Ormai da diversi anni si sente parlare di bioedilizia, ovvero del tema della sostenibilità applicato al settore dell’edilizia. Alla basa dell’edilizia a basso impatto ambientale ci sono: la scoperta di nuovi materiali unitamente alla riscoperta di materie antiche, le tecniche innovative rispettose del pianeta e le certificazioni internazionali oggi disponibili.
Cos’è l’edilizia a basso impatto ambientale
Quando si parla di edilizia a basso impatto ambientale si intende costruire da zero, o ristrutturare, un edificio nel modo più ecologico possibile. Tutto ciò andando a integrare e ottimizzare l’uso di materiali naturali con tecniche costruttive volte a ridurre l’impatto energetico. Lo scopo finale è quello di ottenere una casa non solo a basso consumo ma anche salutare per coloro che vi abitano. La bioedilizia è pensata proprio per ridurre i consumi di energia in ambito domestico e vivere in ambienti più salubri.
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Perché preferire l’edilizia a basso impatto ambientale?
I materiali
Uno dei motivi per cui si deve scegliere l’edilizia a basso impatto ambientale è da ricercarsi nei materiali impiegati. Parliamo di materiali sostenibili ovvero ottenuti mediante un processo che prevede ridotte estrazioni di materie prime e anche meno importazioni. Molto spesso, inoltre, si ricorre a materiali naturali privi di sostanze dannose per la salute e inquinanti per l’ambiente. Scegliere materie prime ecologiche e innovative si riflette direttamente sulle prestazioni energetiche dell’edificio andando a migliorarle. In aggiunta questi materiali sono poi più facili da smaltire e riutilizzare.
Un materiale sostenibile ed ecologico che negli ultimi anni è stato riscoperto è il legno. Si tratta di una risorsa naturale e riciclabile al 100%. È necessario però che questo provenga da foreste certificate e non da azioni illegali di deforestazione.
Oltre al legno considerato un materiale “antico” ci sono poi materiali più innovativi. Ne sono un esempio i pannelli in paglia e i bio-mattoni. Nel primo caso si tratta di pannelli prefabbricati costituiti per il 99% di paglia essiccata. Nel secondo invece si tratta di blocchi prefabbricati composti da una miscela di canapa e calce. Tra le ultime novità ci sono anche i bio-mattoni derivati da batteri.
Le tecniche
La bioedilizia per essere definita tale deve presupporre tecniche di costruzione che siano a basso impatto ambientale, ovvero che non comportino ingenti emissioni di CO2 nell’aria o il rilascio di sostanze inquinanti nell’ambiente. Queste sono comunemente di tre tipologie:
- blockhaus, questa prevede una struttura in cui le travi di legno vengono assemblate secondo un sistema ad incastro;
- a telaio, questa implica che la struttura dell’abitazione sia interamente realizzata in legno, rivestita con pannelli coibentati e poi completata con i tradizionali materiali edili.
- X-Lam, si tratta della tecnica di costruzione a oggi più innovativa, prevede l’assemblaggio di pareti già precostruite in fabbrica, quindi la struttura viene montata in pochissimo tempo.
Le certificazioni
Per verificare con quali materiali e quali tecniche è stato costruito un edificio è possibile verificarne le certificazioni. Tra le più importanti c’è la ISO 14001, si tratta di una norma internazionale ad adesione su base volontaria, applicabile ad organizzazioni sia pubbliche che private. Tale normativa fissa i requisiti di un sistema di gestione ambientale volto alla prevenzione dell’inquinamento, alla riduzione della produzione di rifiuti e dei consumi di energia e materiali.
C’è poi la certificazione Ecolabel UE, che oltre all’impatto ambientale prende in considerazione anche la qualità del prodotto stesso, la sua influenza sulla salute del consumatore e i principi etici e sociali alla base del processo produttivo.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo il rapporto della Global Alliance for Buildings and Construction gli edifici, le abitazioni e il settore dell’edilizia sono responsabili del 39% di tutte le emissioni globali di anidride carbonica nel mondo. Inoltre questi pesano per il 36% dell’intero consumo energetico globale, per il 50% delle estrazioni di materie prime e per il consumo di un terzo dell’acqua potabile.
- Il consumo di suolo, causato dalle nuove costruzioni, è cresciuto in tutto il mondo del 23% dal 2010 e del 3% dal 2017. Si stima che il patrimonio edilizio mondiale raddoppierà entro il 2060.
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