Ogni Habitante, amante della casa e desideroso di renderla un ambiente sempre più confortevole e accogliente, avrà avuto il desiderio di costruire una veranda in balcone o in giardino. Costruire una veranda consente, infatti, non solo di ampliare lo spazio abitabile quando la casa sembra troppo piccola, ma anche di sfruttare lo stesso spazio esterno quando il clima non è particolarmente caldo e la giornata si preannuncia piovosa.
Che cosa si intende per veranda
È necessario precisare che, quando parliamo di veranda, ci riferiamo ad uno spazio esterno che può essere coperto o che si presta ad essere chiuso. Ciò che è doveroso sottolineare è che la realizzazione di una veranda chiusa sui lati costituisce comunque una trasformazione urbanistico-edilizia del preesistente immobile – poiché chiudere uno spazio aperto, totalmente o parzialmente, permette di avere a disposizione uno spazio abitativo ulteriore – motivo per cui si rende indispensabile, in via preliminare, richiedere il rilascio del permesso di costruire oppure la segnalazione certificata di inizio di attività. Inoltre, a lavoro ultimato, bisogna segnalare la modifica catastale all’Agenzia delle Entrate allo scopo di non incorrere nel reato di abuso edilizio.
Scopo di chi scrive è rimarcare la differenza principale che risiede in ciò che necessita di autorizzazione e ciò che può essere fatto con meno vincoli, in virtù di quello che si andrà a coprire, chiudere o costruire.
Cosa fare quando si vuole chiudere un balcone
La Corte di Cassazione, con una sentenza che risale al 2015, ha negato che si possa trasformare in veranda un balcone di modeste dimensioni senza richiedere il permesso di costruire. Infatti “un ampliamento dell’immobile originario è considerato opera soggetta a concessione edilizia poiché destinata ad incidere negativamente sul paesaggio“.
Secondo la Cassazione: “Una veranda è da considerarsi, in senso tecnico-giuridico, un nuovo locale autonomamente utilizzabile e difetta normalmente del carattere di precarietà, trattandosi di opera destinata non a sopperire ad esigenze temporanee e contingenti con la sua successiva rimozione, ma a durare nel tempo, ampliando così il godimento dell’immobile”.
In caso di abuso edilizio scatta l’obbligo di rimuovere il manufatto; qualora non si provveda a proprie spese, la struttura verrà comunque rimossa e bisognerà pagare una sanzione pari al doppio dell’incremento del valore acquistato dallo stesso immobile con la nuova struttura.
Diverso è il caso in cui si ricorra all’installazione di telai rimovibili e tende per chiudere o coprire il balcone. Per questa tipologia di supporti non sono necessari permessi ma potrebbe essere necessaria una comunicazione di inizio lavori. In quest’ultimo caso è sempre bene consultare il regolamento edilizio comunale. Chi vive in condominio dovrà anche tenere conto del regolamento condominiale, il quale potrebbe non consentire di alterare l’aspetto della facciata dell’edificio. Da ultimo, qualora l’edificio abbia un valore storico o artistico, è necessario che, prima di procedere, si ottenga il benestare della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali.
E il terrazzo?
Per quanto riguarda il terrazzo dobbiamo fare riferimento alle stesse regole che si applicano per il balcone. Se vogliamo fare in modo che realizzare una veranda non necessiti di permessi di costruzione (in assenza di cambiamenti volumetrici e quindi conseguenti modifiche catastali), è necessario che la struttura installata non vada ad aumentare la volumetria dello spazio abitativo. Come abbiamo già sottolineato per il balcone, saranno invece ammesse strutture rimovibili che costituiscono una mera protezione dall’esterno e non un locale autonomo.
Per il giardino valgono le stesse regole?
Per quanto riguarda il giardino, l’Habitante ha meno vincoli burocratici. É possibile realizzare senza bisogno di permessi qualsiasi struttura, anche parzialmente chiusa, purché mobile e non fissa, cioè semplicemente appoggiata al terreno e rimovibile senza bisogno di demolire; sono pertanto ammesse strutture che si possano definire temporanee, che non contemplino muratura e quindi ampliamento di volumetria. Questo se non si vuole correre il rischio di essere accusati di abuso edilizio.
Poiché le norme non sono sempre uguali, la cosa che si consiglia di fare prima di prendere una decisione è informarsi riguardo le regole del comune in cui è situato l’immobile dove si desidera realizzare la veranda, solo dopo scegliere la soluzione che risponde alle proprie esigenze.