In pochi conoscono gli effetti degli scacchi sulla nostra psicologia. Vediamo come questo gioco secolare può aiutarci nella vita di tutti i giorni.
Psicologia: gli effetti degli scacchi
Il gioco degli scacchi, tanto amato da grandi e piccini, possiede delle curiose potenzialità. Esso, infatti, presenta alcune particolari caratteristiche che consentono, oltre di diventare degli ottimi giocatori, di riuscire a lavorare su alcuni aspetti psicologici. Questo gioco, che richiede molte abilità, con il giusto allenamento porta a visualizzare la scacchiera riuscendo a cogliere il significato della posizione di ogni pezzo in gioco. Inoltre, con un buon allenamento si può arrivare a riuscire ad osservare le mosse future degli avversari, giocando d’anticipo ed acquisendo un’ottima visione d’insieme. Inoltre, tra gli effetti degli scacchi c’è la capacità d’intuizione. Grazie allo studio di mosse e pezzi, infatti, si riescono a sviluppare le abilità di pensiero creativo dell’emisfero destro del nostro cervello. Infine, un buon giocatore di scacchi, possiede ottime capacità d’attenzione, poiché spesso è richiesta concentrazione per lunghi intervalli di tempo.
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Gli scacchi e la logica
Gli effetti degli scacchi, oltre che riguardare aspetti psicologici, toccano anche la logica. Questo famoso gioco, infatti, è in grado di allenare la mente, sviluppando alcune particolari aree del cervello. Giocando a scacchi con costanza e ad alti livelli è possibile sviluppare il pensiero computazionale, che consente di utilizzare delle regole per riuscire a gestire i dati a disposizione. Inoltre, esso consente di migliorare nettamente le capacità di problem solving, riuscire a risolvere i problemi, mantenendo un atteggiamento mentale positivo ed osservando e utilizzando le risorse a disposizione. Infine, grazie agli scacchi, è possibile migliorare il proprio pensiero critico e capacità di pensiero, riuscendo a riscostruire degli scenari, a valutare mosse e possibili conseguenze. Insomma, questo gioco consente di mantenere attiva la nostra mente e di sviluppare importanti abilità, utili, non solo negli scacchi, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Gli scacchi e la loro storia
Gli scacchi, gioco da tavolo che oggi porta milioni di persone in tutto il mondo a sfidarsi ogni giorno e che coltiva abilità come la concentrazione, l’attenzione e l’intelligenza, nasce nel lontano Oriente moltissimo tempo fa. Più precisamente, questo gioco nasce in India nel VI sec., diffondendosi, solamente intorno all’anno Mille in Occidente. A causa del passaggio tra i vari paesi del mondo sono avvenute alcune importanti trasformazioni del gioco, modificando regole e denominazioni di alcuni pezzi. I pedoni, il cavallo ed il re, però, sono sopravvissuti a tutti i passaggi, non subendo alcun tipo di cambiamento, al contrario degli altri pezzi. Ad esempio, l’alfiere, nel gioco originale, era un elefante, che nel corso dei secoli è mutato, prendendo sembianze umane. Il cammello, presente nel gioco orientale, è cambiato, trasformandosi nella torre che tutti oggi conosciamo. Infine, la famosa regina secoli fa non era contemplata all’interno del gioco. Infatti, è stata introdotta attorno al 1500.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Il campione del mondo di scacchi è Magnus Carlsen, ed è in carica dal 2013. All’età di 13 anni era già un grande maestro di questo gioco da tavola;
- La federazione mondiale degli scacchi stima all’incirca 605 milioni di giocatori in tutto il mondo
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