Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L’unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi.
Charles Dickens
Festa significa “occasione per vivere insieme un evento”. Il Natale è il principe delle feste con questo significato; il momento dell’anno da passare e condividere in famiglia. La festa del Natale è sentita anche da parte di chi non professa la fede Cristiana.
Cosa si mangia a Natale: la tradizione italiana. Il Natale è una festa che si celebra e si onora anche seduti a tavola. Infatti, il cibo e le bevande di qualità in questo periodo, vengono consumati oltre il bisogno. Il significato di ciò, è essenzialmente rituale: si mangia oltre il limite in certe occasioni, con lo stesso atteggiamento devozionale con il quale si digiuna totalmente in altre. Alla base nelle società tradizionali, c’è la coscienza di una profonda differenza tra giorni “festivi” e giorni “feriali”.
Cosa si mangia a Natale: la tradizione italiana
A Natale il grasso e l’abbondanza trionfa. Dal cappone all’oca arrosto ripiena, il bollito e i tortellini in brodo. La tradizione italiana vanta numerose ricette, che si preparano nelle diverse regioni nel periodo natalizio.
Cibi tradizionali nelle regioni del Nord
- Valle d’Aosta: carbonade, carne di manzo cotta nel vino rosso; crostini al miele da accompagnare con i salumi tipici.
- Piemonte: agnolotti; gran bollito misto condito con le salse tipiche.
- Lombardia: anguilla cotta al cartoccio; cappone in casseruola; brasato.
- Liguria: ravioli verdi o di carne; cappon magro.
- Veneto: lesso con salse tipiche; polenta con baccalà.
- Trentino-Alto Adige: canederli; capriolo al forno; strudel.
- Friuli Venezia Giulia: polenta; cappone; cotechino e rape; trippa al sugo.
Cosa si mangia a Natale: la tradizione italiana
Cibi tradizionali nelle regioni del Centro
- Emilia Romagna: tagliatelle; lasagne; tortellini e passatelli in brodo; tortelli di zucca.
- Toscana: faraona e anatra arrosto; bardiccio, la salsiccia di maiale speziata al finocchio; crostino di fegato.
- Lazio: anguilla e capitone fritto; cappelleti in brodo; baccalà; abbacchio al forno; torrone.
- Molise: brodo di pesce; cardi; baccalà.
- Marche: cappelletti in brodo; maccheroncini; arrosto.
- Umbria: cappelletti in brodo di cappone; arrosto di piccione ed agnello; bollito misto.
- Abruzzo: lasagne; arrosto di agnello; pesce misto; cagionetti.
Cibi tradizionali nelle regioni del Sud
- Campania: capitone; brodo di cappone; friselle; roccoccò; struffoli.
- Basilicata: verze e cardi in brodo di tacchino; baccalà lesso; pane con mandorle.
- Calabria: spaghetti alla mollica di pane e alici; capretto; salumi.
- Puglia: pettole e baccalà fritto; agnello arrosto; cannaricoli.
Cosa si mangia a Natale: la tradizione italiana
Cibi tradizionali nelle isole maggiori
- Sicilia: gallina in brodo; cardi in pastella; sfincione; insalata di arance.
- Sardegna: ravioli ripieni con sugo di pomodoro; culurgiones de casu; malloreddus.
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- In Messico le celebrazioni del Natale iniziano 9 giorni prima. Ogni sera a partire dal 16 dicembre, infatti, molte famiglie messicane organizzano feste chiamate Posadas, dove è consuetudine rompere la Pentolaccia o piñata, una pentola fatta di cartapesta e ripiena di frutta, canditi e dolci.
- In Giappone il Natale non è come lo intendiamo noi, ma è festeggiato più come una sorta di San Valentino durante il quale le coppie si scambiano i doni. Inoltre è usanza in tutto il paese cenare con una “abbuffata” di pollo fritto.
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