Fino a qualche decennio fa, l’idea di avere in casa una stufa a gas generava una serie di dubbi, relativi soprattutto alla sicurezza. Fortunatamente oggi la situazione è cambiata – in meglio – ed è possibile trovare in commercio prodotti sicuri frutto delle migliori tecnologie.
Lo confermano anche gli esperti di Lovebrico, portale dedicato all’edilizia, al fai da te e al giardinaggio, dove è possibile acquistare, tra gli altri, anche questo tipo di prodotti.
Ma come funzionano le stufe a gas? Ecco una breve guida per conoscere da vicino questo apparecchio che si rivela non solo molto utile, ma anche ecologico ed economico.
Il funzionamento di una stufa a gas
Le moderne stufe a gas presentano un funzionamento molto semplice. Sul retro dell’apparecchio è presente un alloggiamento all’interno del quale viene inserita una bombola a gas GPL, collegata a un tubo e a dei pannelli. Una volta aperta la bombola, il gas esce, passa attraverso il tubo e raggiunge i pannelli, che assorbono il calore e lo sprigionano poi nell’ambiente, riscaldandolo. Per spegnere la stufa è sufficiente chiudere la bombola, che non erogherà più gas fermando così il processo di riscaldamento.
Le bombole a gas si possono trovare facilmente in commercio, sono leggere e maneggevoli, con un peso compreso tra i 10 e i 15 kg, e ricaricabili, facendo così della stufa a gas un apparecchio economico e a basso consumo energetico, a tutto vantaggio del portafogli e dell’ambiente.
Dove mettere una stufa a gas?
Come sottolineano anche gli esperti di Lovebrico, le stufe a gas non sono adatte a ogni contesto: il loro utilizzo ideale è per un ambiente di piccole e medie dimensioni, come una casetta in campagna o una baita in montagna, oppure per stanze della casa dove non è presente l’impianto di riscaldamento ma che, soprattutto in inverno, possono rivelarsi particolarmente fredde e umide, come per esempio mansarde o taverne. Ciò non significa comunque che le stufe a gas non abbiano un buon potenziale di riscaldamento: come vedremo, alcuni modelli sono in grado di riscaldare ambienti fino a 90 o addirittura a 130 mq.
La stufa a gas si dimostra dunque un prodotto piuttosto versatile, a patto che nell’ambiente in cui viene collocata sia garantita una sufficiente aerazione.
Le stufe a gas sono sicure?
Una delle principali perplessità relativamente all’acquisto di una stufa a gas è legata alla sicurezza: tante persone possono avere paura a tenere un apparecchio che funziona tramite una bombola a gas in casa propria. Da questo punto di vista, però, come confermano anche i professionisti di Lovebrico, si può stare tranquilli: le moderne stufe a gas, così come le bombole utilizzate per il loro funzionamento, sono assolutamente sicure e anzi numerosi modelli sono anche dotati di una specifica valvola, chiamata analizzatore, che blocca automaticamente l’erogazione del gas nel caso il tasso di anidride carbonica registrato nell’ambiente in cui è presente la stufa superi l’1,5% oppure se la fiamma pilota si spegne accidentalmente.
I principali modelli di stufa a gas
Di stufe a gas ne esistono diversi modelli, che si differenziano in tre principali:
- a infrarossi;
- catalitica;
- ventilata
Per quanto riguarda le stufe a gas a infrarossi, sono composte da tre pannelli in ceramica, che si possono accendere anche indipendentemente l’uno dagli altri, a seconda del grado di riscaldamento desiderato. In questi modelli, utili per riscaldare ambienti grandi anche fino a 130 mq, il calore si accumula nella parte centrale dell’apparecchio. La tecnologia a infrarossi può essere utilizzata anche nel caso delle stufe a gas alimentate da gas metano (e non quindi a GPL, che è gas propano).
Le stufe a gas catalitiche funzionano suddividendo il gas in piccolissime particelle, che si depositano su un grande pannello catalitico poroso, in modo da ampliare l’area di diffusione del calore. Sono in grado di riscaldare efficacemente ambienti fino a 90 mq.
Il terzo e ultimo modello è la stufa a gas ventilata, munita di una valvola interna, protetta da una griglia, che presenta due principali vantaggi: agevolare e velocizzare la propagazione del calore all’interno dell’ambiente e direzionare il getto di aria calda nella posizione desiderata. Questo modello presenta però anche un aspetto negativo, legato alla rumorosità della ventola. Inoltre, per funzionare ha bisogno di essere alimentata a corrente elettrica.