Il Parlamento danese ha approvato la realizzazione di un’isola artificiale, che promette di produrre energia rinnovabile, in grado di soddisfare il fabbisogno di elettricità di ben 3 milioni di famiglie.
Danimarca, un’isola artificiale produrrà energia rinnovabile per 3 milioni di famiglie
Ancora una volta i Paesi del Nord Europa risultano essere i più all’avanguardia rispetto all’utilizzo di energie rinnovabili e allo sviluppo di soluzioni innovative nel totale rispetto dell’ambiente.
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Isola artificiale: caratteristiche e funzionalità
L’isola sarà costruita nel Mare del Nord e in fase iniziale sarà grande 120mila metri quadrati. Questa sarà collegata a centinaia di turbine eoliche offshore e fornirà sia energia alle famiglie che idrogeno verde per il trasporto marittimo, aereo e l’industria.
L’isola artificiale, che sarà situata a 80 chilometri dalla costa occidentale danese e le turbine eoliche che la circondano avranno una capacità iniziale di 3 gigawatt. Il costo di tutto questo è pari a circa 210 miliardi di corone danesi. ovvero 28 miliardi di euro. Si stima una completa operatività intorno al 2033. Il piano prevede la possibilità di potenziare la produzione fino a 10 gigawatt e la possibile costruzione di una seconda isola nel Mar Baltico.
L’obiettivo della Danimarca: zero emissioni di CO2
Lo scorso dicembre, il governo di Copenaghen ha deciso di interrompere l’esplorazione di petrolio e gas nella parte danese del Mare del Nord. Questa scelta deriva dalla volontà di ridurre le emissioni di gas serra del 70% entro il 2030 e arrivare a zero emissioni nette di CO2 entro il 2050. L’obiettivo nazionale è, inoltre, quello di portare le rinnovabili al 50% dei consumi energetici entro una decina di anni.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia le energie rinnovabili sono destinate a superare il carbone entro il 2025 e diventare così la prima fonte di generazione di elettricità nel mondo.
- Quello delle rinnovabili è stato l’unico settore energetico a crescere a livello mondiale anche nel 2020, mentre la domanda di petrolio e carbone è diminuita a causa della crisi economica provocata dal Covid-19.
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