Habitante a tavola: i fichi d’India, dall’alimentazione al biocarburante

Fichi d'India|fichi d'India

I fichi d’India crescono rigogliosi soprattutto nelle regioni del sud Italia. Qui è possibile apprezzare caratteristiche distese di questo tipo di pianta che spesso cresce in maniera spontanea. Conosciamo meglio questo frutto.

I fichi d’India: dall’alimentazione al biocarburante

Il frutto del fico d’India presenta una serie di vantaggi sia per quanto riguarda la salute che l’ambiente. Difatti, è ricco di proprietà benefiche e, per le sue caratteristiche vegetali, è anche una pianta in grado di contrastare il cambiamento climatico.

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I fichi d’India contro il cambiamento climatico

Il fico d’India, nome scientifico “opuntia ficus indica“, è una pianta resistente al calore e non necessita di molta acqua per la sua crescita e sopravvivenza. Queste particolari caratteristiche hanno suscitato l’interesse degli studiosi dell’Università del Nevada. Dopo una serie di studi, i ricercatori hanno ipotizzato che, nel prossimo futuro, il frutto del fico d’India potrebbe diventare una coltura importante al pari della soia e del mais, contribuendo a fornire una fonte di biocarburante, oltre che alimentare.

Oggi i modelli relativi al cambiamento climatico globale prevedono ondate di siccità che avranno come conseguenze temperature più elevate e bassi livelli disponibili di acqua. Condizioni simili sarebbero difficili da sopportare per la maggior parte delle piante, come, per esempio, quella del riso, ma non per i fichi d’India che di per sé crescono in habitat con tali caratteristiche.

Lo studio del team di ricercatori del Nevada, capitanato dal professore di biochimica e biologia molecolare John Cushman, è durato 5 anni ed è stato il primo ad esaminare questa pianta come materia prima bioenergetica. Cushman e il suo team hanno scoperto che i fichi d’India presentano un ventaglio di caratteristiche tali da renderli una buona coltura commerciale. L’elevata produttività, unitamente all’utilizzo di poca acqua potrebbe garantire cibo, foraggio per il bestiame e biomassa da impiegare nella produzione di biocarburante e bioenergia. Inoltre, i ricercatori stanno pensando di usare il corredo genetico del fico d’India per aumentare la tolleranza alla siccità di altre piante.

fichi d'India
Habitante a tavola: i fichi d’India, dall’alimentazione al biocarburante – SHUTTERSTOCK di Donlisander

Proprietà nutrizionali dei fichi d’India

L’Opuntia è una tipologia di pianta grassa che nel periodo estivo produce dei frutti di colore giallo-arancio, dalla forma tonda o allungata, caratterizzati dall’essere interamente ricoperti da spine. Il fico d’India presenta una polpa succosa e carnosa, ricca di acqua, zuccheri e micronutrienti quali vitamine e minerali. Non solo, è ricco di proprietà benefiche per l’organismo.

  • Sono ricchi di fibre, questo implica un’azione lassativa che contribuisce alla regolarità intestinale e risolvono eventuali problemi di stitichezza. Ciò comporta anche un’azione protettiva dello stomaco, favorendo la digestione, e si è visto che sono in grado di contrastare il colesterolo cattivo mantenendo in salute il cuore e il sistema circolatorio.
  • Aiutano a controllare il peso. Questo è dovuto sempre all’alto contenuto in fibre che contribuiscono a donare un buon senso di sazietà.
  • Stimolano la diuresi in quanto sono ricchissimi di acqua (84 grammi su 100 grammi di frutto).
  • Rallentano l’invecchiamento delle cellule poiché ricchi di molecole antiossidanti, in particolare polifenoli e flavonoidi.

Per quanto riguarda i valori nutrizionali, 100 grammi di fichi d’India apportano circa 50 kcal e contengono:

  • proteine 0,8 grammi
  • carboidrati 14 grammi
  • lipidi 0,1 grammo
  • zucchero solubile 14 grammi
  • fibre alimentari 5 grammi
  • sodio 1 milligrammo
  • ferro 0,5 milligrammi
  • fosforo 26 milligrammi
  • potassio 192 milligrammi
  • calcio 30 milligrammi
  • niacina 0,41 milligrammi
  • tiamina 0,02 milligrammi
  • riboflavina 0,04 milligrammi
  • vitamina A 10 microgrammi
  • vitamina C 19 milligrammi.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • L’Italia è il terzo produttore mondiale di fico d’India, dopo Messico e Stati Uniti, e il primo in Europa.
  • L’85% della produzione nazionale è concentrata in Sicilia. Tra le province di Catania e Caltanissetta, si trova il cuore della produzione con il distretto di San Cono. Qui non si raccoglie solo il frutto ma vengono usate anche quelle parti considerate uno scarto. Questo ha portato alla realizzazione di tre linee di prodotto: il succo intero delle cladodi (le pale della pianta), l’estratto concentrato o secco di fibra e l’estratto concentrato o secco di mucillagine. Da qui la produzione di circa 30.000 tonnellate annue di biomassa. I semilavorati ottenuti vengono conferiti in diverse tipologie di aziende, da quelle specializzate in nutraceutica alla cosmesi.
  • Oggi circa il 42% della superficie terrestre in tutto il mondo è classificata come semi-arida o arida.

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