Secondo la direttiva dell’Unione Europea, tutti gli edifici che appartengono alla classe energetica G saranno obbligatoriamente oggetto di riqualifica e ristrutturazione. Eppure, il consiglio UE ha evidenziato che vi sono dei casi eccezionali di case escluse dal green.
Direttiva UE e case escluse dal green: tutte le informazioni da sapere
Con l’obiettivo di ridurre l’impatto sull’ambiente e le emissioni nocive di anidrite carbonica, il governo dell’Unione Europea ha approvato la direttiva case green. Si tratta, nello specifico, di una serie di norme che hanno come finalità quella di promuovere la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edifici presenti in Europa. In particolare, gli Stati membri dovranno compilare dei piani d’azione nazionale per agire sugli immobili appartenenti alle classi energetiche inferiori, in Italia corrispondente alla G. Eppure, è importante evidenziare che, secondo quanto specificato dall’UE, alcuni edifici privati e pubblici sono esclusi dall’obbligo di ristrutturazione. Quali sono le case escluse dal green?
Direttiva case green: di cosa si tratta? News e informazioni
La direttiva case green si presenta come un’insieme di norme e presentate direttamente dall’Unione Europea. In particolare, l’obiettivo della medesima è quello di promuovere la ristrutturazione di tutti gli edifici per garantire un’ottimizzazione dal punto di vista dell’efficienza energetica. Di conseguenza, tutte le norme presentate dispongono gli Stati membri alla presentazione di piani nazionali per la riqualificazione energetica degli edifici e delle strutture immobiliari. In particolare, si specifica come gli Stati membri dovranno agire direttamente sul 15% degli edifici appartenenti alle più basse classi energetiche. Per quanto riguarda l’Italia, nello specifico, la classe energetica più bassa è la G e, secondo quanto emerso dai dati Istat, sono più di 1,8 milioni gli edifici appartenenti a tale classe.
Tramite la direttiva, le norme e i piani nazionali, l’Unione Europea ambisce alla ristrutturazione ed ottimizzazione energetica degli edifici privati e pubblici. In questo modo, sarà possibile sia ridurre i consumi energetici sia le emissioni di anidrite carbonica. Nello specifico, l’obiettivo principale della UE è quello di ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 rispetto i dati emersi dal 1990.
Quali sono le case escluse dal green? Ecco cosa sapere a riguardo
Come già specificato, la direttiva si indirizza in particolare verso tutti gli edifici appartenenti alla classe energetica peggiore, che in Italia si identifica con la G. Eppure, è importante evidenziare che la direttiva case green ha specificato come, alcuni particolari immobili sono esclusi da tale ordinamento. Secondo quanto emerso in seguito al consiglio del Parlamento Europeo, oltre alle abitazioni vincolati, sono escluse dall’ordinamento anche tutti gli edifici storici. In particolare, si evince come tutti gli edifici storici che fanno parte del patrimonio storico di un Paese non sono soggetti agli interventi obbligatori di riqualificazione energetica. In aggiunta, sono anche escluse dall’obbligo di ristrutturazione per la direttiva green anche le seconde case. Dal punto di vista statistico, di conseguenza, si evince come almeno 3 milioni di edifici e immobili sono esclusi dalla direttiva green.
Quanti sono gli edifici storici presenti in Italia?
Secondo quanto emerso dal consiglio dell’Unione Europea, oltre alle seconde case, in riferimento agli immobili abitati meno di 4 mesi l’anno, sono esclusi dalla direttiva anche gli edifici storici. Secondo quanto emerso dai dati Istat, il 25% del patrimonio immobiliare italiano è costituito da edifici costruiti in antichità, in particolare tra il 1919 e il 1945. Tali edifici si considerano esclusi dalla direttiva di ristrutturazione per riqualificazione energetica, in quanto considerati parte del patrimonio storico del Paese. Nello specifico, questi possono essere distribuiti tra:
- La regione della Toscana presenta un patrimonio immobiliare storico pari al 39%;
- La regione del Piemonte presenta un patrimonio immobiliare storico pari al 44,9%;
- Le regioni della Liguria e del Molise presentano un patrimonio immobiliare storico pari al 46,4%.
Quali sono gli interventi obbligatori da effettuare per la riqualificazione energetica?
Gli interventi edilizi che possono garantire il miglioramento dell’efficienza energetica di un’abitazione sono diversi. In particolare, tra gli interventi più comuni spicca sicuramente l’installazione degli impianti solari, sia fotovoltaici che termici. Questi ultimi, infatti, sono ideali in quanto oltre ad essere alimentati da fonti rinnovabili, garantiscono un buon risparmio economico e una maggiore efficienza energetica.
Un altro intervento molto comune nelle abitazioni per favorire la riqualificazione energetica riguarda l’installazione delle pompe di calore. Queste ultime, in particolare, si presentano come una soluzione ideale per garantire una regolazione delle temperature in casa senza inquinare l’ambiente circostante.
Sempre con l’obiettivo di aumentare la classe energetica dell’abitazione, una buona idea potrebbe essere quella di sostituire gli infissi. Nello specifico, oltre a garantire un buon isolamento termico, la sostituzione degli infissi consentirà un grande risparmio economico in bolletta.
Infine, per quanto riguarda gli interventi edilizi principali per l’ottimizzazione energetica di un edificio, è possibile citare l’introduzione del cappotto termico. Quest’ultimo, in particolare, se unito alla sostituzione degli infissi e dell’impianto termico della casa, consentirà un grande sviluppo in positivo dal punto di vista della riqualificazione energetica.