Ernesto: Riccardo de Bernardinis e la start up di servizi per la casa

Riccardo de bernardinis milano|Riccardo de bernardinis san francisco tech crunch (1)

Riccardo de Bernardinis, uno dei più giovani startupper italiani, che ha creato Ernesto. Una piattaforma in cui professionisti e clienti s’incontrano. Il fenomeno Ernesto raccontato dal suo giovane fondatore e CEO.

Habitante questa settimana ha incontrato Riccardo de Bernardinis, il founder di Ernesto.

Iniziamo dal principio. Parlarci un po’ della tua storia, com’è iniziato tutto? Da un sogno, alla realtà concreta di Ernesto. Com’è nata l’idea?

L’idea è nata da un’esigenza, in quel momento io non mi ritrovavo nella mia città principale e non conoscevo professionisti. Avevo bisogno di trovare, in quel caso, un idraulico. Era anche durante la stagione estiva e mi sono domandato: ma è possibile che nel pieno dell’era digitale, con la tecnologia che abbiamo, una persona che non ha contatti debba impazzire così tanto per trovare un professionista?

Poi ho chiesto ad un idraulico come fosse possibile e lui mi disse che io non ero l’unico ad avere questo problema, perché loro facevano ancor più fatica a trovare clienti. E quindi lì ho capito che effettivamente il problema esisteva da entrambi i lati, ma la parte più importante era sicuramente quella di aiutare i professionisti a trovare ogni giorno nuovi clienti. E tutto senza dover per forza affidare il compito ad agenzie di marketing.

Quante start up ci sono in Italia?

 

E alla fine, sei arrivato ad Ernesto, il tuo grande successo imprenditoriale. Di cosa si tratta?

Gli utenti che accedono ad Ernesto, possono ricercare un servizio tra oltre 1500 servizi disponibili sulla piattaforma. Abbiamo un po’ di tutto, dall’idraulico, al wedding planner, al dj, all’impresa di ristrutturazioni. Estremamente agnostica e disponibile in tutta Italia. Se per esempio si cerca levigatura parquet, si apre un form molto veloce con in media circa sei domande con risposte multiple, in questo modo si va a creare la richiesta. Si possono anche aggiungere delle foto, degli elementi multimediali e la richiesta viene inviata a 200 professionisti in zona. I professionisti disponibili contattano il cliente ed ottengono subito il numero di telefono e il contatto e-mail.

In sostanza, Ernesto non intermedia in alcun modo tra le parti, il pagamento avverrà tra il cliente e il professionista. Noi siamo concentrati su quella parte del rapporto che include “ho bisogno di un professionista e il professionista ha bisogno di un cliente”. Noi facciamo in modo che si incontrino.

È un vero e proprio Marketplace tra domanda ed offerta, giusto?

Sì, è un marketplace, domanda ed offerta. Il nostro obbiettivo è di garantire ogni giorno nuove opportunità di lavoro, nuovi clienti alle migliori condizioni. Per il cliente è totalmente gratis e lo sarà per sempre, invece, il professionista per poter rispondere alla domanda del cliente dovrà pagare con dei crediti. Loro acquistano un pacchetto di crediti, 80 crediti, in questo modo possono rispondere al cliente. L’innovazione all’interno di questo modello, è che per la prima volta in questo mercato, offriamo ai professionisti la possibilità di avere dei pacchetti di crediti illimitati. E questa è un’evoluzione nel settore della comunicazione tra cliente e professionista.

Riccardo de bernardinis san francisco tech crunch (1)
Ernesto: Riccardo de Bernardinis e la start up di servizi per la casa – Concessa da Riccardo de Bernardinis

I numeri che hai fatto sono indubbiamente importanti e di grande impatto, come sono andati i primi anni? E come sta andando attualmente?

L’idea è partita nel 2015, l’inizio è stato difficile. Per me l’importante è stato partire. Se mi fossi dovuto concentrare sul fatto di essere pronto oppure no, penso che non l’avrei mai fatto. Perché era una follia. Io ho iniziato da solo e quando hai quell’energia dentro lo fai. Il problema tante volte è stato di tenere alto il morale e motivare tutto il resto di quell’ecosistema che gira attorno al progetto. I primi risultati tangibili si sono visti dopo tre o quattro anni. L’aiuto più grande che ho avuto è stato la conoscenza della lingua inglese, un requisito fondamentale. I fondi che abbiamo preso, li abbiamo recuperati da oltre oceano, da un importante gruppo brasiliano.

Inoltre, da poco abbiamo integrato Ernesto all’interno del sito e dell’app di Vittoria Assicurazioni. Infatti, noi siamo stati accelerati e abbiamo preso dei soldi dall’acceleratore di open innovation di Vittoria Assicurazioni, Vittoria Hub. È la prima compagnia assicurativa che ha creato un acceleratore di start up per portare innovazione all’interno del gruppo. Il progetto non finisce mai, è sempre in evoluzione. Ora ci stiamo concentrando molto sulla qualità dei nostri professionisti, li stiamo certificando facendo controlli, per esempio sui loro documenti. E stiamo lavorando sempre di più, per rendere la figura di Ernesto ogni giorno più umana, come un vero e proprio vicino di casa. Infatti, il nome arriva da un vecchio amico di mio nonno, una persona benevola, rispettata e amata da tutti in paese e io ho voluto dare nell’era digitale questa umanizzazione virtuale alla figura di Ernesto.

Sulla tua pagina Instagram saltano all’occhio immagini della Bay Area, di San Francisco. Hai fatto qualche esperienza in particolare?

Sì, ho fatto due esperienze incredibili. Ho vissuto in Silicon Valley all’interno di un programma di accelerazioni. Tre mesi prima della pandemia. E un mese anche a San Francisco, con un altro importante acceleratore che si chiama “Mind the Bridge”, un acceleratore di start up, formato da italiani, che collega le start up italiane ed europee con la Bay Area. La strategia migliore è andare lì, attirare quelle energie e fare più connections possibili, per poi riportare tutto in Italia. A mio avviso, l’Italia è il Paese più bello del mondo e in cui possiamo e dobbiamo fare ancora tantissimo.

Cos’è l’inquinamento digitale e come diminuirlo?

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il report annuale del 2021. E il numero di startup innovative iscritte è pari a 14.032, con un forte aumento del 3,3% rispetto all’anno passato.

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