Come ogni 25 novembre anche oggi ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – questo il suo nome completo – una ricorrenza istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
La data scelta non è casuale: l’anno 1960, vennero uccise le sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, un evento che scosse il mondo intero e che avviò un processo tuttora in corso in tutto il mondo per aumentare le attività a sostegno delle donne.
Storie di coraggio
La storia ci insegna che le donne sono spesso state confinate nell’ombra. Anche quando intelligenti, competenti e preparate, spesso molto più dei loro colleghi uomini, hanno dovuto sempre vivere e lavorare in silenzio e senza possibilità di gloria o di ricompense sociali od economiche.
Ma a fronte dei dati nudi e crudi, il mondo delle donne ha molto, tanto altro da offrire. Oggi le donne dimostrano di essere attive sotto ogni profilo, soprattutto lavorativo e sociale, avviando costantemente iniziative intelligenti che puntano al cambiamento in meglio del nostro pianeta.
Donne che creano iniziative come Sakhi for Girls Education, fondata da una giovane abitante di una baraccopoli indiana, Aarti Naik, che aiuta le ragazze in situazioni familiari difficili a ricevere un’istruzione adeguata.
Oppure come Ifassen, una attività portata avanti da una giovane marocchina, Faiza Hajji, che trasforma sacchetti di plastica da rifiuti ad accessori di moda, offrendo la possibilità ad altre ragazze di ottenere un lavoro retribuito nella propria città, Berkane.
O come ImagiNation Afrika, ideato da Karima Grant. Museo dell’infanzia in Senegal contribuisce alla crescita di nuove menti predisposte alla creatività e all’innovazione.
Anche in Italia, ovviamente, esistono esempi analoghi, come quello di Daniela Ducato, premiata dalla rivista americana Fortune come imprenditrice più innovativa d’Italia, per la produzione e la distribuzione di materiali realizzati con eccedenze e surplus di pastorizia, agricoltura, apicultura.
O come il progetto internazionale Mommypreneurs – portato in Italia da Polihub, il distretto innovazione del Politecnico di Milano – che mira a rafforzare le competenze delle giovani donne non impiegate o in congedo di maternità o dedite alla cura dei bambini, per dotarle di nuove competenze digitali e imprenditoriali.
Aziende sempre più appannaggio di donne: sono 148.000 le imprese femminili che si occupano ad esempio di attività di ristorazione e alloggio, di servizi turistici o legati all’intrattenimento e al divertimento, il 29,5% del totale. Sensibile la crescita di questo insieme in 4 anni: +8,7% e quasi 12.000 imprese in più.
In questo filone si inserisce Feminility, il primo progetto che per combattere la violenza sulle donne, ne valorizza i numeri positivi. Nato come spin off di Habitante in collaborazione con Business Intelligence Group, analizza i comportamenti sociali delle donne italiane cercando di fare emergere i risultati ottenuti grazie alla loro formazione, istruzione, cultura, l’uso delle nuove tecnologie, il loro ruolo nel mercato del lavoro, le condizioni economiche, la salute.
Nasce Feminility, per combattere la violenza sulle donne con positività
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo e tu?
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Il progetto Feminility è stato presentato il 21 marzo 2019 nella casa della poetessa Alda Merini, presso la Casa delle Artiste (Naviglio, Milano)
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