Mettere le dita nel naso è un’abitudine, a volte involontaria, di ognuno di noi. Scopriamo, grazie alla scienza, il perché di questo comportamento.
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Dita nel naso: perché lo facciamo?
Capita a tutti di mettere le dita nel naso, spesso in momenti “vuoti” della giornata: un attesa, un viaggio in auto.
Succede di essere colti in flagrante e di sprofondare dall’imbarazzo. Non dovremmo, però, reagire così poiché la scienza è in grado di dimostrare che questo comportamento è da ritenersi normale (entro certi limiti ovviamente).
Questo comportamento, spesso involontario, è comune in ognuno di noi e si rivela utile per scaricare lo stress di alcuni momenti, come, ad esempio, il traffico. Secondo alcuni studi, oltre il 95% delle persone nel mondo mette le dita nel naso almeno quattro volte nell’arco di una giornata. Dunque, questa particolare e comune abitudine è utile per tranquillizzare, donando un insolito piacere.
È da sottolineare, però, che esiste una vera e propria patologia compulsiva che porta i soggetti a mettere le dita nel naso oltre venti volte al giorno che può essere curata grazie al supporto di un professionista.
Curiosità
Sono moltissimi i genitori che tendono a voler togliere ai propri bambini fin da piccoli a togliere il “vizio” delle dita nel naso. Questi, però, ignorano che, secondo alcune ricerche, si tratta di una vera questione neurologica. Infatti, le parti di corteccia cerebrale che controllano mani e viso sono particolarmente vicine ai lati opposti del solco che attraversa il nostro cervello. Per questo, toccarsi il viso, la bocca, il naso e gli occhi può portare una sensazione di piacere.
Dunque, smettiamola di condannare chi mette le dita nel naso, perché infondo è un’abitudine di ciascuno di noi che può risultare utile per il nostro benessere e la nostra tranquillità.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
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La patologia che porta a mettere ripetutamente le mani nel naso si chiama “rinotillexomania” ed è stata scoperta oltre vent’anni fa grazie a degli studi condotti dai ricercatori Thompson e Jefferson del Wisconsin.
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