Coronavirus, da Armani ai Ferragnez gli ospedali ricevono aiuti

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Influencer e imprenditori riscoprono la responsabilità sociale.

L’Italia sta vedendo in questi giorni una grande gara di solidarietà nella lotta al coronavirus che include, tra gli ultimi, personaggi influenti nel mondo della moda e dello spettacolo. Un milione e 250 mila euro sono stati offerti da Armani alla Protezione Civile e agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto dei Tumori di Milano, e Spallanzani di Roma.

Chiara Ferragni e Fedez, oltre a una donazione personale di 100.000 euro, hanno dato il via a una campagna a sostegno della raccolta fondi con Gofundme per la creazione di nuovi posti letti all’interno del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano, parte del Gruppo San Donato, a oggi strettamente necessari e indispensabili per affrontare l’emergenza sanitaria del Coronavirus.

Le aziende contro il coronavirus

Nei giorni scorsi molti colossi come Intesa Sanpaolo e Unicredit, gruppi stranieri come Xiaomi, varie catene di supermercati e le comunità cinesi che vivono nelle città italiane hanno offerto servizi utili alla popolazione e agli ospedali che stanno contrastando il virus tra spesa gratuita a domicilio per gli anziani, fondi per la ricerca, mascherine.

Nello specifico, CoopLombardia fa la consegna gratuita in tutta la Regione, altre catene come Esselunga o Conad offrono questo servizio anche al di là delle zone rosse.

 Eurospin ha donato a Spallanzani e Sacco 100 mila euro, mentre Banca Mediolanum ne ha donati altrettanti all’Ospedale Sacco. La stessa donazione è stata effettuata da Steven Zhang, presidente dell’Inter.

Bulgari ha scelto di donare invece solo allo Spallanzani per comprare un sistema di acquisizione di immagini microscopiche all’avanguardia e un macchinario fondamentale per la prevenzione e la cura del virus.

Esselunga ha suddiviso due milioni e mezzo tra sei ospedali, mentre Dolce & Gabbana ha destinato una donazione a sostegno di uno studio effettuato dai professori Alberto Mantovani e Cecilia Garlanda, di Humanitas University, con l’Università Vita-Salute San Raffaele.

Intesa Sanpaolo ha intenzione di donare 100 milioni di euro allo Stato, da devolvere agli ospedali per affrontare l’emergenza sanitaria ed è disponibile a erogare finanziamenti fino a 5 miliardi alle famiglie e imprese che devono affrontare problemi di liquidità per effetto del virus. Eataly, Manila Grace, Carpisa e Yamamay donano alla ricerca una quota degli incassi di questi giorni.

Coronavirus: mascherine e disinfettanti

Unicredit ha invece donato alla Protezione civile due milioni di euro per l’acquisto di mascherine, materiale sanitario e dispositivi medici. Tante sono le aziende che hanno scelto di donare mascherine alla Protezione Civile o ai Comuni più colpiti dal coronavirus, dall’Eni alla Farmac Zabban di Casalecchio di Reno.

L’azienda milanese Acquaflex produrrà gratuitamente 20 mila flaconi detergenti da destinare alla Croce Rossa e ad alcuni Comuni mentre la AngeliniPharma, che produce l’Amuchina, ha messo a disposizione di Lombardia e Veneto 40 mila flaconi di gel.

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Sono moltissime le comunità cinesi in Italia, da Palermo a Prato a Milano, che hanno donato mascherine o dispositivi medici.

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In copertina: foto di Anna Shvets su Pexels

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