Round Table Italia, organizzazione dedicata ai professionisti, imprenditori e persone di cultura, si è data un impegno importante per quest’anno: installare in acqua cestini acchiappa rifiuti.
La plastica raccolta in mare oggi si trasforma in imbottitura per piumini e trapunte
Cestini acchiappa rifiuti, l’iniziativa di Round Table
“Abbiamo lanciato – spiega Martino Mercatali, presidente nazionale Round Table Italia – un importante progetto che si pone come obiettivo quello di acquistare e installare entro il prossimo giugno, in luoghi strategici d’Italia quattro sea bin, che sono veri e propri cestini di raccolta rifiuti che galleggiano in acqua in superficie, con la capacità di catturare circa 1,5 kg di rifiuti al giorno, incluse microplastiche, mozziconi di sigarette ed altri materiali altamente nocivi per l’ambiente”.
Questi dispositivi quindi, con la loro azione di pulizia, rimuovono i rifiuti più piccoli. Evitano inoltre che quelli più grandi possano dissolversi e depositarsi sui fondali marini. Il costo di ciascun sea bin si aggira attorno ai 6 mila euro.
Per raggiungere il traguardo delle quattro installazioni, la Round Table Italia è perciò impegnata nella raccolta di 24 mila euro. Un aiuto è stato dato da Winni’s, azienda specializzata nella detergenza ecologica. Ha deciso infatti di sostenere l’investimento necessario mettendo in campo un importante contributo.
L’obiettivo
Un progetto di sostenibilità importante per la salvaguardia dei mari. Round Table è impegnata sul territorio per reperire gli ultimi fondi necessari e a giugno installerà i quattro sea bin. “Se la raccolta fondi dovesse andare oltre come entità, ci permetterà di valutare l’acquisto di ulteriori sea bin – conclude. Per noi è un utile percorso di crescita per sensibilizzarci e sensibilizzare sulla decisiva importanza della tutela dell’ambiente e in questo caso della pulizia del mare”.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Secondo Science vengono dispersi negli oceani 275 milioni di tonnellate di plastica ogni anno.
- Oltre un quarto dei rifiuti in mare, il 27%, sono i residui dell’attività di pesca.
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