dell’Orso dove ci sono sentieri ben tracciati immersi nella natura e delle aree attrezzate per il pic-nic. Altro borgo da visitare è Capracotta, tra le cime più alte dell’Appennino. Un’importante località sciistica che fa parte della Comunità Montana dell’Alto Molise. Oppure Carpinone, borgo medievale circondato da due cinte murarie, la prima racchiude il castello Caldora, la seconda protegge la parte bassa del borgo. E Scapoli, Capitale della Zampogna, dove ogni anno si svolge il Festival Internazionale della Zampogna. E poi Venafro con il suo Castello Pandone dove poter visitare un giardino all’italiana con una piccola cappella, un loggiato e dei singolari affreschi che rappresentano dei cavalli ad altezza naturale. Dettagliati, con la sella e le eleganti bardature, e dei quali è indicata la razza, il nome e l’età. Ed anche l’Anfiteatro di Venafro, il Verlasce, un’importante testimonianza di un antico anfiteatro romano risalente al I secolo a.C.. Per chi invece preferisce il turismo religioso a Castelpetroso può visitare il santuario mariano santuario della Basilica Minore dell’Addolorata. Costruito in stile neogotico per celebrare le apparizioni della Madonna avvenute a due contadine nel 1888. Meta di pellegrinaggio da tutto il mondo con la Via Matris, lunga 750 metri, che collega il santuario al luogo delle apparizioni.

I parchi del Molise

Una regione piccola ma ricca di boschi, aree verdi e sentieri. Come la riserva di Montedimezzo e di quella di Collemeluccio che rientrano nel progetto UNESCO “MAB” – Man And Biosphere, che tutela le diversità biologiche e promuove lo sviluppo sostenibile. Ed anche il Giardino di Flora Appenninica di Capracotta eil lago di Castel San Vincenzo sul versante molisano del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

In questa regione nasce il fiume Volturno, e si trova l’Oasi WWF Le Mortine e quella di Guardiaregia.

Le eccellenze del Molise

Anche il Molise è terra di artigianato e buon cibo, Frosolone, ad esempio, è conosciuto come centro di eccellenza per la produzione di coltelli già al tempo del Regno di Napoli. Oggi la lavorazione dei coltelli è diventata a carattere industriale, ma la gestione dell’attività mantiene comunque una forte connotazione familiare. A questa antica arte è dedicato il Museo dei Ferri Taglienti dove sono conservati centinaia di oggetti recuperati tra gli appassionati e tra gli eredi dei migliori lavoratori delle forbici e dei coltelli di Frosolone del secolo scorso. Mentre Isernia è conosciuta come la Città dei Merletti grazie alla lavorazione del merletto a tombolo. Un’arte praticata dal XIV secolo che si diffuse grazie a delle suore spagnole che alloggiavano nei monasteri di Santa Maria delle Monache e di Santa Chiara, dove venivano accolte le giovani fanciulle della nobiltà napoletana. Oggi ancora praticata e tramandata.

Sul versante food troviamo la Signora di Conca Casale, un insaccato di carne suina tradizionale, presidio Slow Food, che viene preparato secondo l’antica tradizione custodita da un gruppo di anziane signore. Un salume ricco, tradizionalmente destinato ai signori come omaggio per ricambiare una cortesia o un favore. Da ogni maiale si poteva ricavare una sola Signora e quindi, inevitabilmente, il valore del salume aumentava. Il Molise è anche la terra del Tartufo Bianco, in pochi sanno che le stime riportano che circa il 50% della produzione italiana viene cavata proprio nella piccola regione del centro-sud italiano. A far conoscere questo prezioso prodotto molisano ci pensa l’azienda i Tesori del Matese che raccoglie e commercializza funghi e tartufi freschi che nascono ai piedi del Matese, la catena montuosa che attraversa tutta la regione.

La cucina locale

La cucina locale offre piatti come le fascadielle, polenta con ragù, ventresca e formaggio, crioli con le noci, baccalà a pezzetti accompagnato da noci spezzettate. E poi tacozze con fagioli, maccheroni con la mollica, larduocchi, un piatto a base di maiale e peperoni sottaceto e baccalà al forno con patate. E la Pampanella una ricetta tipica di San Martino in Pensilis, che anticamente veniva preparata solo in occasione della festa della corsa dei carri il 30 Aprile e della fiera annuale del 30 Agosto. Poi il caciocavallo di Vastogirardi e Capracotta, il vino la Tintilla, un antico vitigno a bacca nera e il Biferno. Come dolci i cauciuni ripieni di pasta di ceci, le caragnole e le peccellate.

 

 

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Due teorie ruotano intorno alla scelta del nome della città di Campobasso, una fa riferimento alla posizione del castello ai piedi del quale si estendeva il campus vassorum, cioè dove stavano i vassalli dipendenti dei feudatari. L’altra riferimento alla posizione della città antica, governata dai signori, che si trovava in alto, e alla formazione della città nuova, posta in una posizione più bassa rispetto al colle.

 

 

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