Rottamazione stufe a pellet: ecco cosa sapere sul contributo

contributo stufe a pellet

Per tutti coloro che desiderano sostituire la vecchia stufa a pellet, è possibile usufruire di un contributo per la rottamazione dell’impianto. Ecco cosa sapere sul contributo stufe a pellet per la rottamazione. 

Contributo stufe a pellet per la rottamazione: informazioni da sapere

Al giorno d’oggi, tutti i cittadini che hanno intenzione di sostituire il vecchio impianto di stufa a pellet, possono richiedere il contributo per la rottamazione. Si tratta di un’incentivo da non sottovalutare, considerando l’alto utilizzo di pellet nel territorio nazionale. In particolare, infatti, secondo i dati diffusi dal gruppo Pellet ENplusdi Aiel, il prezzo delle vendite ha subito un calo raggiungendo i 6,19 euro per un sacco di 15 kg. Tale riduzione ha concesso diversi benefici e vantaggi per i produttori di stufe a pellet, garantendo infatti un aumento considerevole nelle vendite.

In aggiunta, è bene evidenziare che per tutti coloro che desidera acquistare un nuovo impianto, è possibile accedere al contributo di rottamazione stufa a pellet a costo zero. Si tratta, nello specifico, di un’iniziativa attiva in specifiche regioni del Paese e, per poter accedere, è necessario presentare determinati requisiti. Ecco quali sono le regioni di riferimento, cosa prevede nello specifico l’incentivo e chi può accedere.
contributo stufe a pellet
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Cosa sapere sull’incentivo stufe a pellet per la rottamazione?

Negli ultimi anni, la vendita del pellet sta aumentando in modo considerevole in Italia. In particolare, questa grande ascesa è stata possibile con il passaggio dell’IVA dal 22% al 10%. Tale iniziativa del governo, infatti, è stata molto prolifica per i produttori di stufe a pellet, portando infatti un altissimo aumento nelle richieste e nelle vendite da parte dei cittadini.

Il pellet si contraddistingue sicuramente per i moltissimi vantaggi che presenta, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sostenibile. L’utilizzo di tali impianti moderni e innovativi, infatti, si presenta come una soluzione economica e conveniente per la casa, in quanto garantisce un risparmio pari al 30% a differenza del gas e del metano.

Al giorno d’oggi, quindi, sono sempre più gli italiani che decidono di sostituire i vecchi impianti per avere una maggiore convenienza e risparmio nel consumo. In alcune regioni, basti pensare che sono stati introdotti dei veri e propri incentivi per favorire la sostituzione e la rottamazione dei vecchi impianti. Tra questi spicca l’incentivo attivato e proposto nella regione Veneto. Si tratta di un contributo per la sostituzione di generatori di calore domestici che presentano una potenza inferiore o pari a 35 kw. Ecco cosa sapere a riguardo e quali sono i requisiti per poter accedere.

In quali regioni e aree d’Italia è possibile richiedere il contributo? Informazioni e novità da sapere

Prima di evidenziare quali sono i requisiti necessari per accedere al contributo, è bene specificare in quali regioni è attiva la detrazione per la rottamazione stufe a pellet. In particolare, infatti, si evince come l’iniziativa è stata attivata per tutti i cittadini residenti nella regione Veneto e che presentano un reddito ISEE familiare non superiore a 50 mila euro. In aggiunta, è bene specificare che il contributo regionale risulta essere cumulabile con l’incentivo assegnato direttamente dal GSE. Quest’ultimo, infatti viene stabilito in rapporto con la situazione economica della famiglia di riferimento.

Di conseguenza, è evidente come, in base al reddito ISEE della famiglia, è possibile ottenere un contributo complessivo che può raggiungere il 100% della spesa complessiva. Infine, parlando di date di riferimento, è bene specificare che le manifestazioni di interesse sono state stabilite dal 16 maggio al 17 luglio 2023.

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Quali sono i requisiti di accesso per accedere all’incentivo? Ecco cosa sapere

L’incentivo per la sostituzione della stufa a pellet si presenta come un supporto economico ideale per i cittadini. Eppure, è bene evidenziare che, per poter accedere ed essere idonei all’incentivo, è necessario presentare determinati requisiti. Come prima cosa, i privati residenti della regione del Veneto devono presentare un reddito ISEE ordinario relativo all’anno 2023 che non sia superiore a 50 mila euro.

In particolare, è importante specificare che la quota dell’incentivo tiene in considerazione anche le emissioni di particolato primari che sono generate dal nuovo impianto che andrà a sostituire il vecchio. Inoltre, un aspetto di cui si tiene conto per l’emissione dell’incentivo e nella graduatoria è il comune di riferimento in cui è viene richiesto l’intervento.

Come verranno attribuiti i punti in graduatoria?

Nello specifico, sarà attribuito un punteggio superiore a coloro che sono residenti in comuni che hanno adottato già dal 2020 delle ordinanze e normative per garantire il miglioramento della qualità dell’aria. Secondo quanto emerso, inoltre, la procedura per il bando di rottamazione delle stufe a pellet è stato gestito direttamente dalla house Veneto Innovazione S.p.A. Questo, inoltre, è stato diviso in due fasi precise. Nella prima si verificherà la manifestazione di interesse, mentre nella seconda si prevede che i soggetti beneficiari e inseriti all’interno della graduatoria presentano la domanda per l’incentivo. Infine, è bene evidenziare che la chiusura di questa prima fase è prevista per il 7 maggio 2024.

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