Negli ultimi anni le tendenze, volte a perseguire un’alimentazione sana ed equilibrata, hanno portato alla riscoperta delle proprietà benefiche dei semi e del loro largo impiego in cucina.
Quali sono le proprietà benefiche dei semi?
Dai piatti salati a quelli dolci, dalla colazione alla cena, è possibile inserire i semi in tante pietanze. Possono essere usati per arricchire uno yogurt da consumare a merenda oppure aggiunti all’insalata da portare in ufficio. Inoltre oggi è molto facile reperire prodotti da forno preparati con farine arricchite di semi. Scopriamo le proprietà benefiche dei singoli semi.
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Perché mangiare i semi?
I semi sono quelli che una volta piantati consentono lo sviluppo di una pianta. Questo è possibile perché sono in essi immagazzinate tutte quelle sostanze nutritive necessarie alla crescita. Per questo motivo mangiare i semi permette di fare il pieno di energia, difatti forniscono un alto apporto calorico, ragione per cui è bene non eccedere nel loro consumo. Per persone in buona salute che non presentano controindicazioni, si consiglia di non superare la dose giornaliera di 20 grammi.
I semi sono un’ottima fonte di sali minerali e oligoelementi, utilissimi al buon funzionamento del nostro organismo, come magnesio, potassio, ferro, selenio, zinco e rame. Presentano un buon contenuto di proteine, grassi buoni e fibre. Inoltre sono ricchi di vitamine: del gruppo B, A ed E. I semi contribuiscono al benessere intestinale, del cuore e delle ossa. Infine il loro consumo previene l’anemia dato che, contenendo ferro, possono contribuire al raggiungimento del quantitativo giornaliero di ferro anche se si segue una dieta vegetariana e vegana.
Come integrare i semi nell’alimentazione
I semi costituiscono un ingrediente molto versatile in cucina che copre ogni tipo di personale esigenza. Sono perfetti per essere mangiati a colazione, nello spuntino di metà mattina o metà pomeriggio. Possono essere aggiunti allo yogurt, magari con della frutta e dei fiocchi d’avena, oppure aggiunti a una macedonia oppure per arricchire l’impasto e la superficie del pane oppure cosparsi su vellutate di verdure e ortaggi o insalate. Inoltre, a seconda del proprio gusto, si possono mangiare sia crudi che cotti, sia tritati che interi.
Semi di lino
I semi di lino (dalla pianta Linum usitatissimum) sono ottimi alleati della salute del cuore, oltre a far bene a cute, capelli e unghie e a regolarizzare l’alvo. Presentano un alto contenuto di minerali, in particolare fosforo, rame, magnesio e manganese, e sono costituiti per un 40% di lipidi e un 20% di proteine. I semi di lino hanno un buon potere lassativo e prevengono la stipsi.
Semi di chia
I semi di chia, dalla pianta Salvia Hispanica, sono ricchi di calcio, vitamina C, Omega 3, selenio, zinco, magnesio, ferro e potassio. Favoriscono la motilità intestinale, infatti si consiglia di non esagerare con il loro consumo perché possono causare fermentazione. Inoltre contribuiscono al buon funzionamento del sistema nervoso.
Semi di zucca
I semi di zucca sono una fonte di minerali, come lo zinco e il magnesio. Il magnesio ha un’azione antinfiammatoria e funziona come calmante naturale. Lo zinco è un antiossidante che aiuta le difese immunitarie. Consumati nella versione al naturale, quindi non salati, si prestano bene come spuntino da sgranocchiare davanti al pc o mentre si studia. Contengono il triptofano, amminoacido precursore dell’ormone serotonina.
Semi di sesamo
I semi di sesamo (dalla pianta Sesamum indicu) contengono calcio, ferro, magnesio, potassio, vitamine del gruppo B, zinco e fosforo. L’elevato contenuto di calcio li rende utili per la prevenzione dell’osteoporosi. Per questo motivo i semi di sesamo sono anche una valida alternativa per coloro che non possono assumere latticini a causa di intolleranze alimentari.
Semi di girasole
I semi di girasole (dalla pianta del girasole comune Helianthus annuus) hanno un buon contenuto proteico e contengono soprattutto vitamina E e del gruppo B. Ottima fonte di magnesio, ferro, cobalto, manganese, zinco e rame. Tra gli acidi grassi essenziali vantano una buona presenza di acido clorogenico, acido linoleico e acido folico.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- L’utilizzo dei semi risale all’antichità, quando l’alimentazione ruotava intorno ai frutti della terra. Per esempio i semi di sesamo erano molto usati in Sicilia, in Egitto, in Cina e in Birmania. Il loro consumo è poi diminuito in seguito allo sviluppo dell’industria alimentare che ha portato a un cambiamento delle abitudini in fatto di cibo e ha reso i semi un prodotto di nicchia.
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