Oggi Habitante incontra Alessia Zema e Matteo Prudenziati, i fondatori di Laboratorio Controprogetto, azienda milanese che progetta e realizza arredi e allestimenti su misura a partire da materiali di recupero. Il design sostenibile è la filosofia con cui la loro factory è nata e continua a crescere.
Cos’è Controprogetto e com’è nata questa idea?
“Controprogetto è un laboratorio artigianale in cui si lavorano principalmente legno di recupero, ferro e cemento. L’approccio è di tipo sartoriale, ogni arredo è un pezzo unico realizzato interamente a mano e su misura. Tutto è nato nel 2003 all’interno di un percorso di riqualificazione urbana di una vecchia fabbrica nel quartiere Isola di Milano (Stecca degli Artigiani). Il punto di partenza è stato un naturale rifiuto verso lo spreco insensato di risorse che ci ha portati alla valorizzazione tramite la creatività del legno del recupero.”
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Cosa create nel vostro laboratorio artigianale e come lo fate?
“Realizziamo arredi su misura per privati e locali. Allestimenti, installazioni, percorsi di progettazione e costruzione partecipata. Dal progetto, alla costruzione fino all’installazione ci occupiamo di tutto noi mantenendo un rapporto diretto e costante con il cliente in modo da renderlo partecipe di ogni fase del progetto.”
Cosa vedete in un materiale di recupero?
“Da sempre crediamo nei valori del riuso e della sostenibilità e li perseguiamo attraverso il riciclo e la valorizzazione dei materiali di recupero, primo fra tutti il legno.
La storia scritta in ogni segno del legno di recupero racconta la vita degli oggetti e delle persone che con essi hanno interagito rendendoli unici attraverso la rielaborazione del materiale e la sua lavorazione artigianale, ogni pezzo diventa unico e irripetibile, il segno della vita precedente della materia da difetto diventa memoria.”
Qual è l’ultimo prodotto che avete progettato?
“Tra gli ultimi lavori realizzati ci sono gli interni di un ristorante all’interno della Cascina Nascosta nel Parco Sempione di Milano. Attualmente stiamo realizzando gli arredi per una casa al mare in Liguria.”
Cosa significa per la vostra azienda la parola sostenibilità?
“Siamo una società molto piccola, il nostro imperativo è abbattere gli sprechi, riuscire a recuperare con passione e cura anche il materiale considerato più povero, creare qualcosa di unico e prezioso da legno salvato dallo smaltimento con l’ausilio della creatività.”
Alessia e Marco, lasciate ai nostri lettori un ultimo pensiero
“Il rifiuto è un alibi dell’anima e non una categoria della materia”. Franco La Cecla
Ringraziamo Alessia Zema e Matteo Prudenziati per la loro disponibilità
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Il legno è un materiale in grado di riprodursi naturalmente, è igienico perché facilmente pulibile, è igroscopico in quanto in grado di assorbire l’umidità ed è biodegradabile al 100%, quindi facilmente recuperabile.
- Il legno di recupero è il materiale che Controprogetto usa maggiormente. Oggetti come doghe, infissi di legno, tapparelle, parquet dismessi, pannelli provenienti da scenografie e mobiletti buttati via vengono smembrati e stravolti, si ricompongono in mosaici e in varie composizioni riacquistando nuovo valore e carattere.
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