Come coltivare le rose

Come coltivare le rose|Come coltivare le rose

Ecco come coltivare le rose. Curare questa meravigliosa pianta è più facile di quello che può sembrare. Questi semplici consigli garantiscono una fioritura stupenda in grado di abbellire e decorare balconi e giardini.

Le rose ideali per balconi e giardini

Le rose sono tra le piante più belle e profumate, ideali per balconi e giardini. Sia che esse siano rosa, rosse, bianche o gialle, sono meravigliose e perfette per decorare gli spazi esterni dell’abitazione. Infatti, regalano allegria e buonumore grazie alla loro indistinguibile fragranza. Inoltre, sono piante molto resistenti ed è molto semplice coltivarle anche per chi è alle prime armi. Resistono a basse temperature senza troppa manutenzione, e con cura e attenzione si irrobustiscono producendo una fioritura molto generosa. Tuttavia, mentre si coltiva questa pianta sono necessari adeguati trattamenti per prevenire la minaccia di funghi e parassiti, ai quali è molto vulnerabile. Ma niente paura, perché la sua coltivazione si basa su semplici ed essenziali regole, che è bene conoscere per ottenere una fioritura impeccabile.

Come coltivare le rose
Come coltivare le rose – shutterstock foto di MaryShutterstock

Come coltivare le rose

Sia per la coltivazione a terra, che in vaso, oltre alla scelta del colore e del profumo è necessario porre attenzione alla robustezza della pianta. Tra le varie specie di rosa, la più bella è la rosa Noatraum, che gli inglesi chiamano anche Rosa Pink Flower, per il suo acceso colore rosa. Questa fiorisce nella stagione da luglio a settembre. Pertanto, la messa a dimora deve essere effettuata durante il periodo di riposo, tra ottobre e novembre, nelle zone a clima freddo e tra gennaio e febbraio in quelle a clima mite. Inoltre, prima di quest’operazione è bene liberare le radici con tagli netti e precisi delle estremità danneggiate. Le rose hanno bisogno di un terreno ben drenato e ricco di sostanze organiche. Per questo è fondamentale farle crescere in uno spazio ben areato e abbastanza luminoso. Meglio, però non lasciarle per tutto il giorno in una zona fortemente soleggiata.

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L’annaffiatura e la potatura

L’annaffiatura deve essere abbondante tuttavia, non bisogna bagnare i fiori e le foglie perché questo favorirebbe l’insorgenza di muffe e funghi. In estate l’annaffiatura deve avvenire di sera, invece in primavera di mattina. Ed inoltre, ogni due anni è opportuno riconcimare il terreno, preferibilmente in primavera. È importante porre attenzione anche ai ristagni idrici. Per questo, è bene procedere con le annaffiature quando il terreno appare asciutto, versando l’acqua alla base della pianta, per evitare così anche l’attacco dei parassiti sui fiori. Altro aspetto importantissimo,  per coltivare rose bellissime è la potatura. Di solito, si procede alla potatura quando la pianta è a riposo. Per di più, è bene irrorare i rami recisi per favorire la guarigione delle ‘ferite’. Questa operazione permette alla pianta di crescere in maniera più vigorosa. Inoltre, eliminando i fiori appassiti si permette ai nuovi boccioli di svilupparsi meglio.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Originaria dell’Europa e dell’Asia, la rosa appartiene alla famiglia delle Rosaceae di cui fanno parte oltre 150 specie differenti, una più bella dell’altra. Circa 30 invece le specie che crescono spontanee in Italia.
  • Nikita K. Rulhoksoffski di San Onofre in California ha allevato quella che è diventata la rosa più grande di sempre. Di colore rosa, misurava circa 33 pollici di diametro. Invece, il rosaio più grande del mondo è una Lady Banksia bianca situata a Tombstone, in Arizona. Il cespuglio si estende su un pergolato che copre oltre 9.000 piedi quadrati.
  • Si ritiene che la rosa vivente più antica del mondo abbia 1.000 anni. Cresce sulle mura della Cattedrale di Hildesheim in Germania e la sua presenza è documentata dall’815 d.C. Secondo la leggenda, il rosaio simboleggia la prosperità della città di Hildesheim. Nel 1945 i bombardieri alleati distrussero la cattedrale, tuttavia, le radici della pianta rimasero intatte sotto i detriti e in poco tempo svilupparono di nuovo un vigoroso cespuglio.

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