Elementi di architettura: come è fatta una volta a crociera?

Volta a crociera|Volta a crociera

La volta a crociera è un elemento architettonico suggestivo, presente in molti edifici del passato.

La volta a crociera è una tipologia di copertura architettonica molto diffusa negli edifici storici di epoca romanica, ossia del periodo compreso tra l’XI e il XII secolo. Questo tipo di costruzioni sono il risultato della sovrapposizione di due volte semplici dette volte a botte. Oggi è possibile ammirare questo tipo di costruzioni  in molte chiese e cattedrali italiane.

Come ottenere una volta a crociera

In architettura quando si parla di volte a crociera si pensa subito alle meravigliose chiese romaniche e gotiche, i cui interni si sviluppano a grandi altezze e terminano proprio con queste strutture.

Nello specifico, la volta a crociera di epoca gotica, la si riconosce facilmente in quanto caratterizzata dalla presenza di costoloni sagomati in pietra o laterizio, il cui scopo è duplice. Ovvero, da un lato servono ad irrigidire la struttura e dall’altro hanno una valenza estetica poiché servono a sottolineare le linee della costruzione geometrica.

Questa copertura architettonica si ottiene dall’intersezione longitudinale di due volte a botte. In tal caso la matrice sarà un arco a tutto sesto. Quando invece la volta a crociera deriva da volte a sesto acuto è detta a crociera ogivale o gotica.

Il fatto che la volta a crociera venga ricavata da volte semplici fa si che possa essere definita una volta composta.

Quando si parla di volta a crociera si deve tenere presente la precisa nomenclatura degli elementi che la compongono risultati dalla sovrapposizione delle unghie. Con il termine unghia si intendono le due la porzioni di semi cilindro terminali a loro volta caratterizzati da arco o tutto sesto o a sesto ribassato. 

Volta a crociera
Come è fatta una volta a crociera? – Pixabay foto di Foto di Manfrerd Antranias Zimmer

Differenza tra volte semplici e composte

Dal punto di vista geometrico le volte si dividono in volte semplici e composte.

Le volte semplici sono quelle che, come la classica volta a botte, non si dividono in campate. E data una certa luce, possono estendersi teoricamente all’infinito.

Caratteristica della volta a botte è la forma semicilindrica. Una struttura semplice che scarica il peso sui due muri perimetrali.

Rientrano nella famiglia delle volte semplici anche la classica cupola e la volta a vela, la cui forma ricorda quella di un fazzoletto gonfiato dal vento.

La cupola, il cui esempio più semplice è il Pantheon, analogamente alla volta a botte, scarica il peso sui muri perimetrali. Ma lo fa su una muratura circolare. La volta a vela è, invece, una sorta di evoluzione della cupola a cui sono state teoricamente eliminate, con una sezione verticale, le quattro parti laterali.

Dalle volte semplici nascono quelle composte di cui fanno parte oltre alla volta a crociera: la volta a ventaglio, a botte lunettata, a “schifo” e la volta ad ombrello.

Sono volte composte anche la volta a padiglione di cui un esempio si può trovare nel Duomo di Firenze, la volta stellata tipica dell’architettura del Salento e la volta ad alveare, tradizionale nell’architettura islamica.

Di recente introduzione è invece la volta a paraboloide iperbolico, dalla forma piuttosto complessa. L’ invenzione è strettamente legata all’avvento del cemento armato, la cui introduzione ne ha permesso l’effettiva realizzazione.

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Esempi di volta a crociera in edifici famosi

La volta a crociera è una struttura adatta a coprire vani regolari a pianta quadrata o rettangolare. Così facendo questa costruzione offre molti vantaggi anche dal punto di vista statico in quanto le forze scaricano solo in corrispondenza dei quattro angoli, là dove si trovano di solito colonne, pilastri o contrafforti.

Oltre che nelle chiese si trovano a copertura di logge, porticati e corridoi a loro volta suddivisi in più campate. Ad oggi questo tipo di costruzione è considerato piuttosto complesso e soprattutto costoso da realizzare. Motivo per cui sono poco diffuse. 

Per ammirarle bisogna visitare edifici storici come la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma e la Basilica di Sant’Ambrogio a Milano.

Se ne trovano esempi dal nord al sud della penisola: dalla Basilica di San Michele Maggiore a Pavia, esempio di romanico lombardo alla Cattedrale di San Nicola Pellegrino a Trani.

Tuttavia ci sono esempi di questa costruzione anche all’estero. Ad esempio in Inghilterra nella Cattedrale di Salisbury o in Francia nella Chiesa di Saint-Étienne a Caen o nella Basilica della Sainte-Marie Madeleine a Vézelay.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Secondo l’indagine censuaria condotta da Istat, nel 2018 il patrimonio monumentale italiano conta quasi 5.000 istituzioni aperte al pubblico. Esse sono diffuse su tutto il territorio nazionale e risultano in grado di accogliere oltre 128 milioni di visitatori.
  • Sempre secondo quanto rilevato dall’indagine Istat del 2018, le tre regioni con la più alta concentrazione di strutture museali, aree archeologiche e monumenti sono: la Toscana con 553 strutture, l’Emilia-Romagna con 454 e la Lombardia con 433.

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