Il 5 marzo è la Giornata Internazionale di sensibilizzazione sul disarmo e la non proliferazione: le armi autonome imprevedibili, così come quelle nucleari, chimiche, biologiche e qualsiasi altro tipo di sistema d’armamento, non dovrebbero trovare spazio nel mondo.
Perché una giornata Giornata Internazionale di sensibilizzazione sul disarmo e la non proliferazione?
Il 5 marzo segna la celebrazione della Giornata Internazionale di sensibilizzazione sul disarmo e la non proliferazione, un’occasione istituita in seguito alla risoluzione adottata il 7 dicembre 2022, grazie all’impulso del Kazakhstan.
Questo Paese, noto per aver promosso la Giornata Internazionale contro i test nucleari e per il suo impegno nella dismissione del sito di test nucleari di Semipalatinsk, ha voluto sottolineare le conseguenze devastanti di tali esperimenti sul proprio territorio e sull’umanità.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha esortato tutti gli Stati Membri, le entità del sistema ONU, la società civile, il mondo accademico, i media e i cittadini a unirsi nel promuovere attività educative e di sensibilizzazione su questa tematica molto delicata.
Qual è l’obiettivo di questa giornata?
Lo scopo primario della Giornata Internazionale di sensibilizzazione sul disarmo e la non proliferazione è quello di elevare la consapevolezza pubblica, in particolare tra i giovani, riguardo le tematiche del disarmo e della non proliferazione.
Fin dalla sua fondazione, le Nazioni Unite hanno posto il disarmo multilaterale e il controllo degli armamenti al centro degli sforzi per preservare la pace e la sicurezza internazionale.
Le armi di distruzione di massa, soprattutto quelle nucleari, rappresentano una grave preoccupazione a causa del loro inimmaginabile potenziale distruttivo e della minaccia che pongono all’esistenza stessa dell’umanità.
Anche l’accumulo di armi convenzionali e il traffico illegale di armi leggere e di piccolo calibro sono visti come fattori che minano la sicurezza internazionale e lo sviluppo sostenibile.
L’uso di armamenti esplosivi in aree densamente popolate rappresenta un pericolo significativo per i civili, mentre le nuove tecnologie belliche, come le armi autonome, emergono come sfide aggiuntive alla sicurezza globale.
Questa Giornata vuole pertanto rafforzare la comprensione globale su come gli sforzi di disarmo contribuiscano non solo a consolidare la pace e la sicurezza a livello mondiale, ma anche a prevenire i conflitti armati e a mitigare le sofferenze umane causate dall’uso delle armi.
La Giornata Internazionale di sensibilizzazione sul disarmo e la non proliferazione mira a promuovere una cultura di pace attraverso una maggiore consapevolezza delle questioni legate al disarmo e alla non proliferazione.
Discorsi d’odio e social media
I discorsi di odio stanno diventando una crescente minaccia per la società, in particolare attraverso la diffusione sui social media.
Un sondaggio realizzato da UNESCO e Ipsos in 16 differenti nazioni, ha rilevato che il 67% degli utenti di internet ha incontrato discorsi d’odio online, mentre l’85% esprime preoccupazione per l’effetto e l’influenza che la disinformazione ha sui cittadini.
Intensificare la consapevolezza sull’importanza del disarmo e della non proliferazione
Il totale delle armi nucleari presenti nelle scorte globali si attesta intorno ai 13.000, una quantità ampiamente superiore a quella necessaria per distruggere più volte il pianeta, in un’epoca dove il rischio del loro impiego è il più elevato dalla fine della Guerra Fredda.
In questa giornata significativa, si fa appello a tutti i soggetti coinvolti – dai governi e dal mondo accademico ai media, dai gruppi della società civile all’industria e ai giovani – a dare maggior risonanza a questa crisi che guarda tutti e ad intensificare la consapevolezza sull’importanza fondamentale del disarmo e della non proliferazione per il futuro dell’umanità.
Non solo Gaza e Ucraina: quante guerre si combattono nel mondo?
Attualmente, il mondo è testimone di 59 conflitti in atto. Dall’Afghanistan alla Libia, passando per Myanmar, Israele, Palestina e Nigeria, numerose sono le popolazioni per cui vivere in condizioni di conflitto è diventata una tragica quotidianità.
Le guerre di grande entità, o conflitti principali, si riferiscono a quelle situazioni belliche a livello mondiale che ogni anno vedono la perdita di vita di oltre diecimila individui. Attualmente vi sono sei conflitti di questa portata attivi nel mondo (Wikipedia):
- Il conflitto in Afghanistan
- La guerra civile in Myanmar
- La crisi in Yemen
- Il conflitto tra Russia e Ucraina
- Il conflitto di Gaza, noto anche come guerra israelo-palestinese
- Il conflitto nel Tigray, in Etiopia.