Da sempre l’uomo vede come inferiori gli animali, differenziando il suo modo di comportarsi con questi ultimi in base alla specie d’appartenenza. Analizziamo i pregiudizi creati dallo specismo.
La nostra visione del mondo animale
Seppur inconsapevolmente quasi la totalità della popolazione mondiale ha un particolare rapporto con il mondo animale. Infatti, ci sono specie, considerate domestiche, che vengono accudite fin dalla nascita e trattate come se fossero dei figli. Al contrario, non considera altre specie animali e addirittura le utilizza come cavie o le nutre per poi destinarle al consumo. Secondo la psicologia umana, dunque, esistono animali che valgono più di altri. Tutte queste idee risiedono inconsciamente nella nostra mente e sono pregiudizi creati dallo specismo. Questo termine, infatti, indica le discriminazioni esistenti nei confronti di alcuni esseri viventi in base alla loro specie di appartenenza. Il fenomeno rappresenta un grosso problema a livello globale, per questo la popolazione andrebbe sensibilizzata allo stesso modo di altre forme di pregiudizio.
Pet therapy: come gli animali possono essere la giusta cura per l’uomo
I pregiudizi creati dallo specismo e gli studi sulla mente umana
A livello psicologico, molti studiosi considerano il problema dello specismo analogo ad altre forme di pregiudizio, come, ad esempio, razzismo ed omofobia. Allo stesso modo dei pregiudizi esistenti tra esseri umani, questo fenomeno crea delle disuguaglianze tra animali, vedendo, così, specie superiori ed inferiori. Le prime verranno aiutate dagli uomini molto di più rispetto alle seconde. Dunque, noi manifestiamo i pregiudizi creati dallo specismo nelle nostre emozioni e nei nostri comportamenti, spesso inconsapevolmente. Secondo alcuni curiosi studi, inoltre, la popolazione che ha compreso questo problema, considerata antispecista, sarebbe composta per la maggior parte da uomini. Infine, dato che lo specismo è analogo al razzismo, alcuni comportamenti non sarebbero da condannare?
Il problema sottovalutato dei pregiudizi creati dallo specismo
Oggi, purtroppo, moltissime persone sono all’oscuro del problema dello specismo e sono tanti gli psicologi e gli studiosi che lo sottovalutano. Infatti, secondo alcune ricerche di Web of Science, le riviste psicologiche, negli ultimi settant’anni, hanno trattato il tema dello specismo all’incirca trenta volte. Questo dato è particolarmente clamoroso, poiché, dimostra che sono pochissimi coloro che hanno affrontato questo problema. Al contrario, studiosi e riviste hanno affrontato temi come quello del razzismo in migliaia pubblicazioni durante gli stessi anni. L’uomo, inoltre, tende ad attribuire una minor intelligenza al mondo animale. Ma, secondo studi accertati, le persone sarebbero consapevoli del fatto che gli animali possiedono un buon livello di intelligenza ed una capacità di sofferenza analoga a quella umana. Nonostante questo, però, sono ancora pochissime le persone che affrontano il tema dello specismo e che lo considerano un fenomeno reale che colpisce il mondo intero.
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Un animale può essere definito domestico nel momento in cui è presente un intervento da parte dell’uomo negli aspetti della sua vita (nutrimento, riproduzione, ecc.)
- L’uomo è considerato l’animale più crudele e anche l’unico che uccide i suoi simili
Per altre curiosità e informazioni continuate a seguirci su www.habitante.it
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA