Dieta vegetariana: sicuri di essere eco-sostenibili?

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Ormai da anni, la dieta vegetariana è al centro del dibattito alimentare. Le persone che rinunciano alla proteina animale sono in crescita, sia per ragioni etiche, sia per ragioni ambientali. Attenzione però, a quali alimenti proteici si consumano in alternativa alla carne.

Dieta vegetariana: sicuri di essere eco-sostenibili? La dieta vegetariana è un tema fortemente dibattuto, specialmente negli ultimi anni. Storicamente, le comunità che scelsero una alimentazione priva di proteine animali, lo fecero per ragioni etiche. Una motivazione tuttora importante. Infatti, il rispetto e il benessere animale sono caratteristiche che non appartengono più alla zootecnia intensiva moderna. Ogni legame diretto tra uomo e animale si è scisso, le tradizioni alimentari centenarie con cui si sono sviluppate civiltà su civiltà, hanno lasciato il passo alle esigenze del mercato attuale. In passato, l’uccisione di un animale era un rito. La preda era onorata e rispettata, poiché grazie al suo sacrificio, potevano sopravvivere famiglie o interi villaggi.

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shutterstock Di inewsfoto

Oggi, scegliere il vegetarianesimo significa soprattutto attenzione verso l’ambiente. Infatti, secondo le stime della FAO, nel complesso l’allevamento di animali occupa circa un terzo delle terre emerse, è responsabile del 37% delle emissioni antropogeniche di metano – Gwp 23, e del 65% di quelle di ossido nitroso – Gwp 296 (l’indice di Gwp  – Global warming potential indica il contributo all’effetto serra di un determinato gas, adottando come riferimento dal valore 1 quello indotto dall’anidride carbonica).

Dieta vegetariana: sicuri di essere eco-sostenibili?

Scegliere di fare a meno della carne non è garanzia di eco-sostenibilità. Infatti, bisogna far attenzione a quali prodotti si scelgono per sostituire la proteina animale. Secondo gli ultimi dati pubblicati il 22 novembre 2018 dall’Unione Europea “l’assunzione di proteine vegetali da parte dell’uomo è in aumento in molte regioni dell’UE, soprattutto nell’Europa occidentale e settentrionale. Particolarmente promettente è il mercato delle alternative alla carne e ai prodotti lattiero-caseari [il corsivo è originale, ndr], con tassi di crescita annua rispettivamente del 14% e dell’11%.” La domanda di proteina vegetale però, è per la maggior parte proveniente dal mercato dei mangimi. Sempre secondo la stessa relazione, questo mercato:” È di gran lunga lo sbocco più importante (93% in volume) ed è rifornito principalmente da farine di semi oleosi”.

La soia è la regina di questa categoria di materie prime, occupando il 45% del mercato mondiale delle proteine. Delle 36 milioni di tonnellate di soia consumate ogni anno dall’UE, circa il 75% viene importato, principalmente da Brasile, Argentina e Stati Uniti. Oltre l’80% della soia d’importazione è geneticamente modificata. Inoltre, secondo una relazione della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale del 27 marzo 2018:” La produzione di colture proteiche, in particolare di soia, importate per la produzione di mangimi rientra tra i principali motori del cambiamento della destinazione dei suoli e in molte regioni extra-europee contribuisce in misura rilevante alla deforestazione”.

soia
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Dieta vegetariana: sicuri di essere eco-sostenibili?

Per tali ragioni è necessario porre molta attenzione sull’origine e le caratteristiche degli alimenti che si acquistano. Se la soia resterà una delle alternative alla carne maggiormente scelte per assimilare proteine nelle diete no-meet, gli effetti sull’ambiente potrebbe essere simili a quelli causati dall’allevamento intensivo. Nella spesa alimentare quotidiana perciò, bisogna selezionare prodotti veramente etici ed eco-sostenibili, indipendentemente dal tipo di dieta che si segue. Solo così, si può fare qualcosa di realmente concreto per il pianeta.

Fonte: Tesi di Master del Dott. Leonardo Dal Pont:” LE PROTEINE VEGETALI NELL’UNIONE EUROPEA Osservazioni sulla sostenibilità produttiva e le politiche istituzionali.”

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Secondo il libro di Stefano Liberti, I Signori del Cibo. Viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta, In Cina, dal 1970, il consumo di carne è aumentato di 5 volte, passando da 8 kg/anno agli attuali 39.

Per altre curiosità e informazioni continuate a seguirci su www.habitante.it

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