Il condono edilizio è un particolare provvedimento legislativo che prevede, in specifiche circostanze, l’annullamento di una pena legata al mondo edilizio. Ecco nello specifico di cosa si tratta e le notizie per il 2023.
Per richiedere il condono edilizio, è importante capire bene in cosa consiste questo provvedimento e quali sono le sue caratteristiche. Di seguito tutte le informazioni e le previsioni per il 2023.
Il significato del termine ‘condono’
Per comprendere in cosa consiste il condono edilizio, è bene sottolineare prima cosa significa condono. Con questo termine, infatti, si fa riferimento ad un provvedimento concesso dallo Stato a favore di determinate persone che si trovano coinvolte in situazioni di illegalità.
Cosa è il condono edilizio?
Il condono edilizio è un provvedimento che consente ai cittadini di poter ottenere l’annullamento di una determinata pena che, a sua volta, è derivata dalla commissione di un atto non legale nel settore edilizio. Si tratta, quindi, di una legge attraverso la quale lo Stato concede un’agevolazione a cittadini che si trovano in difficoltà illecite dal punto di vista edilizio. In genere, la legge applica il condono con una durata di tempo limitata. È importante evidenziare, però, che il condono edilizio è un provvedimento non comune ma quasi raro: basti pensare che, nella storia italiana, la legge lo ha approvato soltanto tre volte.
Ottenere il condono edilizio: ecco come fare
L’unico modo per ottenere il condono, è quello di attendere l’approvazione dello specifico provvedimento da parte dello stato. A questo punto, è sufficiente che il cittadino si autodenunci e paghi una sanzione amministrativa, che può aumentare nel caso di illeciti penali. Infine, è importante che l’individuo in questione rispetti tutte le condizioni imposte dallo Stato in merito alla situazione.
A cosa serve questa tipologia di condono?
In linea generale, lo Stato applica il condono edilizio per ridurre l’illegalità. Eppure, è bene evidenziare che questo provvedimento è riservato a specifiche situazioni. Nel 1985, la Corte di Cassazione ha stabilito che questa legge è esclusivamente dedita a regolarizzare le opere edilizie, in casi di irregolarità amministrativa, ma non riguarda l’aspetto privato. Ciò significa che, un privato danneggiato può essere libero di denunciare e difendersi.
Le novità sui condono edilizi approvate nel 2022
Nel 2022, il Governo ha approvato diverse norme riguardanti il condono edilizio. Tra queste, il Consiglio di Stato ha stabilito che il condono non può essere riconosciuto nel caso in cui, alla denuncia dell’abuso, è presente un vincolo riguardante un aspetto abilitativo. Il condono, inoltre, non può essere concesso se l’abuso riguarda immobili costruiti in aree con difficoltà ambientali e per i quali non può essere applicata la sanatoria. Quest’ultima situazione non si verifica soltanto se si tratta di:
- costruzioni realizzate precedentemente all’imposizione del vincolo;
- opere realizzate senza un titolo edilizio ma rispettose delle prescrizioni urbanistiche;
- costruzioni con concessione dall’Autorità;
- lavori minori senza aumento di superficie, come operazioni di manutenzione o restauro.
Altre novità riguardano le situazioni in cui un abuso edilizio è considerato tenue. Per esempio, in casi di occasionalità o di un danno limitato. Inoltre, secondo una sentenza del Tar Puglia, nel caso di un abuso edilizio, la responsabilità è sia dei costruttori che dei proprietari del bene.
Tutte le possibili previsioni per il 2023
Per l’anno 2023, il Governo non ha ancora ufficializzato alcun provvedimento particolare. Eppure, nel caso di un’eventuale modifica rispetto alle regole attuali, è possibile che uno degli interventi riguardi la riforma catastale. Rendere quest’ultima una legge, non comporterà maggiori tasse ma, d’altro canto, saranno previsti maggiori controlli sugli immobili.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Nel corso della storia italia, lo Stato ha approvato esclusivamente tre condoni edilizi, nello specifico negli anni: 1985, 1994 e 2003. Il primo condono è stato approvato dalla legge numero 47/1985. Questo provvedimento prevedeva di controbattere l’abusivismo edilizio, tentando così di dar vita ad un sistema di repressione. Il secondo condono, avvenuto nel 1994, è stato disposto tramite la legge numero 724/1994, conosciuta anche con il termine ‘Radice’. A caratterizzare questo provvedimento erano il tempo, la situazione dei lavori e i limiti ( parlando di dimensione) della struttura abusiva. Infine, nel 2003, il governo ha accettato il terzo condono grazie alla legge numero 326/2003. Quest’ultimo aveva lo scopo di limitare l’abusivismo edilizio ancora molto attivo durante quegli anni. Il condono del 2003, però, non ha ricevuto un consenso unanime da parte di tutte le regioni, generando così grande scompiglio.
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