Habitante a tavola: la terracotta in cucina, un’alternativa sana e sostenibile

Terracotta in cucina|terracotta in cucina

Per un’alimentazione green al 100% è importante tanto la scelta degli alimenti quanto quella degli strumenti impiegati in cucina per la loro preparazione. La sostenibilità, quindi, passa anche dalla tipologia di pentolame che si utilizza ogni giorno. Vediamo quali sono i vantaggi dell’impiego della terracotta in cucina dal punto di vista della salute dell’uomo e dell’ambiente.

La terracotta in cucina, un’alternativa sana e sostenibile

Per nutrirsi in maniera sana e sostenibile è indispensabile non solo acquistare prodotti di qualità, locali e che hanno un basso impatto sull’ambiente, ma è fondamentale anche che questi siano preparati e cotti nel modo corretto. Ma cosa significa cucinare nel modo corretto? Significa preparare le pietanze usando una modalità di cottura quanto più naturale possibile che non vada ad intaccare le proprietà nutrizionali dell’alimento. Usare la terracotta in cucina consente proprio questo. Il pentolame in terracotta permette di cucinare in maniera salutare ed ecosostenibile in quanto è realizzato con materiali del tutto naturali.

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Una cucina sicura, salutare ed ecosostenibile con la terracotta

Affinché la cottura in terracotta sia sicura, salutare ed ecosostenibile è fondamentale che la pentola sia fatta solo del materiale naturale. Si consiglia, quindi, di non acquistare prodotti di materiali misti come per esempio le pentole in terracotta smaltate con metalli. Inoltre, diffidate dai prodotti con colori brillanti o troppo vivaci, perché questo infatti implica l’aggiunta di sostanze di altra natura. Qualsiasi aggiunta potrebbe comportare un rilascio di sostanze, spesso tossiche, alle alte temperature raggiunte durante la cottura dei cibi. È bene quindi prestare molta attenzione quando si acquista una pentola fatta in terracotta.

terracotta in cucina
Habitante a tavola: la terracotta in cucina, un’alternativa sana e sostenibile – SHUTTERSTOCK di Geshas

La terracotta e i benefici per la salute

Cucinare le pietanze nella terracotta permette una cottura uniforme degli alimenti. I cibi non si attaccano e di conseguenza è possibile usare una quantità di grassi decisamente inferiore rispetto alle tradizionali pentole in metallo. In questo modo non solo viene esaltato il sapore naturale degli alimenti ma le ricette risulteranno essere più leggere, con un basso apporto calorico e quindi più salutari. Inoltre un materiale come la terracotta permette di conservare i cibi in modo sicuro. In inverno, una volta cotti, gli alimenti si mantengono caldi piuttosto a lungo mentre, durante l’estate, la terracotta conserva i cibi ben freschi.

Come usare le pentole in terracotta

Una volta acquistata la vostra pentola in terracotta si consiglia, prima dell’utilizzo, di immergerla in acqua per 3 ore. È indifferente che questa sia calda o fredda. Le volte successive sarà sufficiente immergere la pentola solo per 3-4 minuti. Questo piccolo accorgimento serve per evitare che gli alimenti si attacchino e anche per diminuire i tempi di cottura.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Secondo il Censis sono 29,4 milioni gli italiani che si definiscono “appassionati di cucina”. Si tratta di coloro che non solo amano cucinare ma a cui piace anche informarsi e parlare di cibo. Sono poi 12,6 milioni quelli che si definiscono veri e propri “intenditori”, coloro che sono capaci di discutere con cognizione di causa di ricette, preparazioni e tradizioni culinarie. Infine sono 4,1 milioni i professionisti, ovvero cuochi, gastronomi ed esperti in alimentazione.
  • Sempre il Censis fornisce dati relativi a quegli italiani che vanno oltre la tradizione del nostro Paese. Sono 29 milioni gli abitanti dello stivale che mangiano piatti tipici di altri Paesi europei, in particolar modo paella, crepes e gazpacho, e 25,7 milioni coloro che amano gustare piatti etnici come guacamole e cous cous.
  • Il tempo che gli italiani dedicano alla cucina, quindi alla preparazione dei pasti, si aggira tra i 20 e i 45 minuti a pranzo e cena nei giorni feriali e fino a un’ora e un quarto alla domenica.

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