Gli edifici rigenerativi
Nell’edilizia che guarda al futuro, si parla sempre più spesso di edifici rigenerativi. Non si tratta solo di architettura sostenibile ma di vera e propria architettura “rigenerativa”. Una branchia dell’architettura che propone delle costruzioni funzionanti come un sistema a ciclo chiuso. L’edificio raccoglie la sua acqua, la sua energia, le sue risorse, utilizzandole anche più volte a suo piacimento, autoalimentandosi ed eliminando i rifiuti. Una nuova frontiera dell’edilizia.
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Cosa sono gli edifici rigenerativi
Secondo gli esperti, gli edifici del futuro dovrebbero essere rigenerativi. Ossia prefiggersi non solo l’obiettivo di fare meno danni all’ambiente e ridurre gli impatti negativi, ma essere anche in grado di prendersi cura dei danni causati dall’edilizia del passato per portare all’ecosistema una riabilitazione tale da riconquistare un benessere abitativo.
La questione è fondamentale, specie se si pensa che, come ben documentato da Architecture 2030, organizzazione no profit per il monitoraggio climatico, gli edifici generano quasi il 40% delle emissioni globali annuali,
Nel Manifesto di GBC Italia del Green Building Council è riportato il peso del settore delle costruzioni e sono elencati i temi principali del cambiamento, nonché le azioni da sostenere per potenziare il settore e rendere il patrimonio edilizio sostenibile.
Chi si occupa di edilizia rigenerativa considera come esempio di progettazione rigenerativa più eloquente la natura. Osservando il ciclo dell’acqua piovana si comprende bene in concetto. Essa si raccoglie in fiumi, torrenti, mari, oceani, poi evapora ed è di nuovo nel cielo per poi ricadere giù.
Si crea così un circolo chiuso che è quello che l’architettura rigenerativa intende creare. Per farlo c’é bisogno delle moderne tecnologie. Solo con esse si possono ridurre i carichi energetici e monitorare i sistemi di controllo. In pratica trattare un’abitazione come fosse un organismo vivente, che reagisce ai cambiamenti dell’ambiente circostante e rigenera le proprie risorse.
Edifici rigenerativi esempi nel mondo
Una realizzazione completa di architettura rigenerativa non esiste ancora, ma una delle costruzioni prese ad esempio di questa logica è il Bosco Verticale di Milano
Altro esempio è il Museo della scienza di San Francisco di Renzo Piano che con la sua struttura si mimetizza all’interno del Golden Gate Park. Ha un tetto vivente che strizza l’occhio ad un’architettura che diventa organismo rendendolo in grado di respirare. Ma la novità più assoluta sono le maniglie delle grandi vetrate dei laboratori, apribili alle brezze della baia la cui presenza evita l’uso dell’aria condizionata.
Ulteriore esempio è Biosphera Genesis, delle unità abitative energeticamente autosufficienti, in grado di produrre 6 volte più energia di quanta è necessaria per mantenere gli standard abitativi più avanzati al mondo, secondo i principali enti di certificazione energetica e di benessere abitativo come CasaClima, Minergie, Passivhaus, PEFC o Biosphera .
La logica di queste costruzioni, parte dall’assunto di garantire la quasi totale recuperabilità e/o riciclabilità del materiale utilizzato.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo il focus dell’Osservatorio mensile Findomestic dedicato alla sostenibilità, negli ultimi due anni la sensibilità “green” è aumentata per il 35% degli italiani. Il 52% del campione dichiara di aver acquisito nuove abitudini di consumo dopo la pandemia ma i comportamenti d’acquisto non sembrano essere cambiati per un ideale ecologico ma più in funzione del risparmio.
- Sempre secondo il focus dell’Osservatorio mensile Findomestic il 56% dei consumatori limita l’uso dell’elettricità in casa, il 37% va più a piedi o in bicicletta e il 24% compra elettrodomestici più efficienti o riduce l’uso di auto e moto 21%.
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