Sostenibilità sociale: di cosa si tratta?
Quando si parla di sostenibilità sociale si intende quel complesso di azioni volte a raggiungere l’equità nella società. Si tratta di quella condizione per cui viene mantenuta la coesione di una società e la sua capacità di sostenerne i membri nel collaborare insieme per raggiungere obiettivi comuni, unitamente al soddisfacimento dei bisogni individuali di salute e benessere.
Le 3 dimensioni della sostenibilità
Con il termine sostenibilità nella sua accezione più generica implica un modello di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere quelli delle generazioni future. La sostenibilità sociale insieme a quella ambientale e quella economica costituisce una delle tre dimensioni della sostenibilità.
La sostenibilità sociale, come anticipato, si realizza attraverso una serie di comportamenti comuni e svolti su più livelli volti all’eliminazione della povertà e alla realizzazione di condizioni di dignità di base per la vita di ogni uomo. Riguarda, quindi, il diritto di una persona di poter vivere in un contesto ambientale e socio-economico che gli consenta di poter esprimere la propria individualità. La sostenibilità ambientale sottintende tutti quegli atteggiamenti volti a conservare il capitale naturale messo a disposizione dal pianeta. Insito in questo concetto vi è quindi un comportamento rispettoso nei confronti dell’ambiente tutelando l’ecosistema e il rinnovamento delle risorse naturali. La sostenibilità economica riguarda poi la capacità di un sistema economico di produrre reddito e lavoro in maniera duratura.
Perché la sostenibilità sociale è importante?
Le tre dimensioni della sostenibilità sono una dipendente dall’altra. Per questo motivo non si può dare maggior importanza a quella ambientale o a quella economica se non si da la medesima priorità anche a quella sociale. Garantire condizioni di benessere umano, in termini di sicurezza, salute, istruzione, democrazia, partecipazione, giustizia, equamente distribuite per classi e genere è alla base di uno sviluppo sostenibile globale e a tutti i livelli. Questo è il punto di partenza e al tempo stesso il punto di arrivo di una società equilibrata e circolare.
Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
L’Agenda 2030 è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Prevede 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030, sono i seguenti:
- sconfiggere la povertà
- sconfiggere la fame
- salute e benessere
- istruzione di qualità
- parità di genere
- acqua pulita e servizi igienico sanitari
- energia pulita e accessibile
- lavoro dignitoso e crescita economica
- imprese, innovazione e infrastrutture
- ridurre le disuguaglianze
- città e comunità sostenibili
- consumo e produzione responsabili
- lotta contro il cambiamento climatico
- vita sott’acqua
- vita sulla terra
- pace, giustizia e istituzioni solide
- partnership per gli obiettivi.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- L’Italia si pone al sesto posto nella classifica dei paesi con stile di vita sostenibile, con un punteggio di 53/100. Prima in classifica l’Austria, seguita da Francia, Slovenia, Germania e Spagna.
- Un’indagine di AltroConsumo ha analizzato 5 ambiti collegati ad atteggiamenti sostenibili: alimentazione, viaggi e mobilità, acqua ed energia domestica, gestione dei rifiuti, acquisto di prodotti e servizi. In linea generale gli italiani hanno ottenuto un risultato nella media rispetto ad altri paesi europei. In particolar modo gli abitanti dello stivale sono particolarmente attenti al campo dell’alimentazione e degli acquisti. Si è risultati carenti nell’ambito della mobilità.
- Adottare comportamenti in difesa dell’ambiente è molto importante per ben 7 italiani su 10. In particolare il 71% dei rispondenti al sondaggio dichiara di cercare di evitare, o quantomeno ridurre, lo spreco di cibo mentre il 58% di essi orienta la scelta dei prodotti alimentari da acquistare in base alla stagionalità e alla provenienza. In merito al lo shopping il 50% degli intervistati dichiara di limitare gli acquisti a ciò che è necessario, prediligendo prodotti di qualità, riparabili e con un ciclo di vita più lungo. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti l’80% dei consumatori dichiara di fare correttamente la raccolta differenziata. Mentre nel consumo di acqua e di energia ben il 64% sostiene di adottare comportamenti volti al risparmio energetico in casa.
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