“Il buon design può rendere il mondo un posto migliore”
Keith Pillow
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Fondatore nel 2009 a Malta dello studio di design DAAA Haus, Keith Pillow in questi dieci anni ha fatto crescere una realtà che ha accolto 30 giovani professionisti di origini diverse, da maltesi a italiane, da serbe a irlandesi, passando per l’India, la Polonia e la Tunisia.
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È un mercoledí di una fresca mattinata di febbraio quando compongo il numero di telefono di uno dei piú grandi e promettenti designer contemporanei del panorama mondiale.
Dall’altro capo del filo risponde il direttore creativo del rinomato studio di architettura e interior design DAAA HAUS che ques’anno ha ottenuto l’oro del German Design Circle Award nella categoria “Eccellenze per l´Architettura d´Interni” con il progetto Cugó Gran Macina Grand Harbour Hotel a Malta
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DAAA HAUS é una realtá che oggi conta piú di 30 giovani professionisti di origini diverse e vanta sedi a Malta, Milano, Ragusa e presto a Mumbai. In questi dieci anni ha dato vita a innumerevoli e versatili progetti, tra i quali il lussuoso boutique hotel “Cugo Gran Macina Grand Harbour”; “Rocksalt”, un garage trasformato in un moderno e chic café; il centro fitness “Sky Spirit”; lo shop milanese di cannoli “Bottone”; un resort nato da un`antico edificio storico reinterpretato con gusto mediterraneo e materiali naturali
“Vullo Estate resort“; il restauro di un edificio storico tramutato in una boutique hotel dal nome “The Cumberland boutique hotel“ senza infine dimenticare il rinomato “Anthea Preziosi“ quale progetto architettonico che si é aggiudicato ulteriori premi locali ed internazionali.
Ogni opera sembra quasi sia stata plasmata per il successo.
Il suo nome é Keith Pillow e la sua voce al telefono ricorda note mediterranee.
Tra ringraziamenti e meritati elogi per l’ennesimo suo grande riconoscimento iniziamo la nostra conversazione e lui, con gentilezza mi rivela di essere a Mumbai per seguire il cantiere di uno dei suoi progetti attuali.
Percepisco subito che il fare é di chi, nella semplicitá riesce a presagire il bello e l´intervista che ne seguirá, mi dará ragione.
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Molti sono i premi vinti in 10 anni di attività. Com’è nato lo studio e come si raggiungono questi risultati?
“Non ho raggiunto questi traguardi da solo ma grazie ad un team di giovani promettenti professionisti provenienti da tutto il mondo che credono incondizionatamente in quello che fanno.
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Non lavoriamo per vincere dei premi, ma essi ci danno la conferma che questa é la direzione giusta da seguire.
La nostra linea guida é credere che il nostro piccolo contributo al mondo possa riuscire a renderlo piú bello. Ogni giorno é proiettato verso il miglioramento.
Siamo certi che il futuro dell´interior design sia la sperimentazione, andare oltre l’ordinario, muoversi senza limiti al di lá della la mera visione di ció che ci circonda.
L’energia, l´adrenalina e la determinazione che sin dall´inizio ci hanno accompagnato sono stati fondamentali. Grazie ad essi siamo riusciti ad ottenere la fiducia dei nostri primi clienti
importanti e questi stessi progetti sono stati il nostro biglietto da visita al mondo”.
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Come e dove vengono selezionati i professionisti che intendono collaborare con lo studio?
“Riceviamo settimanalmente molti curriculum vitae e ció che cerco di comprendere dai nostri futuri collaboratori é quanto le loro scelte quotidiane siano condizionate (ad esempio)
da un brand, dalla copertina di un libro, da un packaging o dall´architettura stessa. È basilare nella selezione di un nuovo membro del team comprendere quanto l´estetica sia
uno stile di vita e quanto essa faccia parte del loro vissuto.
Le domande inerenti alla tecnica non sono a mio avviso fondamentali, essa s’impara con l´esperienza.
È bensí sostanziale per me conoscere uno ad uno i ragazzi che fanno parte del nostro team.
Ogni membro possiede importanti skills che nell´insieme concretizzano gli alti standard anelati ma é il feeling tra noi il vero collante che trasforma un progetto in un’opera d´arte”.
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In una sua recente intervista ha dichiarato che predilige lo stile orientale. A tale proposito vorrei domandarle dove nasce questa preferenza e come riesce ad armonizzarlo in maniera cosí impeccabile con lo stile occidentale?
“Vivendo il design, l´occhio non vede la distizione tra lo stile occidentale ed orientale ma ne comprende le similitudini tra le varie forme.
La prima volta che vidi l´India, notai molte analogie con la Sicilia: dai colori, alla natura, dallo stile barocco alle usanze locali artigianali.
Ogni progetto ci porta a trovare un´espressione diversa, ma l´idioma comune é contemporaneo, originale, minimal, sobrio e garantista del giusto equilibrio con il luogo circostante.
Tra i piú significativi, ricordo l´incontro con un famoso stilista indiano in quanto ci trovammo subito uniti da un sentire comune.
Egli infatti mi confessó che dal suo viaggio in Europa, comprese che i suoi tessuti dovevano essere frutto di una mescolanza tra gli stili ed é proprio questo il significato dell’interior design: un modo di comunicazione universale”.
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Villa Haus Eleven e diversi Hotel come i Cavalieri Hotel e lo Sketch Hotel tra i progetti breve termine. Conferma? Ha altri progetti in previsione?
“Tantissimi progetti all´orizzonte.
Come anteprima posso dire che stiamo concludendo il grande progetto di “Villa Haus Eleven” della quale avremo le foto entro i prossimi due mesi.
Stiamo inoltre lavorando su un paio di nuovi progetti importanti a Malta, in Sicilia e Milano.
Sará un anno non facile ma impegnativo e molto ambizioso”.
Si dice che la moda, il design e la cucina vadano di pari passo. Cosa ne pensa?
“Sulla moda non saprei, ma sono certo che vi sia un´indubbia correlazione tra cucina ed interior design. Realizziamo diversi hotel e ristoranti e crediamo molto in questi progetti.
Quando incontriamo un cliente per concepire un nuovo ristorante é fondamentale conoscere lo chef oppure conoscere il menú che proporranno. È impensabile per noi ideare l´equilibrio
perfetto senza conoscerne l’anima.
Siamo dell´idea che lo spazio dove verrá realizzato il ristorante é un aspetto secondario.
Un esempio a proposito é “Bottone” lo shop milanese specializzato in cannoli. La volontá del proprietario era quella di presentare come unica vera specialitá il miglior cannolo in commercio.
Null´altro viene proposto al suo interno.
C´ispirammo all´idea di ricreare un luogo che ricordasse una giolleria dallo stile minimal dove i materiali come l´ottone ed il cemento non rubassero visibilitá a ció che é la specialitá
proposta e che rendessero perció il cannolo il protagonista indiscusso della scena.
Esso assume ulteriore rilievo grazie al sapiente gioco di luci e dalla centralitá del bancone visibile dall´esterno”.
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Alla conclusione della nostra intervista, innumerevoli erano i quesiti che avrei voluto sottoporre a Keith ma la nostra chiamata si é conclusa con la sensazione che ci risentiremo a breve, grazie ad i suoi prossimi successi. La consapevolezza dell’essere, con la certezza di dove si vuole arrivare, premia sempre.
A presto Keith Pillow, I wish you all the best!
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- DAAA Haus ha festeggiato il suo decimo anniversario con una festa di gala sopra l’hotel di lusso Cugo Gran Maċina con personalità del settore da tutto il mondo e con la presidente della repubblica maltese. Ha inoltre organizzato una serie di workshop con importanti Università e design talks e una mostra con tappeti d’artista disegnati dallo Studio e realizzati in India e un logo pensato ad hoc.
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