Incendi, alluvioni, tornado sono alcuni dei disastri naturali che minacciano il pianeta con sempre maggiore vigore e frequenza.
La Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali è stata istituita dall’Onu nel 1989. Con essa si vuole ricordare quanto l’impegno delle singole persone e delle intere comunità sia fondamentale per ridurre le catastrofi naturali.
I dati del rapporto sui disastri naturali
Secondo l’ultimo rapporto sui disastri naturali, pubblicato quest’anno, i fenomeni distruttivi sono in aumento. Nel ventennio dal 2000 al 2019 le catastrofi ambientali sono praticamente quasi raddoppiate. Il rapporto parla di ben 7.348 gravi eventi catastrofici avvenuti nel mondo e responsabili della morte di 1,23 milioni di persone. Inoltre solo lo scorso anno ben 30,7 milioni di persone sono state sfollate a causa di tali eventi estremi.
Cosa fare per contrastare e ridurre i disastri naturali?
La primissima causa dell’intensificarsi dei disastri ambientale è il cambiamento climatico. All’aumentare dell’uno inevitabilmente l’altro diventa più frequente. Per questo motivo contrastare le crisi climatica equivale a ridurre anche i disastri naturali. Emissione di gas serra, deforestazione, sfruttamento delle riserve minerarie e idriche e più in generale alcune attività dell’uomo sono fortemente implicate nel cambiamento del clima. Perciò trasformare quest’ultima in comportamenti che siano più rispettosi dell’ambiente è fondamentale e necessario per ridurre tutti quei fattori che aumentano il rischio che si verifichino eventi estremi.
Le catastrofi ambientali comportano serie ripercussioni sul pianeta, sulle persone e anche sull’economia, per questo diffondere consapevolezza all’importanza di contenere tali rischi è molto importante. Iniziare ad adottare atteggiamenti volti alla sostenibilità attraverso le proprie azioni quotidiane può fare la differenza.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo un recente report dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) in Italia nel 2021 sono andati in fumo il triplo degli ettari di territorio del 2020. Le regioni più colpite sono state la Calabria, la Sicilia e la Sardegna. Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2021 è bruciata una superficie pari allo 0,5% del territorio nazionale, ovvero grande quanto il Lago di Garda.
- Dall’analisi degli ultimi vent’anni è risultato che il 40-50% del territorio italiano colpito dagli incendi era costituito da foreste.
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