La sostenibilità è un tema che coinvolge un numero sempre più elevato di persone. Habitante ha intervistato Mario Caruso, architetto dello studio ‘Base 51 Architettura’ sul tema delle case sostenibili. L’obiettivo dello studio è di costruire applicando i principi dell’architettura bioclimatica e sostenibile.
La sostenibilità è un tema ormai sempre più diffuso nella quotidianità. Il vostro studio da quanto tempo ha adottato questa politica volta alla sostenibilità?
“Praticamente da sempre. Io e la mia collega, Eleonora Bonanno, lavoriamo in questo campo già prima di Base 51. Quando nel 2015 abbiamo costituito questo gruppo di lavoro, con sede a Catania, considerando i nostri interessi e le nostre esperienze, ci siamo specializzati nell’architettura bioclimatica e sostenibile. “
Secondo lei, quali sono le caratteristiche basilari che deve avere una casa sostenibile?
“La sostenibilità è un oggetto complesso e spesso può essere raccontato e interpretato in modi diversi. Per noi la sostenibilità non è solo usare un materiale naturale. Il nostro lavoro comincia con lo studiare bene il luogo e l’oggetto in questione. Puntiamo a lavorare e realizzare una casa o un edificio che abbia bisogno di meno energia possibile e quanto più si integri con il luogo. La nostra attenzione principale è rivolta alla progettazione bioclimatica passiva, per cui aspetti come l’ombreggiamento, l’esposizione, l’illuminazione diretta, la ventilazione naturale, l’utilizzo della vegetazione sono la parte fondamentale e primaria del nostro progetto. In seguito, procediamo con tecniche e sistemi tanto più sostenibili possibili. In linea di massima, quindi, intendiamo la sostenibilità dal punto di vista tecnico scientifico: andiamo costantemente alla ricerca di tecnologie che hanno il minor possibile impatto e costo ambientale.”
Quali sono i materiali che più utilizzate per le case sostenibili e che considerate affini con la vostra politica?
“Principalmente lavoriamo con sistemi a secco, quindi con strutture in acciaio e in ferro. Quest’ultimo è infatti altamente sostenibile e riciclabile. Ultimamente stiamo anche valutando le strutture in legno, ma con cautela. Queste, infatti, necessitano di una forte manutenzione nel tempo con prodotti che possono avere un impatto di sostenibilità molto alto. Un materiale con cui non lavoriamo sono sicuramente le fibre animali. Da esperienze altrui abbiamo visto, che questi materiali, hanno dato nel tempo risultati non buoni. Per noi sostenibilità non è solo vivere bene ma anche garantire che l’edificio nel tempo non richieda continuamente costi di manutenzione. “
Italia green: sempre più vicini alla sostenibilità ambientale
Dal punto di vista economico, c’è una grande differenza tra le case sostenibili e quelle non?
“Sicuramente tra case sostenibili e tradizionali, c’è una differenza di prezzo, ma non abissale: si parla di circa il 10% o 15%. Bisogna però tenere in considerazione che investendo con un costo di partenza lievemente maggiore, si arriverà ad un costo di gestione nel tempo molto basso e soprattutto si avrà una migliore qualità della vita. Quando una persona investe in una casa sostenibile, il suo valore è molto più alto rispetto a una casa standard normale. Quindi non sta spendendo di più inutilmente, ma sta valorizzando il suo investimento. “
Negli ultimi anni, sono aumentate le richieste di interventi sostenibili per la casa?
“Assolutamente si. La sostenibilità e la salvaguardia ambientale sono ormai tematiche che le persone sentono proprie. Il nostro lavoro ci ha dato e continua a darci la possibilità di mettere in pratica la nostra visione di sostenibilità partendo sempre da zero, in quanto un nuovo progetto necessita nuovi studi sul luogo e sulle sue condizioni ambientali. E questo nostro modo di agire è apprezzato e riconosciuto, portando sempre nuovi clienti e nuove necessità. “
I bonus hanno contribuito all’aumento di richieste per le case sostenibili?
“Si, certamente. Noi ci siamo dedicati particolarmente ai bonus, cercando di declinarli a modo nostro. Quando procediamo con interventi a bonus, miriamo ad un miglioramento delle caratteristiche termiche dell’involucro. Ciò significa che lavoriamo principalmente con pareti ventilate per creare uno spazio di ventilazione esterno. Quindi per noi, l’intervento bonus è un intervento di retrofit. Puntiamo prima di tutto al miglioramento della componente strutturale, per garantire maggiore sicurezza, e in seguito passiamo ad un retrofit architettonico. “
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Tra i lavori sostenibili condotti dallo studio Base 51, è molto noto e apprezzato nella città l’edificio Zefiro A, che vanta un’altezza di 54 mt ed ha un consumo energetico quasi pari a 0. Ne vuole parlare?
Zefiro A nasce da un’idea molto precisa del committente, che chiedeva di realizzare un edificio avanzato dal punto di vista tecnologico e che avesse un’immagine iconica nella città. All’interno, Zefiro è pensato in modo che gli appartamenti consentano ai vari proprietari di avere uno spazio per distribuire personalmente la propria casa. Sono presenti interventi quali la ventilazione, l’ombreggiamento e le costruzioni a secco. Inoltre, è importante sottolineare che l’edificio è energeticamente indipendente. Tutti questi sistemi, consentono di avere una necessità energetica bassissima e di conseguenza gli edifici hanno la capacità di essere quasi a consumo zero.
Secondo lei, l’architettura sostenibile arriverà ad affermarsi totalmente e diventare comune nel mondo di domani?
“Un avvicinamento totale dell’architettura alle problematiche ambientali è qualcosa che sicuramente spero. Però, credo vivamente che siamo sulla strada giusta: come noi, molti altri colleghi stanno sviluppando e portando avanti questa idea ognuno a modo proprio. Inoltre, non possiamo negare come il cambiamento climatico e le politiche comunitarie sugli interventi sulla sostenibilità degli edifici hanno sicuramente contribuito a rendere questo tema di primaria considerazione. Nel resto d’Europa, la sostenibilità nelle costruzioni è molto più sentita in quanto dal punto di vista politico e amministrativo si tratta di una realtà totalmente diversa dalla nostra. Eppure, seppur lentamente, anche l’Italia sta compiendo i suoi passi avanti avvicinandosi all’architettura sostenibile.”
Ringraziamo l’architetto Mario Caruso per la sua disponibilità.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- La Svezia è il Paese più sostenibile al mondo, mentre il peggiore, in termini di sostenibilità ambientale, risulta essere il Pakistan.
- Una città si definisce sostenibile quando garantisce ai cittadini il diritto alla mobilità, l’integrazione tra le varie tecnologie e spazi dedicati al verde urbano. Tra le città sostenibili citiamo: San Francisco, Oslo, Copenaghen, Helsinki, Stoccolma e Pontevedra. In Italia, tra le città più sostenibili ricordiamo: Trento, Mantova e Pordenone.
- Copenaghen, in Danimarca, si è posto come obiettivo quello di diventare la prima capitale al mondo carbon free.
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