I consumi di birra in Italia hanno superato la quota dei 20 milioni di ettolitri nel 2019 con una crescita del 2,6% rispetto al 2018. Si tratta di un vero e proprio record storico che ha avuto un impatto diretto anche sul consumo pro-capite che ha raggiunto quota 34,6 litri, nel 2018 era pari a 33,6 litri. La birra oggi è un prodotto sostenibile in tutti i sensi, vediamo perché.
La birra, un prodotto sostenibile a tutti gli effetti
Il classico packaging della birra è di per sé un materiale molto più sostenibile rispetto per esempio alla plastica. Oltre a questo dato di fatto è bene sapere che oggi sono diverse le aziende del settore che stanno lavorando alla realizzazione di un prodotto che sia ancora più green.
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Birra artigianale e sostenibile
Artigianalità e sostenibilità sono le caratteristiche che contraddistinguono i birrifici virtuosi nel nostro paese. Non solo grandi aziende ma anche piccole realtà. Oggi l’obiettivo dei produttori di birra è quello di dare al consumatore un prodotto artigianale realizzato con metodi sostenibili, quindi un prodotto che ha un basso impatto sull’ambiente ma un grande impatto sul palato.
Vediamo quali sono le realtà nostrane e non più virtuose e più green. In termini di ecosostenibilità, vanta un primato mondiale il birrificio Heineken di Massafra (Taranto), primo al mondo per produzione di energia fotovoltaica (3,3 MW) e per numero di pannelli solari (13mila) installati. La medesima ha realizzato in Austria il primo grande birrificio a zero emissioni del mondo. C’è poi l’impianto fotovoltaico del birrificio Birra Castello, a San Giorgio di Nogaro (Udine), da 500 kWp. L’energia da esso prodotta viene interamente sfruttata per la produzione di birra e consente di ridurre le emissioni di CO2 per 445 tonnellate l’anno. Oltre all’energia solare c’è poi chi sfrutta il vapore geotermico. Questo è il caso di Vapori di Birra, primo birrificio artigianale italiano che utilizza il vapore geotermico come fonte energetica primaria.
A ciò si aggiunge la ricerca scientifica volta all’uso degli scarti per produrre energia. Difatti il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) ha ideato un progetto grazie al quale sarebbe possibile recuperare fino al 90% delle materie prime utilizzate nel processo produttivo della birra per scopi “bio”. Lo scopo è quello di usare gli stessi scarti della produzione della birra per produrre energia e per migliorare le qualità del terreno, diventando rispettivamente pellet e carbone vegetale.
Bere la birra in bottiglia è green e anche di moda
Sappiamo benissimo come il vetro rispetto alla plastica o alle lattine sia un materiale decisamente più sostenibile. Fortunatamente preferire la birra in vetro, quindi bevuta direttamente dalla bottiglia, è adesso anche una moda. A rivelarci le preferenze degli italiani è una ricerca realizzata da Verallia, multinazionale produttrice di bottiglie e vasi di vetro per alimenti. I risultati ci dicono che il 91% degli italiani pensa che il vetro sia il materiale più adatto alla mantenimento del gusto e l’unico capace di mantenere inalterate le proprietà organolettiche degli alimenti.
Inoltre l’80% dei connazionali crede che bere la birra direttamente dalla bottiglia di vetro sia molto più trendy rispetto a sorseggiarla da una lattina o da un bicchiere di plastica. Che la sostenibilità stia diventando una moda è decisamente un bene. Difatti è provato che il vetro sia considerato un materiale ecosostenibile, poiché totalmente riciclabile, riutilizzabile e meno inquinante se confrontato con altri.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Nel 2019, la produzione di birra in Italia è passata da 16.421.000 a 17.247.000 ettolitri. Questo trend positivo negli ultimi 10 anni ha visto la produzione di birra aumentare i volumi del 35% e posizionarsi al nono posto in Europa, con un’incidenza del 4,5% sul totale realizzato nel continente. L’incremento della produzione ha riguardato l’intero comparto, compreso il ramo dei piccoli produttori che in Italia conta circa 850 strutture, per una crescita totale del +3,8% rispetto all’anno precedente.
- Dall’indagine condotta da Verallia emerge che il 63% della birra venduta durante l’anno viene acquistato durante la primavera e l’estate. Il 57% degli italiani indica la birra come la bevanda estiva preferita, subito dopo l’acqua.
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