L’Italia è un Pese molto versatile, dove è possibile trovare grandi città, centri di medie dimensioni o piccoli paesi. Gli abitanti, infatti, hanno la possibilità di scegliere dove vivere, in base allo stile di vita che desiderano avere.
Che sia la città o il paese, si tratta di due realtà particolarmente differenti per caratteristiche e servizi offerti. Entrambe presentano diversi vantaggi e svantaggi, per cui la scelta migliore è strettamente legata alla persona, allo stile di vita che desidera e alle necessità di cui ha bisogno.
È meglio vivere in una grande città o in un piccolo paese? Scopri i pro e i contro dell’una e dell’altra e quale realtà,secondo gli ultimi aggiornamenti, preferiscono gli italiani.
Gli italiani preferiscono vivere in città o in paese? Informazioni e dati aggiornati
L’Italia si distingue come un Pese ricco sia di grandi città vive e dinamiche sia di piccoli e tranquilli paesini. Dove preferiscono vivere gli Italiani? Secondo un sondaggio pubblicato da Immobiliare.it su un campione di 3 mila abitanti, si evince come almeno un quinto degli abitanti di città vorrebbe trasferirsi in modo permanente in un piccolo paesino. D’altro canto, appena il 12% della popolazione di paese vorrebbe rinunciare ad uno stile di vita tranquillo e calmo per addentrarsi nella vita frenetica di città.
In genere, comunque, è bene evidenziare che il territorio italiano può essere diviso in: grandi città, centri di medie dimensioni e paesini.
Secondo quanto emerso dal sondaggio, il 52% degli intervistati abitanti di città dichiara di essere particolarmente soddisfatto della qualità della vita nei grandi centri, assegnando a questi 4 stelle su 5. In particolare, l’approvazione generale è legata alla grande presenza di servizi (39%), alla versatile offerta culturale (28%) e alla varietà di ristoranti e bar (13%).
Quando si parla di centri di medie dimensioni, si fa riferimento a città che presentano un numero di abitanti tra i 50 mila e i 250 mila abitanti. In queste località, il 51% dei cittadini si dichiara soddisfatto della propria vita. D’altro canto, il 30% degli intervistati dichiara di sentire la mancanza di aria pulita (29%) ed efficienza dei trasporti pubblici (22,4%).
Per quanto riguarda gli abitanti dei piccoli centri, invece, si evince come il 43% è soddisfatto della propria scelta e non cambierebbe il paese per la città. In particolare, la maggior parte degli intervistati evidenzia come i punti di forza dei paesi sono il contatto con la natura e l’assenza di traffico. Scopri maggiori informazioni e dettagli in merito ai pro e i contro della vita in città o in paese.
Vivere in una grande città: pro e contro
La vita in città si presenta come un binomio di pro e contro. Se, da una parte, il vivere in città è sinonimo di moltissimi vantaggi, dall’altra non mancano le difficoltà. In genere, però, è bene specificare che le caratteristiche vantaggiose e quelle svantaggiose sono molto approssimative. Queste, infatti, dipendono dalle città stesse e dai fattori che le contraddistinguono, legati soprattutto alla dimensione, alla popolazione e ai servizi.
Per quanto riguarda i vantaggi del vivere in città, è possibile citare come prima cosa le infinite opportunità e stimoli che questa offre alla popolazione. Tra cinema, parchi, teatri, palestre, centri commerciali, pub, ristoranti, biblioteche e molto altro, vivere in città non sarà mai monotono e noioso grazie all’altissima gamma di servizi.
Inoltre, un vantaggio che contraddistingue la città è sicuramente l’efficienza dei mezzi pubblici. Soprattutto per i centri di grandi dimensioni, la possibilità di usufruire dei mezzi pubblici diventa particolarmente preziosa per spostarsi da un posto all’altro. In questo modo, oltre a ridurre l’inquinamento del traffico, si ha la possibilità di muoversi più velocemente, con costi minimi e ovunque si desideri.
La vita in città, come evidenziato prima, garantisce moltissime opportunità, anche lavorative. Qui, infatti, è possibile avere a disposizione maggiori proposte professionali, in quanto la maggior parte delle attività e aziende hanno sede nei grandi centri.
Quali sono i contro della vita in città?
Così come vi sono molti vantaggi, però, è bene evidenziare che la vita in città presenta anche diversi limiti e problematiche. In particolare, uno degli svantaggi principali è la caoticità di questi centri. Tutto è in continuo movimento, che sia le persone che sia i mezzi, per cui il silenzi e la tranquillità non esistono.
D’altro canto, un altro problema tutt’altro che di secondaria importanza è l’alto tasso di inquinamento. Soprattutto a causa del traffico e dello smog, l’inquinamento da città è pericoloso sia per la salute stessa degli abitanti che per l’ambiente.
Vivere in città, inoltre, se da una parte garantisce uno stile di vita ricco di opportunità, stimoli e attività da fare, dall’altro lato ha un costo particolarmente elevato. A partire dall’acquisto o affitto degli immobili sino al costo degli alimenti, il prezzo delle cose è molto più alto che nei paesi. Infine, un altro aspetto da considerare è sicuramente la tipica autosufficienza che distingue gli abitanti di città. A differenza dei paesi dove è più semplice instaurare rapporti umani, in città, tale possibilità è estremamente ridotta.
Vivere in un piccolo paese: pro e contro
A differenza dei grandi centri, i paesi offrono meno servizi e meno opportunità, eppure anche questi presentano moltissimi vantaggi per gli abitanti. In particolare, la vita in paese si distingue per la calma e la tranquillità degli spazi, in contrapposizione alla frenesia della vita di città.
Essendo caratterizzati da una presenza inferiore di abitanti, i paesi offrono grandi aree dove stare in tranquillità, magari in solitudine e a contatto con la natura. Meno abitanti, inoltre, è sinonimo di meno traffico e, di conseguenza, di meno inquinamento. Il paese, infatti, offre la possibilità di respirare aria pulita, lontano dallo smog tipico da città.
Vivere in paese garantisce vari vantaggi, in particolare un costo della vita minore rispetto alla città. Nei piccoli centri, infatti, i prezzi sono nettamente inferiori e molto più accessibili. Inoltre, è bene evidenziare l’aspetto psicologico del vivere in paese. Trattandosi di centri con un numero limitato di abitanti, qui è molto più semplice instaurare rapporti umani di comunità e fiducia. Tutti conoscono tutti e, questo induce un maggiore senso di sicurezza e protezione condivisa.
Quali sono i contro della vita in paese?
Così come per le città, anche le piccole realtà paesane presentano diversi svantaggi, spesso incolmabili per gli abitanti che preferiscono trasferirsi in centri più grandi. In particolare, l’abbandono dei paesi a favore delle grandi città è un fenomeno che riguarda soprattutto i giovani, desiderosi di quelle nuove esperienze, opportunità e avventure che solo la città può offrire.
Secondo i dati Istat, dal 2011 al 2021 più di 377 mila giovani italiani, in un’età compresa tra i 20 e i 34 anni, hanno deciso di lasciare il proprio paese d’origine per raggiungere le grandi città nazionali o estere.
Se la vita in paese è sinonimo di calma e tranquillità, questo vantaggio presenta dall’altra parte della medaglia un grande contro, legato appunto alla minore quantità di servizi, attività, stimoli e, soprattutto, proposte lavorative. Il servizio di mezzi pubblici è pressoché minimo o, addirittura, assente, per cui per spostarsi è necessario avere un veicolo personale. D’altro canto, l’assenza di servizi utili, che siano negozi, bar o altre attività, comporta la necessità di doversi spostare in un centro più vicino anche per un singolo acquisto.