Il mondo delle acque profonde è ancora molto inesplorato; i suoi segreti sono ancora un mistero per noi esseri umani. Basti pensare che abbiamo mappe più dettagliate dei pianeti come la Luna, Marte e Venere, che degli abissi oceanici. L’importanza di curare gli oceani e le creature che li vivono è sempre un tema molto attuale e caldo. È fondamentale rispettarli e permettere agli animali di prosperare. È un dare-avere: noi ci prendiamo cura di ‘loro’ e ‘loro’ ci cureranno. Molti ignorano che queste immense distese blu sono una delle soluzioni naturali ai nostri problemi di cambiamento climatico. Vediamo 5 curiosità sugli oceani che forse non conoscete.
Escrementi di balena, un ausilio contro il cambiamento climatico
Può sembrare divertente e assurdo ma è reale; le loro feci sparse in mare facilitano la crescita di fitoplancton, come, per esempio, le alghe, che assorbono la CO2 in atmosfera e la trasformano in carbonio organico. Questo va ad adagiarsi sui fondali marini, rimanendo sepolto sotto i sedimenti. In poche parole è una ‘pompa di carbonio‘ e, grazie ad essa, le emissioni vengono notevolmente ridotte. Secondo l’ultimo rapporto stimato da Greenpeace, senza questa “magia” avremmo il 50% in più di emissioni dannose nell’aria.
Il futuro delle tartarughe marine
Sono influenzate dall’aumento delle temperature a causa dei cambiamenti climatici: dalla loro nascita parte una lotta per la sopravvivenza. L‘inquinamento con la plastica, i vari predatori naturali e la pesca riducono il rapporto di 1 uovo su 1000 la possibilità di crescere e diventare una tartaruga adulta. In più, il cambiamento climatico, con l’innalzamento delle temperature va ad intaccare i luoghi dove queste nidificano: modificando l’acidità delle acque che causa la perdita delle barriere coralline e modificando la temperatura della sabbia. Questo è fondamentale per una covata in quanto il calore della sabbia andrà a determinare il futuro genere dei cuccioli di tartaruga.
La relazione fra gli anemoni e i pesci pagliaccio
Non di tipo amoroso ma di sopravvivenza. Si stima che il pesce pagliaccio dipenda un buon 50% dagli anemoni per il sostentamento e riparo, ma quest’ultimi scompaiono a causa della morte del corallo dovuta alle acidificazioni dell’acqua e all’aumento delle temperature.
Le balene bianche beluga, i canarini di mare
Vengono soprannominati così perché cantano. Dotate d’intelligenza e di socievolezza, riescono a vocalizzare come se stessero cantando allegramente. Purtroppo, i problemi climatici stanno intaccando il loro habitat: l’ Artico. Il surriscaldamento del Polo Nord si è raddoppiato rispetto al resto del pianeta e, a causa dello scioglimento dei ghiacci, tutto l’ecosistema ne risente: la fauna che dipende da quei ghiacci non potrà più sopravvivere e si rischia l’estinzione. Oltretutto, senza questa barriera di ghiaccio, si aprono le rotte per l’uomo: trivellazioni petrolifere, caccia/pesca,…andando ad inficiare su una situazione già grave.
Oceani e ossigeno
Il 50% dell’ ossigeno che respiriamo è prodotto dagli oceani: se le foreste sono il polmone verde del pianeta, gli oceani sono l’altro polmone blu. Anche l’ oceano tramite il fitoplancton opera la fotosintesi clorofilliana.
L’8 giugno è la Giornata Mondiale degli Oceani: cosa possiamo ancora fare
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Le distese d’acqua coprono più del 70% della superficie terrestre;
- si stima che meno del 10% del Pianeta Blu sia stato esplorato, in particolar modo i fondali e gli abissi;
- Gli oceani assorbono sia il calore in eccesso generato dalle nostre emissioni di gas serra, sia l’anidride carbonica stessa, mitigando gli impatti del caos climatico in corso.
Plastica sul fondo dell’oceano: la quantità è 30 volte superiore a quella in superficie
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA
Per altre curiosità e informazioni sugli abitanti continuate a seguirci su www.habitante.it