Insieme alla moda il design italiano è una delle eccellenze per cui l’Italia si distingue nel mondo. La storia del design italiano è costellata di capolavori, frutto del genio creativo di personaggi noti che hanno lasciato il segno.
Ci sono oggetti che appartengono alla storia del design italiano, prodotti senza tempo che abitano le case di tutto il mondo. Spesso si tratta di oggetti ancora in produzione, magari rivisitati sotto alcuni aspetti dal punto di vista industriale, ma nella forma identici a quando sono stati ideati.
La mostra al MOMA del 1972: un inizio per il design italiano
L’anno zero del design italiano viene fatto risalire alla famosa mostra curata da Emilio Ambasz e svoltasi nel 1972, al MOMA di New York dal titolo Italy: the new domestic landscape. Ovviamente va detto che senza le competenze artigianali, senza le eccellenze manifatturiere, il cosiddetto saper fare da sempre parte della nostra cultura, il design italiano non esisterebbe e non sarebbe mai esistito.
La mostra del 1972 ebbe però la capacità di mostrare a livello internazionale la visione futuristica e moderna di una vasta schiera di designer del Novecento, che non hanno solo segnato un’epoca ma definito uno stile. La mostra era divisa in due sezioni. Da un lato 180 oggetti di design, scelti fra quelli più rappresentativi dell’epoca. Dall’altro 12 allestimenti site specific pensati appositamente per raccontare le case del futuro.
Si parla di opere ideate da progettisti del calibro di Mario Bellini, Ettore Sottsass, i fratelli Castiglioni, Gio Ponti, Archizoom e molti altri ancora, che all’epoca erano dei giovani progettisti. Architetti e designer che hanno dato forma e funzione a oggetti belli da vedere e funzionali.
Alcuni degli oggetti in mostra al MOMA quasi cinquant’anni fa, sono ancora a catalogo nelle collezioni di brand famosi nel settore. Oggetti celebri spesso anche da collezione, considerati tra i più iconici del design italiano. Come Arco dei fratelli Castiglioni prodotta da Flos, la sedia Superleggera disegnata Gio Ponti per Cassina, la poltrona Sacco di Gatti, Paolini e Teodoro per Zanotta o Boby di Joe Colombo oggi distribuito da Linea B. Non di meno spicca i progetti di illuminazioni di Vico Magistretti come Eclisse di Artemide e Pipistrello ideata da Gae Aulenti per Martinelli Luce. Due esempi di lampade da tavolo scenografiche, oggetti da galleria unici come Carlton di Ettore Sottsass per Memphis Milan o la serie Up di Gaetano Pesce.
Pillole di storia nel design: la poltrona Proust di Alessandro Mendini
Arco dei fratelli Castiglioni per Flos
Questa lampada da terra venne disegnata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni nel 1962. La lampada fa parte delle collezioni permanenti di Triennale Design Museum di Milano e del MoMA di New York. Rimasta immutata nella forma le sole variazioni, necessarie per adempiere alle norme vigenti, hanno riguardato il sistema elettrico. Dal 2012 però esiste anche una versione Multichip LED con variatore di intensità.
Superleggera di Gio Ponti per Cassina
Superleggera 699 è la sedia disegnata nel 1955 da Gio Ponti come interpretazione in chiave contemporanea della classica sedia di Chiavari. Questa sedia, la cui caratteristica è quella di pesare solo 1.700 grammi, viene prodotta ininterrottamente dal 1957 da Cassina.
Maneggevole, impilabile ed ergonomica è considerata da sempre un progetto innovativo. Anche grazie alle sezioni triangolari di soli 18 millimetri e all’innovativo schienale ad angolo. Ha una struttura di legno di frassino naturale, tinto ebano o laccato e la seduta di canna d’india intrecciata. Ma negli anni in occasione di anniversari particolari, è stata prodotta anche in edizione limitata con caratteristiche diverse.
Boby di Joe Colombo per Linea B
Anche Boby disegnato da Joe Colombo nel 1971, fa parte della collezione permanente del MoMA di New York e della Triennale di Milano. Questo pratico carrello porta tutto ricevette nel 1971 il Premio Smau, riconoscimento assegnato alle idee più innovative. Si tratta di un carrello contenitore molto usato dai progettisti e dai disegnatori che un tempo lo usavano come piano d’appoggio a fianco del tecnigrafo. Ma può adattarsi a vari contesti ed essendo modulare può anche assumere configurazioni diverse.
La struttura è in ABS, stampato ad iniezione disponibile in vari colori. I moduli sono composti da cassetti e ripiani aperti, integrati da tasche laterali dalla forma allungata. Le configurazioni possibili sono quattro, da un minimo di 31,5cm a un massimo di 95,5cm. Dotato di ruote in polipropilene può essere spostato ovunque.
Sacco di Gatti, Paolini e Teodoro per Zanotta
La poltrona Sacco disegnata da Sacco di Gatti, Paolini e Teodoro nel 1969 è un simbolo del design italiano. Oggi è esposta in tante gallerie e musei internazionali, e all’epoca della sua invenzione ha ricevuto tanti premi e riconoscimenti.
Una seduta sperimentale, nata semplicemente da un sacco di vinile trasparente riempito per due terzi di granuli grezzi di polistirolo espanso. Un oggetto diventato un cult, anche grazie al cinema ed alla famosa scena del film Fracchia la Belva umana.
Oggi la poltrona Sacco continua ad essere prodotta da Zanotta. Nella versione originale l’involucro è ancora riempito di palline di polistirolo espanso ad alta resistenza mentre il rivestimento è disponibile in tessuto o in pelle.
Eclisse di Vico Magistretti per Artemide
Eclisse è una piccola lampada da tavolo un progetto del 1965 disegnato da Vico Magistretti. Il concept di questa lampada sta tutto nel fatto che con un semplice gesto è possibile regolare l’intensità della luce. Come un’eclissi di luna, la luce si scherma quando il suo paralume interno viene fatto ruotare per coprire la fonte luminosa posta all’interno. La lampada infatti è composta da un involucro esterno fisso e un involucro interno mobile. Eclissi iniziò da essere prodotta da Artemide nel 1967 e nello stesso anno ricevette il Compasso d’Oro. Oggi figura in molti musei, compreso il Museo di Arte Moderna di New York.
Pipistrello di Gae Aulenti per Martinelli Luce
Disegnata nel 1965, Pipistrello è una scultorea lampada da tavolo o da terra disegnata da Gae Aulenti e prodotta da Martinelli Luce. Il progetto nacque per essere inserito negli showroom di Olivetti a Parigi e Buenos Aires. Solo dopo venne introdotta nel catalogo Martinelli Luce e prodotta in serie. La forma del paraluce, come ricorda il nome, si ispira alle ali del pipistrello. Anche Gae Aulenti è stata tra i designer che nel 1972 esposero al MOMA di New York in occasione della mostra Italy: the new domestic landscape.
Carlton di Ettore Sottsass per Memphis Milan
La libreria Carlton è uno degli oggetti più famosi del design italiano. Venne disegnata nel 1981 da Ettore Sottsass. Si tratta di una libreria in legno rivestita in laminato decorativo, le cui forme ricordano quelle di un uomo con le braccia e le gambe alzate. Oggi è un oggetto da collezione molto richiesto dagli appassionati di design. Un progetto che nasce all’interno del gruppo Memphis, il collettivo italiano di design e architettura fondato dallo stesso Sottsass, di cui la libreria rappresenta il manifesto.
Della libreria Carlton esistono, oltre alla versione originale anche delle limited edition, come quella ideata nel 2011 per i 30 anni di Memphis.
Serie Up di Gaetano Pesce per B&B Italia
La serie Up è una collezione di ben 7 sedute in poliuretano espanso disegnate dall’ artista e designer Gaetano Pesce a partire dal 1969 e prodotte da Cassina & Busnelli (poi diventata B&B Italia). Esempio di design radicale e sperimentale, che ha attraversato le epoche diventando un classico. Up 1 è una poltrona, Up 2 è un piccolo pouf, Up 3 è una poltroncina e Up4 un divano. Ma i prodotti più conosciuti sono Up 5 e Up 6, rispettivamente poltrona e poggiapiedi.
La poltrona Up5 date le sue forme antropomorfi è anche detta Big Mama perché ricorda le forme di una donna o meglio le statue votive delle preistoriche dee della fertilità. Una seduta, ma anche un’opera d’arte poiché nasce come riflessione sul ruolo della donna all’epoca. In collezione c’è anche Up 7 che riproduce in modo fedele le forme di un piede per diventare anche in questo caso un’originale seduta.
Design iconico Made in Italy: vi presentiamo la Lampada Pipistrello
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo il report “Design Economy 2022”, realizzato da Fondazione Symbola, Deloitte Private e POLI.design Milano si conferma capitale del design italiano qui è concentrato il 18% del valore aggiunto del settore sul territorio nazionale.
- Sempre secondo il report “Design Economy 2022”, realizzato da Fondazione Symbola, Deloitte Private e POLI.design tra i settori che trainano la domanda di servizi di design sostenibile ci sono soprattutto i comparti del Made In Italy. A primeggiare c’è il settore arredo (70%), seguito dall’automotive (56%), dall’immobiliare – ceramiche, pavimenti, fino agli elementi strutturali – (38%), dall’abbigliamento (30%) e dall’agroalimentare (13,3%).
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