Questa settimana, per la rubrica Scambio Casa, Habitante ha incontrato Paola Zavagnin, che ci ha raccontato la sua esperienza di viaggi con lo scambio casa.
Lo scambio casa è un modo alternativo di viaggiare. Quando hai iniziato a fare questa esperienza?
“Ho iniziato a scambiare casa nel 2015. Stavo sfogliando una rivista di eco-architettura e sono rimasta incuriosita da un articolo che parlava appunto dello scambio casa e di HomeLink, una piattaforma on line per effettuare gli scambi.
In famiglia abbiamo quindi deciso di provare questa esperienza e ci siamo iscritti sul sito. Sono così iniziati i nostri scambi casa che ci hanno portato a viaggiare in Italia e in Europa.
Solitamente scambiamo con la nostra seconda casa, che si trova a Saint-Rhémy-En-Bosses, in Val d’Aosta.
Tra i vari scambi casa che abbiamo fatto, due sono le esperienze che ricordiamo con emozione: la prima in Francia, a Bordeaux, città che non avevamo mai pensato di visitare prima che ci arrivasse la proposta di scambio, e che invece abbiamo trovato bellissima.
E poi l’ultimo scambio prima del lockdown, lo scorso gennaio 2020. Siamo stati 4 giorni a Roma, in un bellissimo appartamento a un passo da Piazza di Spagna: abbiamo avuto la possibilità di vivere la città in modo altrimenti impossibile.”
Che cosa significa per te fare turismo in questo modo?
“Trovo che sia un modo intelligente e interessante di viaggiare. Lo scambio casa permette di visitare luoghi che si desiderano, o che mai avremmo pensato di vedere, e di farlo in modo sostenibile. Credo che sia un modo di fare turismo che allena la fiducia e il rispetto, l’apertura e la curiosità verso le vite gli altri.
Quando entri nella casa di un’altra persona e le affidi la tua, il concetto di fai agli altri quello che vorresti fosse fatto te diventa uno stile di vita e qualcosa che vivi sulla pelle.”
Sostenibilità: quali cambiamenti porterà il 2021 dopo la pandemia?
Quali sono le principali difficoltà nel lasciare la propria casa nelle mani di altri?
“La difficoltà che abbiamo sempre di fronte a ciò che è sconosciuto, diverso e penetra il nostro spazio. Abbiamo il timore che ciò che è diverso da noi, o non rientra nei nostri standard possa alterare il nostro equilibrio, rovinare quello che abbiamo o farci male.
Il confronto con il diverso è invece un’occasione per superare i propri limiti, per crescere. E la nostra esperienza particolare, se condivisa, può allargarsi e diventare cultura.”
Paola, tu che di professione sei una psicologa, che consigli daresti per vivere al meglio l’esperienza dello scambio casa?
“Da un punto di vista concreto, sicuramente fa la differenza affidarsi ai siti giusti, ben recensiti e che curano molto l’importanza di raccogliere l’esperienza dei clienti. In questo modo direi che quasi si annullano i rischi.
Inoltre uscire dalla nostra zona di comfort attraverso il confronto con altre persone, altre culture, altri stili di vita, altri modi di pensare serve ad abbattere i pregiudizi e a renderci più felici nella nostra vita.
Credo poi che la vita ci insegni, se sappiamo ascoltarla, l’impermanenza e l’importanza dell’affidarci e del lasciare andare. Ecco, se coltiviamo queste qualità nella nostra vita, lo scambio casa può diventare un’esperienza molto arricchente.”
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- L’etimologia del termine casa (non comune a tutte le lingue neolatine) è da ricondursi al latino casa che letteralmente indica una capanna o più genericamente un luogo coperto. Il termine deriva, inoltre, dalla radice sanscrita ska che rimanda all’idea di coprire e che ritroviamo nel latino castrum (accampamento) e anche in cassis (elmo).
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