Il cibo spazzatura agli studenti è un’altra delle conseguenze della pandemia. Il Covid-19 in Gran Bretagna ha costretto alcuni studenti inglesi a rinchiudersi nelle proprie università prestigiose. Questo isolamento forzato nel campus però ha fornito solo cibo “spazzatura”.
Cibo spazzatura agli studenti: la denuncia
Le critiche alle Università inglesi da parte degli studenti stanno giungendo numerose. Questi ultimi hanno riscontrato un costo troppo alto per la qualità del cibo non all’altezza. Gli studenti infatti hanno commentato che i pacchi di cibo fossero stati spesso riempiti di “spazzatura”, il che significa che hanno dovuto procurarsi frutta e verdura esternamente.
Cibo scaduto e mancanza di approvvigionamento per esigenze religiose e dietetiche sono tra le lamentele della Pollock Halls dell’Università di Edimburgo, soprannominata proprio “Carcere costoso”.
Lo staff dell’Università di Edimburgo ha invece ammesso che ci sono state “poche occasioni in cui i bisogni degli studenti non sono stati soddisfatti”. Ma ha detto che queste rare eccezioni di insoddisfazione sono state affrontate rapidamente, dichiarando che: “Garantire la sicurezza e il benessere dei nostri studenti continua ad essere la nostra priorità assoluta.
Abbiamo un personale che lavora 24 ore al giorno per fornire a coloro che si isolano da soli nelle nostre residenze una ristorazione indipendente e self-catering con tre pasti al giorno, inclusi pasti pronti da riscaldare, in linea con le loro esigenze e preferenze alimentari. Su richiesta vengono consegnati anche articoli essenziali”.
Solo panini e bibite
All‘Università di York agli studenti viene offerta la possibilità di un pasto di 70 sterline che fornisce un panino, patatine, barretta di cioccolato e acqua per ogni giorno in cui si trovano in isolamento, ponendo qualche dubbio ai nutrizionisti sull’alimentazione adeguatamente offerta da un panino come pasto giornaliero. “È importante che le persone ricevano una varietà di vitamine e minerali per sostenere il loro sistema immunitario”, ha rivelato la nutrizionista Claire Baseley.
Nell’Università di Birmingham gli ospiti del campus devono spendere la loro indennità settimanale in scatole di cibo, noodles e piatti pronti surgelati. Alcuni hanno ricevuto una prima scatola gratuitamente non appena segnalato l’autoisolamento, ma le forniture future sono incerte e hanno un costo di £ 28 a persona per sei giorni.
“Non sappiamo se questo cibo durerà per il nostro periodo di isolamento. Non sappiamo cosa ci sarà nella prossima scatola, ma dopo aver ricevuto il primo rifornimento, molti miei coinquilini hanno contattato casa e hanno chiesto loro di inviare cibo fresco come le verdure” sono le parole di una studentessa.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo e tu?
- Gli studenti informano inoltre che mentre l’insegnamento online ha funzionato bene, nel campus mancano cose come la carta igienica ed è stata imposta una tassa di 30 sterline per lavare 7 kg di vestiti.
- Nonostante questi casi, ci sono comunque università private in Inghilterra che non fanno pagare per la fornitura di cibo e il servizio lavanderia durante la pandemia.
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