In alcuni casi, l’edificazione di casette in legno prefabbricate può necessitare la presenza di determinati permessi. Nello specifico, questi ultimi sono necessari nel caso in cui si tratta di strutture fisse che non hanno bisogno di ancoraggi o fondazioni.
Quando si desidera costruire una casetta in legno, di conseguenza, è importante prestare attenzione al tipo di installazione, così da rispettare le leggi e non cadere nell’abusivismo edilizio.
Scopri di seguito maggiori informazioni a riguardo in merito alle misure e ai permessi casetta in legno.
Misure e permessi per la costruzione di casette in legno in giardino
Negli ultimi anni, la costruzione di casette in legno è sempre più diffusa e richiesta. Queste ultime vengono utilizzate, in genere, come deposito per gli strumenti e per gli attrezzi da giardino o, in alternativa, come luogo dove svolgere hobby o altre attività.
Si tende ad optare per le casette realizzate in legno grazie ai vantaggi che presenta il materiale. Oltre ad avere particolare fascino estetico, il legno è un materiale naturale dotato di proprietà termo e fono isolanti. In aggiunta, il materiale garantisce un’ottima resistenza agli agenti atmosferici e all’umidità.
Eppure, è bene evidenziare che la realizzazione di una casetta in legno richiede specifici permessi a livello comunale, regionale e nazionale. Prima di iniziare la costruzione, è opportuno informarsi in modo dettagliato sul regolamento edilizio comunale e sulle leggi regionali.
Nel caso in cui la struttura in legno presenta una dimensione medio grande, ovvero se supera i 10 metri quadri, una buona idea è quella di redigere una scheda tecnica sul progetto e su tutte le sue caratteristiche. Dopo che la scheda sarà firmata da un tecnico, questa può essere inoltrata all’ufficio competente. Se entro trenta giorni dall’invio quest’ultimo non ha proferito risposta, si potrà procedere con i lavori. Nel caso in cui, invece, viene richiesto il permesso, sarà necessario richiedere la documentazione.
Quali sono i permessi necessari per la costruzione delle casette prefabbricate?
Nel caso in cui il regolamento regionale e comunale non si esprimono in merito, la persona interessata dovrà rispettare direttamente la legge nazionale. In particolare, all’interno dell’articolo 6 del Testo Unico delle Disposizioni legislative e regolamenti in materia edilizia, si evince come possono essere eseguiti senza titoli o permessi i seguenti lavori:
- Interventi di manutenzione ordinaria;
- Interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche;
- Interventi che non alternano la struttura dell’edificio;
- Opere di carattere temporaneo per attività di ricerca nel sottosuolo.
Per tutti gli altri interventi, sarà necessario essere in possesso di un Permesso di Costruire (PDC) o di una Denuncia di Inizio attività (DIA).
Norme e misure da rispettare per l’installazione di casette in legno
Secondo quanto previsto dalla legge italiana, una casetta in legno in giardino deve rispettare determinati spazi e distanze. Nello specifico, come dichiarato all’interno dell’articolo 873 del Codice Civile “le costruzioni su fondi finitimi, se non sono unite o aderenti, devono essere tenute a distanza non minore di tre metri”.
Secondo il Codice civile è obbligatorio rispettare una distanza minima di tre metri che possono aumentare all’interno dei regolamenti locali. In genere, si prevede una distanza di almeno tre metri, così da non intaccare o togliere aria e luce alle strutture adiacenti.
In particolare, è bene evidenziare che, tutte le strutture che presentano una dimensione compresa tra i 6 e i 20 metri quadrati, rientrano nell’edilizia libera, per cui richiedono una semplice comunicazione dell’installazione.
D’altro canto, nel caso in cui si tratta di una struttura con una dimensione superiore a 20 metri quadri, questa richiede una specifica documentazione firmata da un professionista.
Nel caso in cui la struttura di riferimento presenta una grande dimensione, che non può essere identificata come edilizia libera, sarà necessario stilare una relazione tecnica. Nello specifico, si tratta di una documentazione che deve presentare tutte le caratteristiche tecniche della struttura. Tra questi:
- Fornire una pianta in scala attraverso la quale dichiarare le dimensioni dell’opera realizzata;
- Dichiarare l’esatta collocazione nel terreno della struttura;
- Rispetto delle distanze in relazione alle strutture e proprietà adiacenti.
Inoltre, è necessario che, per essere valida, la documentazione venga firmata a un tecnico o un professionista autorizzato, che può essere un architetto, un geometra o un ingegnere.
All’interno della documentazione è opportuno inserire specifiche certificazioni strutturali e antisismiche. Nello specifico, è necessario inserire precise specificazioni in merito alla zona sismica di riferimento, alla tipologia di terreno e così via.
Si tratta di certificazioni utili in quanto consentiranno al tecnico di stabilire con precisione la tipologia e dimensionamento del basamento su cui posare la struttura, così come il numero di fissaggi necessari.
Cosa succede se il giardino di riferimento è condominiale?
Nel caso in cui il giardino dove si desidera installare la struttura è condominiale, in genere, il Comune chiede il consenso di costruzione al Condominio stesso. Se non è il comune stesso a richiedere il consenso, è comunque opportuno che si richieda l’approvazione degli altri condomini presentando il progetto.
Una buona idea è quella di far mettere per iscritto il consenso della maggioranza, così da evitare eventuali problemi futuri.