La muffa è un batterio che si diffonde in ambienti umidi e bui. In base alla specie, la muffa può essere estremamente pericolosa per la saluta umana. Per questo, è bene evitare che si sviluppi e, in tal caso, eliminarla il più presto possibile. Ecco alcuni consigli e suggerimenti su come agire per eliminare in modo definitivo la muffa dietro l’armadio.
Per eliminare completamente la muffa dietro l’armadio, è bene seguire alcuni suggerimenti per capire cosa fare e cosa non fare in questi casi. Atteggiamenti di pulizia impulsivi, infatti, possono provare reazioni ancor più dannose della muffa stessa. Per questo, ecco di seguito alcuni consigli per combattere la muffa dietro l’armadio e capire come comportarsi in questi casi.
Perché si crea la muffa dietro l’armadio? Le cause principali
In genere, la muffa dietro l’armadio è una situazione molto comune nelle case. Si tratta di un posto ideale per la crescita della muffa, soprattutto se l’arredo è attaccato alla parete e il passaggio dell’aria è bloccato. I fattori principali che possono causare lo sviluppo della muffa dietro mobili come l’armadio o altri complementi d’arredo sono:
- Tasso di umidità interna esageratamente elevato;
- Circolazione dell’aria non sufficiente per ostacolare il fungo;
- Esposizione della parete d’appoggio del mobile verso Nord;
- Ambiente buio, in assenza di luce;
- Pareti caratterizzate da superfici ruvide che trattengono la polvere.
Inoltre, è bene precisare che il batterio si diffonde con grande facilità e può svilupparsi su materiali differenti, in particolare: carta, legno, stoffe, pannelli per controsoffitti e altro ancora.
Rimedi per eliminare la muffa: cosa non fare
Quando si trova della muffa dietro l’armadio, la prima cosa da fare è quella di estrarre tutto il contenuto interno, così da capire se il batterio è giunto anche all’interno del mobile. Per eliminare la muffa, meglio evitare l’utilizzo di prodotti chimici come candeggina o solventi antimuffa: questi potrebbero causare reazioni con effetti tossici più elevati della muffa stessa. Evitare, inoltre, di grattare via la muffa con spugnette e, soprattutto, non pulire in modo immediato lo schienale ammuffito del mobile. Si tratta di azioni impulsive che possono peggiorare la situazione, spargendo il batterio nell’aria circostante.
Rimedi per eliminare la muffa: cosa fare
In genere, prima di agire, è bene individuare la causa della muffa e se vi è possibilità di rimedio. Nel caso in cui la situazione sembra grave, una buona idea potrebbe essere quella di rivolgersi ad uno specialista. Questi, dopo un’attenta analisi, potrà consigliare il modo di agire per igienizzare la parete e il mobile. Un intervento frettoloso ed errato, non porterebbe a nulla: la muffa, infatti, tende a riprodursi con facilità. Se lo schienale del mobile è contaminato, è bene sostituirlo direttamente con uno nuovo, per evitare che la muffa sia sia assorbita e contamini il resto dell’armadio. Se, invece, anche la parte interna risulta contaminata, potrebbe funzionare l’azione di prodotti professionali specifici. In alternativa, il mobile non è recuperabile.
Eliminare l’odore di muffa dall’armadio
L’odore di muffa dall’armadio, in base alla situazione di sviluppo del batterio, può diventare veramente insopportabile, tanto da infastidire con starnuti le persone in contatto con l’ambiente. Per eliminare l’odore, dopo aver provveduto ad igienizzare la parete e il mobile, è necessario:
- Togliere tutti gli indumenti e accessori contenuti nell’armadio e lavarli;
- Ventilare l’ambiente aprendo porte e finestre;
- Rimuovere la polvere e igienizzare le superfici della zona contaminata;
- Utilizzare neutralizzatori di odori artificiali o rimedi naturali come gli oli essenziali.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo le ricerche condotte dagli scienziati, esistono moltissime specie di muffe, circa 100 mila. Come alcune sono completamente innocue, altre sono altrettanto pericolose. In genere, la muffa cresce in aree buie e umide, dove l’umidità supera il 60%. Se una tipologia di muffa tossica entra in contatto con l’organismo umano, questo può essere soggetto a diversi sintomi, anche letali. La tossina prodotta da Stachybotrys chartarum, denominata come muffa nera, è la più mortale per l’essere umano. Seguono Cladosporium, Fusarium e Penicillium, muffe legate a malattie come l’asma o le infezioni dei polmoni o del fegato.
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