Cibo extralusso: la classifica dei cibi più costosi del mondo

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Cibo extralusso. Il sol pensiero fa accapponare la pelle. Uno schiaffo alla povertà che dovrebbe mettere in imbarazzo chiunque. Non chef stellati e clienti dal portafogli gonfio si direbbe. Difatti queste solo le uniche categorie le quali non hanno problemi a spendere cifre esorbitanti per “sfamarsi”. Tutto ha molto del ridicolo, ma a quanto pare la rarità di questi cibi ha creato in loro questo alone leggendario.

La leggenda narra anche il piacere di gusti unici ma si sa, de gustibus no est disputandum.

Così curiosi facoltosi e ricchi di ogni genere assaporano “cibo di lusso”.  Non basta mettere in mostra l’auto super veloce o la villa vista mare, adesso si azzardano anche pranzi sfarzosi. C’è chi non ha il pane e l’acqua per nutrirsi quotidianamente e chi striscia per un melone.

La gara del cibo extralusso è appena cominciata.

Caviale Almas

Che caviale faccia rima con lusso è cosa nota. Per chi non abbia dimestichezze con il russo invece, sottolineiamo che la traduzione della parola Almas è diamante. Di fatto questo costosissimo caviale è raro come la perla più introvabile del mondo. Il caviale di Almas Beluga viene ricavato da storioni del Mar Caspio con più di 100 anni di età. Venduto al prezzo modico di 25.000 dollari al chilo, alla Caviar House & Prunier di Londra viene venduto in contenitori d’oro da 24 carati.

Funghi Matzutake

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Shutterstock – puttography

Questo particolare micete è una variante del porcino. Coloro che hanno avuto la possibilità di assaggiarlo, parlano di un aroma fruttato e speziato, dall’odore inconfondibile. Come il nome ci consiglia, proviene dal Giappone. Cresce solo nelle foreste nipponiche e in particolari periodi dell’anno. Il prezzo invece è sempre lo stesso: 20.000 dollari al chilo.

Miele Elvish

Tra i cibi extralusso più cari al mondo troviamo l’Elvish Honey, il miele prodotto in Turchia in una caverna profonda 1800 metri. Questo miele è di una varietà recente. Gli apicoltori hanno visto entrare nella grotta le prime api solo nel 2009. Poco importa, questo miele originario della Valle di Saricaryir, viene venduto a circa 5.000 euro al chilo. Se avete il raffreddore il miele del supermercato andrà più che bene…

Melone Yubari King

Questo particolare melone, proveniente dal Giappone, fa della rarità la sua arma principale. Non sappiamo dirvi che sapore abbia ma possiamo assicurarvi che per meno di 6.000 euro non potrete scoprirlo. Se ne coltivano pochissimi esemplari ogni anno i quali vengono impollinati da api allevate esclusivamente per questo compito. La pianta che lo produce viene innestata su esemplari più maturi per sfruttare le radici. Il prodotto finale viene sollevato da terra e lavato una volta al giorno. Questo cibo extralusso viene venduto esclusivamente a coppia.

Angiuria Densuke

Dopo il melone passiamo al cocomero. Siamo ancora in Giappone e stiamo per assaggiare l’anguria Bensuke. Perfettamente sferica, ha una buccia lucida e nera e si distingue dai suoi fratelli per la particolare dolcezza. Prezzo di listino: 4.450 euro.

Tartufo bianco di Alba

Anche l’Italia fa parte di questa bizzarra classifica. Lo deve al tartufo di Alba, il Re dei Tartufi per antonomasia. Nasce spontaneamente nei boschi di Alba, nella provincia di Cuneo. Si narra che fosse il cibo preferito di Alessandro Magno o che fosse utilizzato da Camillo Benso per i suoi pranzi diplomatici. Il prezzo invece non è una leggenda: 3.000 euro al chilo.

Caffè Kopi Luwak

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Shutterstock – Ataly

I più qui storceranno il naso. Stiamo parlando di un caffè da circa settanta dollari a tazzina. Facciamo 1.000 euro per un chilo di questo caffè strabiliante. Peccato che sia conosciuto come il “caffè defecato”. Viene prodotto in Indonesia e la particolarità di questo (buon?) caffè è l’utilizzo di bacche parzialmente ingerite e poi espulse dallo zibetto delle palme. Questo simpatico animaletto non riesce a digerire la parte più interna di queste bacche. Una volta espulse, vengono raccolte e lavorate, acquisendo il sapore del caffè.

Le patate Bonnotte

Lasciamo perdere la follia orientale e riabbracciamo la nostra amata pazzia dell’occidente. Non potevamo farci parlar dietro, così non poteva mancare l’asso da novanta europeo. Stiamo parlando della patata Bonotte, la patata da 1.000 euro al chilo! Ci troviamo a Noirmoutier, in Francia, dove prende vita questa particolare patata. La sua originalità deriva dal terreno in cui viene fatta crescere: sabbioso e ricco di alghe focus. Alla faccia di chi dice che le patate sono cibo per poveri…

Fortunatamente nessun cibo extralusso di questo articolo rientra nella classifica dei cibi più inquinanti del mondo.

Ad ogni modo, se per caso ti fosse venuta fame, fatti andare bene una pizza.

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