L’Organizzazione Mondiale della Sanità corregge il tiro. La minaccia che l’epidemia di coronavirus scoppiata in Cina pone al resto mondo non è “moderata”, come aveva scritto in cinque rapporti, bensì “elevata”. Ma i dati finora disponibili confermano che il virus non sia letale. Quasi tutti i contagiati, infatti, sopravvivono al virus.
Un “errore di formulazione”, hanno dichiarato all’OMS nella giornata di ieri. Una lentezza nella applicazione di misure di sicurezza di contenimento dl virus che farà discutere dato che solo la scorsa settimana la stessa organizzazione non aveva ritenuto importante dichiarare il coronavirus un PHEIC, Public Health Emergency of International Concern ovvero “urgenza di sanità pubblica di portata internazionale”, come aveva fato in passato per altre epidemie come l’H1N1, Zika o Ebola.
Ma attenzione a non diffondere inutili allarmismi: il Coronavirus, infatti, sarebbe meno potente, anche se più contagioso della Sars. Anche se il dato è provvisorio, la percentuale dei decessi causati dal virus si attesta sul 3% scarso (meno di 3 pazienti su 100 che hanno contratto il coronavirus 2019-nCoV sono deceduti). Nel caso della Sars la mortalità ad esempio è del 7% mentre altri virus come la rabbia, che ancora provoca 55mila decessi nel mondo (è presente in 150 paesi) ha il 100% di probabilità di morte, e l’unica cura efficace è la prevenzione.
Qui la mappa interattiva che mostra la diffusione dell’epidemia. La mappa riporta tutti i casi di infezione segnalati fino all’ultimo aggiornamento (al momento in cui scriviamo risale al 26 Gennaio 2020), suddivisi per città, incluso il numero di decessi per ogni località.
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Di seguito l’intervista a Silvio Brusaferro (Presidente ISS) in cui illustra i canali di trasmissione, le persone potenzialmente a rischio e le norme di prevenzione in un video realizzato in collaborazione con il Ministero della Salute.
Sulla pagina dedicata dell’Istituto Superiore di Sanità (www.epicentro.iss.it/coronavirus/) ogni giorno video, commenti e notizie ne seguiranno l’evoluzione.
Il 22 gennaio, i membri del Comitato di emergenza avevano già espresso opinioni divergenti sul fatto che questo evento costituisca o meno un PHEIC.
Ma dopo l’annuncio di nuove misure di contenimento a Wuhan sempre il 22 gennaio, il direttore generale ha chiesto al comitato di emergenza di incontrarsi il giorno seguente per studiare le informazioni fornite dalle autorità cinesi sull’evoluzione epidemiologica più recente e sulle misure di gestione dei rischi adottate.
Le autorità cinesi hanno presentato nuove informazioni epidemiologiche che hanno rivelato un aumento del numero di casi, di casi sospetti, di province colpite e della percentuale di morti nei casi attualmente segnalati del 4% (17 su 557). Hanno spiegato che sono in atto forti misure di contenimento (la chiusura dei sistemi di trasporto pubblico è in atto nella città di Wuhan e in altre città vicine). Dopo questa presentazione, la CE è stata informata dell’evoluzione in Giappone, Repubblica di Corea e Tailandia e che un nuovo possibile caso era stato identificato a Singapore.
Quello che è stato accertato dal comitato di sicurezza è che si sta verificando una trasmissione da uomo a uomo del virus. Il primo caso è avvenuto in una struttura sanitaria. Dei casi confermati, il 25% è stato segnalato come grave. La fonte è ancora sconosciuta (molto probabilmente un serbatoio di animali) e l’entità della trasmissione da uomo a uomo non è ancora chiara.
Sulla base di queste opinioni divergenti, il comitato di emergenza ha formulato i seguenti consigli:
Alla Repubblica popolare cinese
- Fornire maggiori informazioni sulle misure intergovernative di gestione del rischio, inclusi i sistemi di gestione delle crisi a livello nazionale, provinciale e cittadino e altre misure nazionali.
- Migliorare le misure razionali di sanità pubblica per il contenimento e l’attenuazione dell’attuale epidemia.
- Migliorare la sorveglianza e la ricerca di casi attivi in tutta la Cina, in particolare durante la celebrazione del capodanno cinese.
- Collaborare con l’OMS e i partner per condurre indagini per comprendere l’epidemiologia e l’evoluzione di questo focolaio, comprese indagini specifiche per comprendere la fonte del nuovo coronavirus, in particolare il serbatoio degli animali e gli animali coinvolti nella trasmissione zoonotica, nonché la comprensione di il suo pieno potenziale per la trasmissione da uomo a uomo e il luogo in cui avviene la trasmissione, le caratteristiche cliniche associate all’infezione e il trattamento necessario per ridurre la morbilità e la mortalità.
- Continuare a condividere dati completi su tutti i casi con l’OMS, comprese le sequenze del genoma e i dettagli di eventuali infezioni o cluster degli operatori sanitari.
- Effettuare lo screening delle uscite negli aeroporti e porti internazionali delle province interessate, con l’obiettivo di individuare tempestivamente i viaggiatori sintomatici per ulteriori valutazioni e trattamenti, riducendo al minimo le interferenze con il traffico internazionale..
- Incoraggiare lo screening negli aeroporti nazionali, nelle stazioni ferroviarie e nelle stazioni degli autobus a lunga percorrenza, se necessario.
In altri paesi
- Si prevede che ulteriori esportazioni internazionali di casi possano apparire in qualsiasi paese. Pertanto, tutti i paesi dovrebbero essere preparati per il contenimento, tra cui sorveglianza attiva, diagnosi precoce, isolamento e gestione dei casi, tracciabilità dei contatti e prevenzione della diffusione continua dell’infezione 2019-nCoV e condivisione di dati completi con l’OMS.
- I paesi sono tenuti a condividere informazioni con l’OMS secondo l’IHR.
- I paesi dovrebbero porre particolare enfasi sulla riduzione delle infezioni umane, sulla prevenzione della trasmissione secondaria e della diffusione internazionale e sul contributo alla risposta internazionale attraverso la comunicazione e la collaborazione multisettoriali e la partecipazione attiva all’aumento delle conoscenze sul virus e sulla malattia, nonché al progresso della ricerca. I paesi dovrebbero anche seguire i consigli di viaggio dell’OMS.
Alla comunità internazionale
- Poiché si tratta di un nuovo coronavirus e in precedenza è stato dimostrato che analoghi coronavirus richiedono sforzi sostanziali per la condivisione regolare delle informazioni e la ricerca, la comunità globale dovrebbe continuare a dimostrare solidarietà e cooperazione, in conformità con l’articolo 44 dell’IHR (2005), in sostenersi a vicenda sull’identificazione della fonte di questo nuovo virus, sul suo pieno potenziale di trasmissione da uomo a uomo, sulla preparazione per la potenziale importazione di casi e sulla ricerca per lo sviluppo delle cure necessarie.
Fonte: OMS
In copertina: Photo Credits SamaraHeisz5 – Shutterstock
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo e tu?
- I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. Il 9 gennaio 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno identificato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo: il 2019-nCoV. Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale.
- Quali sono i tempi di incubazione del Coronavirus? Il ministro della Sanità della Cina, Ma Xiaowei, ha affermato che il periodo di incubazione è tra 1 e 14 giorni.
- Il virus è letale? Al momento è possibile affermare che il virus in questione non sia letale nella maggior parte dei casi. Quasi tutti i contagiati sopravvivono al virus. La percentuale dei decessi causati dal virus è del 3% scarso (meno di 3 pazienti su 100 che hanno contratto il coronavirus 2019-nCoV sono deceduti). Il dato è ancora del tutto provvisorio
- Si può continuare a viaggiare verso la Cina? L’Oms per il momento non ha dato raccomandazioni limitanti o imposto restrizioni a viaggi o a rotte commerciali. La Farnesina “raccomanda di posticipare tutti i viaggi nell’area di Wuhan”.
- È pericoloso mangiare cibo cinese in Italia? No, il rischio di contagio non riguarda il cibo, e non si corre alcun pericolo mangiando in ristoranti cinesi in Italia.
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