Pillole di Storia nel Design: la Vespa Piaggio di Corradino D’Ascanio

Vespa Piaggio|Vespa Piaggio|Vespa Piaggio

Un simbolo del design italiano nonché uno dei prodotti di design industriale più riconosciuti al mondo, lei: la Vespa Piaggio. L’invenzione la si deve a Corradino D’Ascanio, l’ingegnere che ha creato, nel 1946, lo scooter più famoso di tutti i tempi.

Vespa Piaggio: l’idea del progetto e il design che lo rappresenta

D’Ascanio, prima di progettare il veicolo su due ruote, si dedicava all’area dell’aviazione. L’idea ed il design della Vespa Piaggio, richiesta dal leader d’azienda Enrico Piaggio, era pensata per le persone inesperte di ruote e motori. Specialmente per le donne. Difatti, rispetto ai primi prototipi su due ruote erano state introdotte delle modifiche, sia nel design che nelle funzionalità, rivoluzionando l’idea di motocicletta:

  • il cambio: per cambiare la marcia bastava girare la leva posta direttamente sul manubrio.
  • La monta: non bisogna più scavalcare il serbatoio per salire in sella.
  • Ordine e sicurezza: dalla vista vengono nascosti cavi e catene, pericolosi e delicati.
  • Carene e ruote: il nuovo sistema di carenatura evita di sporcarsi e le ruote montate sono più facili da smontare.
  • Carrozzeria: una delle principali caratteristiche della Vespa. Il rivestimento esterno, copriva totalmente tutte le parti meccaniche, oltre che il motore. Questo dava una protezione efficace sia dal punto di vista di pulizia (non ci si sporcava più con le catene), sia dalle intemperie.

Il primo modello di Vespa Piaggio: la Vespa 98

Per gli appassionati di motori, vediamo da cosa era costituito il primo modello 98, creato nel 1946.

  • Motore: è stato costruito specificatamente per questo veicolo. Si tratta di un semplice due tempi, 98 cc – alesaggio per corsa 50×50 mm – miscela al 5%, montato alla sua destra. L’albero secondario del cambio è collegato direttamente alla ruota motrice.
  • Cambio: la manopola girevole innestata sul manubrio, permette di cambiare le marce, tre in totale.
  • Albero motore: sul suo lato sinistro si trovano la frizione e i dischi multipli, mentre sul lato destro il volano magnete con la ventola per il raffreddamento forzato.
  • Ruote: in lamiera e facilmente scomponibili, da 8 pollici. Montate a sbalzo.
  • Telaio: una monoscocca saldata dove vi era un’unica sospensione a molla, sul lato anteriore.
  • Potenza e velocità: il veicolo sosteneva una potenza massima di 3,2 cavalli a 4500 giri al minuto. La sua velocità massima era di 60 km/h.
Vespa Piaggio
Pillole di Storia nel Design: la Vespa Piaggio di Corradino D’Ascanio – Massimo Campanari per shutterstock

Vespa Piaggio: le tappe della sua storia

La prima presentazione dello scooter avvenne il 24 marzo 1946, alla Mostra della Meccanica e Metallurgia a Torino. Qui si firmarono i primi contratti di vendita.

Al Circolo del Golf di Roma, debuttò ufficialmente in società, anche in presenza degli alleati americani. Quello stesso anno venne esposta alla Fiera di Milano.

La Piaggio & C. S.p.A. depositò il brevetto della Vespa il 23 aprile 1946 al Ministero dell’Industria e del commercio di Firenze.

Sempre nel ’46, fu la concessionaria Lancia ad accettare di ospitare l’innovazione ed il prototipo dei nuovi scooter. Le vendite ingranarono e dopo soli due anni, nel 1948, si arrivarono a produrre 19.822 mezzi.

Successivamente s’iniziarono a modificare e ad introdurre nuovi modelli.

Vespa Piaggio
Pillole di Storia nel Design: la Vespa Piaggio di Corradino D’Ascanio – ermess per shutterstock

Che cosa la rese così popolare?

Innanzitutto c’è da dire che la Vespa Piaggio, per il suo design e montaggio, risultava molto affidabile e di facile utilizzo.

Il giornale di allora, Motociclismo d’Epoca, nel 1946, scriveva questo

“È un veicolo che a differenza della motocicletta vera e propria può andar bene per tutti i ceti sociali e per ambo i sessi. La sua struttura nn implica acrobatismi per salire in sella e non impegna affatto per mantenerla in equilibrio a velocità ridotta, in mezzo al traffico”.

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La Vespa: qual è l’origine del suo nome?

Enrico Piaggio pare abbia esclamato, vedendola nella sua forma e design: “reggerà il peso con quella sua vitina da vespa?”. 

Un’altra ipotesi si rifà al rumore emesso proprio dal veicolo, molto simile al ronzio di un insetto, la vespa appunto.

Corradino D’Ascanio: dall’elicottero alla Vespa

Ingegnere italiano, specializzato in aereonautica, inventò il primo prototipo di elicottero moderno oltre che ad aver progettato la Vespa Piaggio.

Classe 1891, di origine abruzzese, si laureò nel 1914 in Ingegneria industriale meccanica al Politecnico di Torino. Nello stesso anno si arruolò nell’aviazione della città piemontese, addetto alla sezione collaudi motore.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, venne inviato in Francia e successivamente, nel 1918, si trasferì negli Stati Uniti al servizio di una società americana.

L’anno seguente rientrò in patria progettando sia per l’industria privata sia per le opere pubbliche. 

Dai suoi continui studi e ricerche nacque, il 7 aprile 1925, il brevetto dell’elicottero a due eliche coassiali.

Nel 1945 venne chiamato da Enrico Piaggio per la progettazione della nuova Vespa Piaggio, con l’intento di editare uno scooter ‘popolare’, accessibile a tutti.

Morì a Pisa, il 5 agosto 1981.

Pillole di Curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Il modello della Vespa Piaggio era lunga 1.665 mm per un peso di 60 kg.
  • All’epoca il prezzo della Vespa era di 55.000 lire (lo stipendio medio era di 100.000 lire), ma si poteva pagare a rate.
  • Dal primo prototipo del 1946, sono stati creati ben 17 milioni di esemplari della Vespa.
  • Nel 1953 si contano oltre diecimila stazioni Piaggio in tutto il mondo, America e Asia comprese.

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