Alla scoperta delle Ferrovia Transiberiana
La Ferrovia Transiberiana è la linea ferroviaria più lunga del mondo. Ben 9.288 chilometri di binari che si estendono dall’Europa fino ad arrivare all’Estremo Oriente.
Una vera e propria opera colossale che, se percorsa per intero, porta ad attraversare ben sette differenti fusi orari.
Partendo da Mosca si arriva fino alle lontane coste dell’oceano Pacifico, più precisamente Vladivostok, attraversando addirittura le rigide temperature della Siberia.
La sua storia
Questa famosa ed enorme opera è stata richiesta intorno alla metà dell’Ottocento. L’obiettivo principale era quello di riuscire a collegare direttamente l’Europa con lontane regioni russe.
Inoltre, a desiderare la costruzione era anche il governo siberiano, timoroso di rimanere fuori dallo sviluppo del continente.
Inoltre, l’opera è apparsa fin da subito interessante anche ai Paesi dell’Occidente. Questi riflettevano sulle numerose possibilità e sui grandi vantaggi che la Ferrovia avrebbe portato a livello economico.
La realizzazione della Transiberiana, con il nome iniziale di “Gran Via Transiberiana“, iniziò nel maggio del 1891 grazie alla prima pietra posata dallo zarevic Nicola II nei pressi di Vladivostok.
Prima di iniziare ufficialmente i lavori, però, furono eseguiti degli studi preliminari durati ben quattro anni. Questi servirono a comprendere quale fosse realmente il percorso migliore da creare.
Uno dei più grandi ostacoli per la realizzazione, inoltre, furono i fiumi siberiani, larghi oltre due chilometri, che dividevano completamente il Paese.
Infine, anche il permafrost, strato di ghiaccio e terra che copre le regioni artiche, fu un grande ostacolo. Per sfruttare il terreno, infatti, i russi diedero fuoco al terreno, facendo sciogliere completamente il ghiaccio e potendo, così, poggiare i binari su una solida base.
Come hanno costruito la Ferrovia Transiberiana?
Per la realizzazione della Ferrovia Transiberiana si cercò di risparmiare sulla manodopera. Infatti, carcerati e prigionieri furono costretti a lavorare in pessime condizioni.
L’obiettivo, ovviamente, era quello di concludere l’intera opera nel minor tempo possibile, riuscendo a recuperare la spese.
Inoltre, secondo alcune stime, ai lavori collaborarono ben 90 mila uomini che, nonostante i numerosi tagli, costarono in totale oltre 50 miliardi di euro.
I lavoratori realizzarono quasi la totalità dell’opera a mano, grazie all’utilizzo di attrezzi, procedendo con una media di seicento chilometri di binari all’anno.
Purtroppo, durante la realizzazione dei ponti, a causa delle grandi difficoltà, morirono in media dieci uomini per ogni fiume e circa 30 mila in totale. Basse temperature, condizioni di lavoro pessime e malattie furono degli enormi ostacoli per i poveri operai.
Il completamento della Transiberiana
Dopo numerose difficoltà e lunghi anni di lavori si riuscì a collegare Mosca a Vladivostok. Nell’ottobre del 1916, infatti, con l’inaugurazione del ponte sull’Amur si concluse il tragitto percorribile interamente sul territorio russo.
La Ferrovia, però, ad oggi non si può ancora definire conclusa. Mancano, infatti, la costruzione del doppio senza e l’elettrificazione dell’intera linea.
Un’enorme opera, con moltissimi costi sia a livello economico che umano. Proprio per questo, ad oggi, la Transiberiana è ritenuta una delle opere ingegneristiche più enormi mai realizzate nell’intera storia dell’uomo.
Un’affascinante percorso, capace di attraversare differenti paesaggi, temperature ed orari, per lunghissime ed interminabili ore.
Ad oggi, l’intero viaggio dura circa una settimana e sono moltissimi i turisti che decidono di fermarsi durante il tragitto per riposare e scoprire ad ogni tappa luoghi nuovi e magici.
Un tragitto che divide a metà la Russia, permettendo di vivere questo Paese in tutta la sua bellezza.
Nasce il badge per i viaggi sostenibili che certifica i soggiorni green
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- I turisti russi sono grandi amanti degli hotel a cinque stelle. Solamente nel 2019 sono stati ben 1,7 milioni i russi che hanno soggiornato nel nostro Paese per turismo.
- Secondo una ricerca di World Travel & Tourism Council, nel 2020, il settore del turismo ha perso 62 milioni di posti di lavoro ed ha diminuito il contributo al Pil globale di 4,5 trilioni di dollari.
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