Feel: un progetto di stampa sostenibile su tessuto

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Feel è un progetto di stampa legato all’home decor e all’interior design che esplora tecniche antiche, come la stampa a mano su tessuti e su carta, rivisitata in chiave moderna. Una prova di artigianato d’altri tempi portato avanti con passione, lentezza e cura da una giovane laureata in architettura. L’abbiamo intervistata per farci raccontare il suo lavoro.

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La stampa dei suoi tessuti avviene tramite la tecnica del blockprinting. Può dirci di più? Come funziona?

La tecnica del blockprinting è la prima tecnica di stampa, quella che ancora molti paesi dell’India utilizzano. Consiste nell’incidente su gomma o su legno delle matrici, con le quali poi creare texture e pattern su tessuti naturali. È una tecnica molto affascinante che porta con se tantissimi valori, uno tra tutti quelli della lentezza e del valore del tempo. Questi temi, così come quello della cura, sono a me molto cari. 

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Feel: un progetto di stampa sostenibile su tessuti – Immagine concessa da Roberta Lena

Come avviene il processo di realizzazione, dalla progettazione dei tessuti fino al contatto con gli interior designer?

In genere raccolgo gli sketch dei fiori o gli stessi fiori raccolti nei campi tra gli innumerevoli quaderni di appunti, quelli che più mi convincono li riporto su gomma e, con le sgorbie da incisione, lavoro per sottrazione di materia fino a far venire fuori in rilievo la matrice dei miei pattern. Infatti credo che la ricerca di lentezza, che di certo stride con il concetto di fast al quale siamo abituati anche nel design, contribuisca a veicolare un messaggio di sostenibilità in senso lato. Dai semplici gesti quotidiani, come ad esempio ritornare all’uso del tovagliolo di stoffa in sostituzione di quello di carta, alla costruzione di veri è proprio pezzi di arredamento che abbiano la potenza di evocare e di raccontare pezzi di storia e di ricordi.

Lei ha un passato da architetto. Com’è stato il passaggio a un lavoro artigianale? Ci sono state delle criticità?

Ho sentito come un bisogno primario quello di tornare alle origini: ai pranzi lenti, alla cura della casa come luogo in cui fare entrare tutti quei sentimenti che hanno caratterizzato la mia infanzia: il legame con la campagna e la natura, i ricami di mia nonna, l’attesa che il pane lieviti e che l’orlo porti i suoi frutti. Tutto questo è stato di grande ispirazione per i miei pattern. Ogni pattern è infatti intriso di ricordi e di nuovi significati. La mia formazione da architetto, gli studi, i testi letti, hanno sicuramente influito su questo progetto. In primis nell’idea di realizzare pezzi dedicati proprio alla casa e ai luoghi da abitare. In molti progetti di ristrutturazione, infatti, ho potuto inserire anche i modelli di feel. Mi piacerebbe anche dare vita a una linea di carte da parati. Quindi posso dire che, ad oggi, per quanto sia faticoso (soprattutto nella gestione dei tempi di lavoro) le due attività si completano e si coniugano perfettamente, anzi l’una contribuisce ad arricchire l’altra.

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Feel: un progetto di stampa sostenibile su tessuti – Immagine concessa da Roberta Lena

Molte delle stampe di feel sono legate alla natura, come dimostrano i fiori, i frutti e il progetto Sea plastic free. Come vede il futuro del design sostenibile?

Questa tecnica mi ha aiutata a delineare con maggiore chiarezza il mio profilo personale e professionale. È fondamentale che ciascuno di noi faccia scelte di vita, grandi o piccole, che contribuiscano a sviluppare e praticare gesti più sostenibili. Sono fermamente convinta che il nostro modo di vivere (di mangiare, di vestire, di occupare il tempo libero) possa cambiare radicalmente il modo di abitare e quindi possa maturare una relazione più rispettosa dei luoghi in cui viviamo. La pandemia, nel bene e nel male, ce lo ha insegnato. 

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Quanti artigiani e commercianti ci sono in Italia? Secondo l’INPS  e l’Osservatorio sui lavoratori autonomi, in base ai dati del 2020, gli artigiani iscritti sono risultati 1,5 milioni, mentre i commercianti sono poco più di 2 milioni.

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